mercoledì 29 giugno 2011

NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE - LA STORIA

Nostra Signora di Guadalupe è l’appellativo con cui i cattolici venerano la Madonna apparsa ad un indio, Juan Diego Cauhtlatoatzin, tra il 9 ed il 12 Dicembre 1531 vicino a Città del Messico sulla collina del Tepeyac.
Per narrare questa incredibile e miracolosa apparizione della Santa Vergine mi avvarrò dello scritto “Nican Mopohua” (Qui si racconta) redatto da Antonio Valeriano (1531-1605) studioso Nahuatl e politico dell’epoca.

Dieci anni dopo la conquista di Città del Messico, quando ormai regnava la pace  e la fede cominciava a fiorire, accadde che un indio uomo povero del popolo il cui nome era Juan Diego, mentre si recava di sabato a Tlatilolco per la catechesi settimanale, nei pressi della collina del Tepeyac sentì come un canto melodioso di uccelli rari.
Juan Diego guardando la cima del colle si domandava da dove provenisse questo canto e se  fosse stato degno di udirlo. Sentì allora dalla sommità del colle una voce che con dolcezza lo chiamava. “Juanito, Juan Dieguito”.  Senza turbamento e con profonda gioia si diresse sulla sommità del colle ove vide una giovane Signora la cui bellezza superava ogni immaginazione ed il suo vestito risplendeva come il sole. Di fronte a cotanta bellezza egli si prostrò ed ascoltò le parole della Signora che disse: “Ascolta, Juanito, mio povero figlio amatissimo, dove sei diretto?” egli rispose: “Mia amabilissima Signora e Regina, voglio raggiungere la tua piccola casa di Messico Tlatilolco per seguire l’istruzione religiosa che lì ci viene impartita dai nostri sacerdoti, che sono l’immagine vivente di Nostro Signore”.
La Signora gli rilevò allora la Sua volontà: “Sappi, mio povero figlio amatissimo, che io sono La Perfetta Sempre Vergine Santa Maria, la madre del verissimo ed unico Dio, di colui che è l’autore della vita, del creatore degli uomini, di colui nel quale tutte le cose sussistono, del Signore del cielo, del padrone della terra. Desidero ardentemente che in questo luogo venga costruita la mia piccola casa sacra, mi venga eretto un tempio, in cui io voglio mostrarlo, renderlo manifesto, darlo alle genti attraverso il mio amore, la mia compassione, il mio aiuto, la mia protezione, perché, in verità, io sono la Madre misericordiosa: tua, di tutti coloro che abitano questa terra e di tutti quegli uomini che mi amano, mi invocano, mi cercano e ripongono in me tutta la loro fiducia. Qui ascolterò il vostro pianto e i vostri lamenti. Mi prenderò a cuore e curerò tutte le vostre numerose pene, le vostre miserie, i vostri dolori per porvi rimedio. E perché si possa realizzare quanto il mio amore misericordioso desidera, recati al palazzo del vescovo a Città del Messico e digli che io ti mando per rivelargli quanto desidero, e cioè che mi provveda qui una casa, erigendomi un tempio ai piedi di questo colle. Gli racconterai tutto ciò che hai visto e ammirato e ciò che hai udito. Stai sicuro che te ne sarò molto grata e ti ricompenserò; per questo ti arricchirò e ti glorificherò. La tua fatica e il servizio che mi fai andando a sollecitare la mia petizione saranno degnamente ricompensati. Ora che hai ascoltato, mio povero figlio amatissimo, la mia parola, và e porta a termine la missione!”.
Juan Diego si alzò e andò dritto a Città del Messico al palazzo vescovile presieduto da Juan de Zumarraga, un francescano. Dopo una lunga anticamera il vescovo lo ascoltò senza dargli molto credito e lo congedò dicendo che doveva riflettere sul suo racconto.
