venerdì 29 luglio 2011

CASA STANGATA IN ARRIVO. COLPITI PROPRIETARI ED INQUILINI

29 Luglio 2011-Tempi difficili per il settore immobiliare non solo per un mercato che stenta a ripartire, ma anche a causa delle misure recentemente stabilite dalla manovra fiscale.
Nella congerie di tagli a bonus e benefici fiscali, infatti, rientrano anche alcune disposizioni che interessano padroni di casa e inquilini. In seguito alla manovra, infatti, i fondi destinati agli sconti fiscali sulla casa si alleggeriranno in maniera considerevole. I tagli saranno effettuati in due tranches: nel 2013 ai bonus fiscali sulla casa sarà riservato il 5% di fondi in meno (500milioni di euro), mentre nel 2014 il taglio sarà del 20% (2 miliardi di euro).
Oltre al ritorno dell’Irpef sulla prima casa per i redditi 2013 e 2014, i proprietari di casa dovranno fare i conti con i tagli alle agevolazioni, a partire da quelle fiscali per l’acquisto della prima casa; inoltre, verrà ridotta anche la detrazione Irpef per gli interessi passivi sui mutui della prima casa (19% su un tetto massimo di spesa di 4 mila euro annui). Limitata inoltre la detrazione Irpef per le provvigioni pagate ai mediatori immobiliari per l’acquisto dell’abitazione principale (19% su un importo massimo di mille euro annui).
Infine è previsto un taglio per le deduzioni Irpef per chi decide di fare lavori di ristrutturazione con il bonus che passa dal 36%, per i lavori di recupero edilizio, al 28,8%; mentre per le ristrutturazioni per il risparmio energetico il bonus passa dal 55% al 44%.
Problemi anche per proprietari che affittano casa e inqulini
E questo è solo il preludio. Non si salvano dai tagli neanche gli affittuari e gli inquilini. Nel primo caso, i tagli previsti porteranno la cedolare secca dal 21% al 25,2%. A rischio anche la deduzione forfetaria del 15% sui redditi da locazione che viene riconosciuta ai proprietari a fronte dei costi sostenuti per l'immobile (manutenzione, imposte, ecc.) e l'ulteriore deduzione del 30% ai proprietari che affittano con canone concordato. Nel caso in cui si sia inquilini, invece, è previsto un taglio per le detrazioni fiscali a sostegno del costo dell’affitto rispettivamente del 5% nel 2013 e del 20% nel 2014.

mercoledì 27 luglio 2011

Oro ancora record

In un clima di elevata avversione al rischio, da segnalare il nuovo record storico dell'oro a 1.628 dollari l'oncia e i massimi del franco svizzero nei confronti del biglietto verde.


martedì 26 luglio 2011

LODO MONDADORI OGGI FININVEST HA PAGATO CIR

26 Luglio 2011- Oggi, come anticipato c.a. una settimana fa, Fininvest ha proceduto al pagamento di 564,2 milioni di euro a favore della Cir di De Benedetti. La somma è comprensiva di interessi e spese legali dal 2009 e si riferisce alla vertensza sul lodo Mondadori.