Il povero indio, amareggiato poiché non era riuscito ad adempiere all’incarico affidatogli dalla Madonna, si diresse verso il Tepeyac e qui ebbe la felice sorpresa di incontrare nuovamente la Regina del Cielo. Appena la vide le si prostrò innanzi e Le spiegò che non era riuscito a portare a termine il compito poiché il vescovo non gli aveva creduto e nella sua umiltà Juan Diego disse: “Io in verità sono uomo dei campi, sono coda, sono ala; io stesso ho bisogno di essere condotto, portato in spalla. Il luogo dove tu mi invii, o Vergine mia, mia Povera Figlia amatissima, non è adatto a me mi è estraneo. Per favore dispensami! Anche se so che chiedendoti questo ti reco dispiacere e ti disgusto, o mia dolcissima Signora, meritando così il tuo sdegno”. La Madonna rispose: “Ascolta, mio povero figlio amatissimo. Non sono pochi i miei servi fedeli a cui potrei affidare l’incarico di portare il mio messaggio. Ma è molto necessario che vada proprio tu e nessun altro e che attraverso la tua mediazione si realizzi il mio desiderio e si porti a compimento il mio volere. Perciò ti prego vivamente, mio povero figlio disprezzato, anzi ti ordino di presentarti nuovamente domani al vescovo. Gli farai sapere ancora una volta ciò che desidero affinchè mi costruisca il tempio che gli chiedo e ripetigli che sono personalmente io, La Sempre Vergine Santa Maria, la Madre di Dio, a mandarti”.
Juan Diego si impegnò con la Vergine ad andare nuovamente dal vescovo l’indomani per perorare la Sua richiesta.
Il giorno seguente, Domenica, dopo la messa Juan Diego si recò al palazzo del vescovo e dopo molte insistenze ottenne udienza. Il povero indio pregò Zumarraga di prestare fede al suo racconto ma il vescovo disse che non poteva realizzare quanto chiedeva solo sulla base della sua parola e perciò chiedeva un segno che attestasse la reale provenienza della richiesta. Appena uscito Juan Diego il vescovo ordinò ad alcuni servi fidati di pedinarlo per vedere ove si fosse recato e chi avrebbe visto. Ma misteriosamente all’altezza del Tepeyac l’indio sparì dalla loro vista senza che lo riuscissero più a rintracciare. Tornati dal vescovo molto imbarazzati per come era andata la vicenda lo persuasero a non dargli retta dicendo che se fosse tornato un’altra volta gli avrebbero dato una lezione in modo che non dicesse più bugie.
Nel frattempo, Juan Diego, trovò la Signora alla quale riferì le parole del vescovo. Ella dopo averlo ascoltato disse: “Bene, figlio mio, torna qui domani mattina e porterai al vescovo il segno che ti ha chiesto. In tal modo ti crederà! Non dubiterà più e non sospetterà ancora di te. E sappi, figlio mio, che io ricompenserò la preoccupazione, il lavoro e la fatica che per me stai sopportando. Adesso và, perché domani ti aspetto qui”.
Ma tornato a casa Juan Diego trovò lo zio Juan Bernardino gravemente malato. Corse subito a chiamare un medico e non potè il giorno seguente recarsi all'appuntamento con la Madonna. Lo zio durante la notte peggiorò e pregò il nipote di recarsi all’alba a Tlatilolco per chiamare un sacerdote che lo confessasse e lo preparasse ad un a buona morte.
Il martedì mattina, prima del sorgere del sole, Juan Diego si mise in viaggio e appena giunse in prossimità del sentiero che costeggia il Tepeyac pensò che se avesse incontrato la Signora questa lo avrebbe subito inviato dal vescovo con il segno richiesto ma ciò avrebbe vanificato la richiesta di un sacerdote da parte dello zio morente. Aggirò la collina pensando ingenuamente che, così facendo, avrebbe evitato di incontrare la Signora. Ma la Madonna, che tutto vede e tutto sa, gli venne incontro sul fianco del colle e gli disse: “Che cosa è accaduto mio figlio amatissimo? Dove sei diretto?” Egli si sentì smarrito o forse si vergognò e prostrandosi a terra raccontò alla Vergine la situazione di suo zio morente e della richiesta di questi di un sacerdote “rassicurando” la Madonna che appena compiuto il suo dovere verso lo zio sarebbe tornato per ricevere il segno da portare al vescovo. La Madonna disse: “Ascolta,  figlio mio, riponilo nel tuo cuore. Non temere e non affliggerti. Non si turbi il tuo cuore e non preoccuparti né di questa né di qualsiasi altra infermità. Non sto forse qui io, che sono tua Madre? Non stai forse sotto la mia protezione? Non sei forse nel cavo del mio manto, nella croce delle mie braccia? Cosa vuoi di più? Niente deve affliggerti e turbarti. Non angustiarti per l’infermità di tuo zio, perché per ora non morirà. Sappi anzi con certezza che è già perfettamente guarito”.