lunedì 25 luglio 2011

GRECIA IL DEFAULT E' QUESTIONE DI ORE

SIDNEY (Reuters) - L'agenzia di rating Moody's ha tagliato a Ca, abbassandolo di tre notch, il giudizio sul debito greco, lasciandolo appena di un notch sopra il livello che indica il default, eventualità che Moody's considera certa "virtualmente al 100%".
In base ai canoni dell'agenzia di rating, le obbligazioni contrassegnate con Ca sono altamente esposte alla speculazione e sono considerate in probabile default, con qualche prospettiva di recupero di capitali e interessi.
Secondo Moody's, il secondo pacchetto di aiuti alla Grecia deciso la scorsa settimana dai leader della zona euro renderà più facile la riduzione del debito greco, ma non allontana il Paese dalle sfide sulla sua solvibilità nel medio termine.
"L'annuncio di un programma dell'Unione europea, congiuntamente alle dichiarazioni dell'Institute of International Finance, implica che la probabilità di uno scambio 'distressed' e quindi un default sui titoli di Stato greci sia virtualmente certo al 100%" si legge in una nota di Moody's.
La società di rating sottolinea come il pacchetto di aiuti alla Grecia, pur aiutando a contenere il rischio contagio a breve termine, possa costituire agli occhi degli investitori un precedente negativo.
"Il pacchetto di aiuti costituisce un precedente negativo nell'ipotesi di future ristrutturazioni, se le finanze di un paese della zona euro divenissero problematiche come quelle della Grecia" sottolinea Moody's.
Standard and Poor's e Fitch hanno già declassato la Grecia a CCC, un notch sopra il rating di Moody's.

sabato 23 luglio 2011

USA DEFAULT SEMPRE PIU' VICINO

La minaccia di un default dei pagamenti americano sta prendendo forma in modo concreto, dopo che ieri sera i repubblicani hanno sbattuto la porta ai negoziati in corso alla Camera dei Rappresentanti.

Lo speaker della camera, John Boehner, si è ritirato dalle trattative per un piano di riduzione del deficit e del debito. Lo ha confermato lo stesso presidente Barack Obama. "Mezz'ora fa ho ricevuto una telefonata" e Boehner ha detto che si sarebbe ritirato. Con un comunicato i repubblicani hanno fatto sapere che non è stato possibile trovare un terreno d'intesa "non a causa di differenti personalità, ma a causa delle diverse visioni per il nostro paese".

Obama ha convocato in tutta fretta una conferenza e, con il volto rabbuiato, ha invitato i responsabili del Congresso per questa mattina (le 17 in Italia) alla Casa Bianca per un ultimo tentativo di accordo.

Malgrado l'aggravarsi della situazione, il presidente americano ha ripetuto di "restare fiducioso nel fatto che riusciremo ad innalzare il tetto del debito" prima della scadenza fissata dal Tesoro del 2 agosto.

venerdì 22 luglio 2011

CRISI: GLI ITALIANI SPENDONO DI PIU' MA ACQUISTANO DI MENO

22 Luglio 2011- Aumentano i consumi delle famiglie, ma sono legati soprattutto a tariffe, utenze e bollette varie. È quanto rilevato dall'outlook dei consumi di Censis-Confcommercio, presentato nei giorni scorsi a Roma. La ricerca non evidenzia situazioni di impoverimento diffuso, ma segnala come il potere d'acquisto delle famiglie si sia ridimensionato, e come spesso sia necessario per loro mettere mano ai risparmi privati per affrontare le spese di gestione domestica.
Secondo quanto rilevato dallo studio sul clima di fiducia e sulle aspettative delle famiglie italiane, cresce la quota di nuclei familiari che hanno aumentato i consumi nel primo semestre 2011 (il 54,3% rispetto al 48,3% del secondo semestre 2010) anche se l'incremento è dovuto prevalentemente alla spesa per benzina e parcheggi (per due famiglie su tre). Oltre il 50% del campione ha utilizzato tutto il reddito disponibile per coprire i consumi e quasi il 20% ha speso più di quanto guadagnato (in quest'ultimo caso, il 65% è dovuto ricorrere ai propri risparmi); solo il 7% accantona risorse per affrontare spese importanti come l'acquisto di una casa (l'investimento in immobili si conferma il migliore utilizzo possibile dei propri risparmi). Quanto al futuro, prevale un atteggiamento diffuso di prudenza con quasi il 66% del campione che prevede di mantenere stabili nei prossimi sei mesi le spese; aumenta il numero di incerti (dal 13,7% di gennaio al 21,8% di giugno), diminuiscono i pessimisti (dal 45,1% al 37,5%) e resta sostanzialmente stabile la quota di ottimisti (dal 41,3% al 40,7%).
I dati Censis-Confcommercio confermano quanto diffuso oggi dall'Istat, ovvero il calo dello 0,1% della domanda per consumi da parte delle famiglie dopo il miglioramento registrato ad aprile.
In particolare resta negativa la dinamica degli acquisti di prodotti alimentari, come riflesso di un generale peggioramento nella composizione qualitativa degli acquisti, anche se la flessione della spesa rimane generalizzata a tutti i settori.
Tutto ciò, secondo Confcommercio, conferma le attese di una decelerazione dell'attività economica nella seconda parte del 2011, legata soprattutto alla debolezza della domanda interna, che ha portato alla revisione al ribasso delle stime di crescita per l'anno in corso (da +1,0% a +0,8%).