Nel contempo la Vergine apparve a Juan Bernardino sanandolo completamente.
Juan Diego si sentì immediatamente sollevato e La supplicò di mandarlo subito dal vescovo per portargli il segno che lo avrebbe indotto a credere al messaggio.
La Madonna invitò Juan Diego a salire sulla cima del colle spiegandogli che avrebbe trovato una grande varietà di fiori, di coglierli facendone dei mazzetti e di riportarli alla Sua presenza. E’ da tener presente che era il 12 Dicembre, non era periodo di fioritura tanto meno sul brullo Tepeyac ove a mala pena cresceva qualche cardo in mezzo ai sassi. L’indio obbedì e arrivato sulla sommità trovò una miriade di profumatissimi fiori di Castiglia che sembravano gioielli preziosi. Ne fece dei mazzetti e gli avvolse sulla tilma e li portò alla Celeste Signora. Ella li prese e li ripose tutti insieme nell’ayate di Juan Diego. “Mio povero figlio amatissimo, questi diversi fiori costituiscono la prova, il segno, che tu devi portare al vescovo. Da parte mia gli dirai che il mio messaggio è l’espressione della mia volontà, che egli deve eseguire. Sono anche la prova che tu sei il mio messaggero e sei meritevole della massima fiducia. Ti comando tuttavia con molto rigore di aprire il tuo ayate unicamente alla presenza del vescovo, solo a lui mostrerai ciò che porti. Gli racconterai tutto puntualmente. Gli dirai che ti ho ordinato di salire sulla sommità del colle per tagliare fiori e gli riferirai tutto ciò che hai visto ed ammirato. In modo che tu possa vincere il vescovo e lui si decida ad edificare il tempio che gli ho chiesto, in conformità alla mia volontà”.
Con il cuore pieno di gioia l’indio si recò in città dal vescovo ma giunto al palazzo i servi, riconosciutolo, non vollero farlo passare. Pazientemente si mise ad attendere e vista la sua tenacia ed essendosi accorti che portava qualcosa nella sua tilma, i servi iniziarono ad importunarlo per vedere ciò che nascondeva. Juan Diego temendo che potessero malmenarlo, aprì leggermente la tilma dalla quale si intravvedevano magnifici fiori. Cercarono allora di prenderne qualcuno poiché emanavano anche un buonissimo profumo ma non vi riuscivano in nessun modo poiché questi si sottraevano apparendo come ricamati o dipinti. Corsero immediatamente dal vescovo per riferire l’accaduto e questi diede ordine che fosse introdotto intuendo che quella poteva essere la prova richiesta.
Juan Diego raccontò tutto per filo e per segno al vescovo, quindi aprì il suo ayete, in cui erano deposti i fiori raccolti, e non appena questi si sparsero a terra , subito sul mantello si disegnò e si manifestò alla vista di tutti l’amata immagine della perfetta Vergine Santa Maria, Madre di Dio, nella forma e figura in cui la vediamo oggi, così come è conservata nella sua amata casa, nel tempio eretto ai piedi del Tepeyac e che invochiamo con il titolo di Guadalupe.
Visto ciò il vescovo ed i presenti caddero in ginocchio, la guardavano non con curiosità ma con cuore sincero. Il vescovo con le lacrime agli occhi si rattristò per non aver accolto subito il suo messaggio e pregò. Juan de Zumarraga trattenne un intera giornata l’indio come suo ospite e si fece mostrare il luogo ove la Santa Vergine voleva la sua casa. Il vescovo diede ordine di iniziare subito la costruzione e con solenne processione la Tilma fu deposta nella sua casa il 26 Dicembre dello stesso anno e tutti ne riconoscevano la provenienza soprannaturale e le presentavano le loro suppliche.


Curiosità e storia:

-Nel 1571 l’ammiraglio Doria possedeva la prima copia della figura della Madonna di Guadalupe e la affisse nella propria nave durante la battaglia di Lepanto.

-La Madonna indossa una cintura di colore viola che per gli indios dell’epoca indica una donna in gravidanza. Recenti studi compiuti da ricercatori internazionali hanno potuto constatare la presenza di un nascituro nel ventre del dipinto.

-Nella collina del Tepeyac era venerata la dea Coatlicue che per gli aztechi rappresentava “nostra madre”. La Madonna è apparsa proprio lì per portare alla vera conoscenza di Dio e di Sua Madre tutti i popoli.

-Nel 1756 il pittore Miguel Cabrera mette in evidenza come il dipinto esuli dalle tecniche classiche e conosciute della pittura umana. Successivi studi, anche recenti, non hanno fornito spiegazioni sulla provenienza dei colori usati ne sulla tecnica di pittura non essendoci alcun fondo preparatore sul mantello di ayete. Rimane pertanto sconosciuta a tutt’oggi la sua origine e come possa conservarsi intatta nel corso dei secoli.

-Nel 1791 accidentalmente si rovescia dell’acido muriatico sulla parte destra del dipinto compromettendolo gravemente. Ma nel corso degli anni inspiegabilmente, senza alcun trattamento, il tessuto danneggiato si è ricostituito.

-Nel 1921 Luciano Perez depone ai piedi della Madonna una bomba nascosta in mezzo ad un mazzo di fiori. La Basilica subirà ingenti danni ma la Tilma non verrà neanche sfiorata dall’esplosione tant’è vero che anche il suo vetro rimarrà miracolosamente intatto. L’attentatore non farà neanche un giorno di galera essendo difeso dallo stesso presidente municipale e dal procuratore generale (socialisti) che anzi accusano i cattolici dell’atto.

-Nel 1936 il chimico Khun esaminando il tessuto non trova traccia di coloranti.

-Nel 1951 il fotografo José Carlos Salinas Chávez dichiarò che in entrambe le pupille di Maria, fortemente ingrandite, si vedeva riflessa la testa di Juan Diego. Nel 1977 l'ingegnere peruviano José Aste Tonsmann analizzò al computer le fotografie ingrandite di 2500 volte e affermò che si vedono ben cinque figure: Juan Diego nell'atto di aprire il proprio mantello, il vescovo Juan de Zumárraga, due altri uomini (uno dei quali sarebbe quello originariamente identificato come Juan Diego) e una donna. Al centro delle pupille si vedrebbe inoltre un'altra scena, più piccola, anche questa con diversi personaggi. Nella puntata di Voyager (programma televisivo) del 12 ottobre 2009, viene detto che i personaggi fino a quel momento trovati sono 13.
-La fibra di maguey che costituisce la tela dell'immagine, non può durare più di 20 o 30 anni. Vari secoli fa si dipinse una replica dell’immagine su una tela di fibra di maguey simile, e la stessa si disintegrò dopo alcuni decenni. Mentre, a quasi 500 anni dal miracolo, l’immagine di Maria continua a essere perfetta come il primo giorno.
-La pelle di Maria è mulatta, di un colore ancora inesistente al tempo di Juan Diego, poiché le unioni tra i conquistatori spagnoli e le donne indigene non erano ancora avvenute, essendo stata Città del Messico conquistata da soli dieci anni. Maria sarebbe apparsa in sembianze tali, quindi, da predire le generazioni che in futuro avrebbero popolato il paese ma che ancora non c'erano
-La disposizione delle stelle sul manto non sarebbe casuale ma rispecchierebbe quelle che in cielo, da Città del Messico, era possibile vedere la notte del 9 dicembre 1531.

 -Juan Diego è stato proclamato Santo da Giovanni Paolo II il 31/07/2002

-La Madonna di Guadalupe è venerata come Regina del Continente Americano e la Sua Festa è il 12 Dicembre, giorno della sua ultima apparizione

particolare dell'occhio sx
Persona visibile nell'occhio sx


...e non ho altro da dire (Forrest Gump) 

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