FIAT ACQUISTA LE QUOTE DEL TESORO USA E CANADA E SALE AL 53,5% DI CHRYSLER

(ANSA) - NEW YORK, 21 lug - La Fiat sale al 53,5% in Chrysler. Lo comunica la casa automobilistica americana, sottolineando che Fiat ha rilevato la quota del Tesoro americano in Chrysler per 500 milioni di dollari e quella del Canada per 125 milioni di dollari. Fiat e' ora il maggiore azionista di Chrysler. La Fiat ha completato l'acquisto del 6% in Chrysler per 500 milioni di dollari dal Tesoro americano e rilevato l'1,5% del governo canadese. Fiat sale al 53,5% di Chrysler su "base diluita" e al 55,3% sulla azioni in circolazione, si legge in una nota. "In seguito all'acquisizione del 16%" in Chrysler "il 24 maggio 2011, Fiat ha il diritto di scegliere quattro membri del consiglio di amministrazione. La Fiat ha comunicato l'8 giugno 2011 di non voler esercitare il diritto di nominare un ulteriore direttore ma di riservarsi il diritto di farlo in qualsiasi momento. Con l'acquisizione della maggioranza" di Chrysler, "Fiat ha il diritto di scegliere la maggioranza dei direttori del consiglio di amministrazione". La Fiat ha raggiunto il 3 giugno un accordo con il Tesoro americano per l'esercizio dell'opzione del 6% da parte del Lingotto per 500 milioni di dollari. L'operazione ha consentito al Tesoro, che ha accettato di cedere a Fiat tutti i diritti che gli spettano in forza dell'Equity Recapture Agreement per 75 milioni di dollari, di uscire dal capitale di Chrysler.

giovedì 21 luglio 2011

FININVEST PAGHERA' IL DEBITO ALLA CIR

21 Luglio 2011- Fininvest ha comunicato che pagherà direttamnete il debito di 560 milioni, relativo al lodo Mondadori, alla Cir di De Benedetti entro e non oltre il 26 Luglio p.v.
Una nota fa sapere che comunque Fininvest non accetta la sentenza dei giudici di Milano.

Forrest Gump

mercoledì 20 luglio 2011

FIAT: PROBABILE FUSIONE CON CHRYSLER

Qualche mese fà Forrest lo aveva già previsto, ora le voci si rincorrono. Intanto il titolo Fiat sale ma solo per motivi speculativi e mai legati al reale andamento delle vendite del gruppo torinese.

MILANO, 20 luglio (Reuters) - Fiat (FIA.MI: Quotazione) corre in avvio di seduta a Piazza Affari. Secondo diversi trader, la performance va attribuita ad un report di Goldman Sachs.
Attorno alle 9,50 italiane, Fiat balza del 3,27%, a 7,1050 euro, dopo aver segnato un massimo di 7,12 euro. Scambi non straordinari: sono passati di mano oltre 5 milioni di pezzi, contro una media dell'intera seduta di 21,262 milioni nelle ultime trenta sessioni.
Goldman ha riavviato la copertura del titolo della casa guidata da Sergio Marchionne con 'conviction buy' e target price di 12,9 euro.
Nel report, il broker ricorda che a fine anno il Lingotto avrà in mano il 59% circa del capitale di Chrysler e illustra le potenzialità di creazione di valore nell'arco dei prossimi mesi. Secondo Goldman, "una fusione è un prossimo passo logico".
Nel report si parla di "potenziali sorprese sulla redditività operativa di Chrysler e Fiat" nei risultati del secondo trimestre, "con aggiornamenti sulla guidance dell'intero 2011".
In occasione della pubblicazione della trimestrale, inoltre, Marchionne probabilmente "annuncerà una nuova struttura manageriale unitaria per Fiat Auto/Chrysler".
Infine, Goldman rilancia l'ipotesi di uno scorporo di asset come Ferrari/Maserati e le attività nella componentistica, inclusa Magneti Marelli.

ORO BUON INVESTIMENTO

Contrariamente a quanto espresso in questo articolo, ritengo più "opportuno" l'acquisto di oro fisico in lingottini o verghe (ma ribadisco è un opinione personale), anche se comporterà il nolo presso una banca di una cassetta di sicurezza.
A cura di Ole S. Hansen, Senior Advisor, Saxo Bank  

Nell’antica Roma, intorno all’1 a.C., un cittadino romano poteva comprare un’uniforme completa con un’oncia d’oro. Nel 2011, un uomo d’affari, può ancora comprare la sua “uniforme” con un’oncia d’oro. E questo dimostra come il valore del metallo giallo abbia mantenuto inalterato il proprio valore nel corso dei secoli.

Quando si parla di oro, l’argomento da sempre tende a suscitare profonde emozioni nelle persone che sembrano dividersi in due fazioni: c’è chi lo ama e chi lo odia. Basta guardare ai rally che hanno riguardato l’oro a partire dal 2000 e in particolare a quello del 2009.

Quello che è indiscutibile è che l’oro ha sempre assunto, storicamente, il ruolo speciale di custode di valore. L’oro non può essere creato, anche se molti alchimisti ci hanno provato. Non potrà mai essere distrutto in quanto non è solubile nell’acido nitrico, a differenza dell’argento e dei metalli di base. L'oro è un simbolo di prosperità e fortuna che ha contribuito a conservare la ricchezza delle famiglie attraverso generazioni.

Dallo scoppio della crisi finanziaria del 2008, gli investitori sono sempre alla ricerca di alternative rispetto alle asset class più tradizionali, quali obbligazioni e azioni. E l’oro ha beneficiato grandemente di questa riallocazione. Il facile accesso e i vantaggi associabili all’oro, l’hanno reso un investimento estremamente popolare sia tra i risparmiatori sia tra gli hedge fund più sofisticati.

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Negli ultimi tre anni, gli investimenti complessivi in commodity sono cresciuti dai 265 ai 425 miliardi di dollari secondo Barclays Capital. E l’oro ha guidato questa corsa esplosiva alle commodity visto che oggi rappresenta un terzo degli investimenti che vengono convogliati verso le materie prime.

Quali i fattori che hanno contribuito a rendere l’oro un investimento di grande successo? La crisi finanziaria del 2008 ha scosso la fiducia della gente nel sistema finanziario visto che le banche centrali hanno dovuto inondare il mercato con iniezioni di liquidità a tassi estremamente bassi al fine di mantenere le istituzioni finanziarie a galla. Questo ha scatenato la corsa alle commodity, con gli investitori alla ricerca di beni materiali con disponibilità limitata e quindi con una maggiore probabilità di mantenere inalterato il loro valore. In concomitanza, le compagnie minerarie hanno posto fine alla pratica di vendere la propria produzione attraverso contratti a termine, eliminando così dal mercato una grande quantità della fornitura.

Le politiche volte a tenere bassi i tassi di interesse hanno portato a una crescita dell’inflazione. Questo comporta ritorni negativi dagli strumenti a reddito fisso, come le obbligazioni, che presentano rendimenti più bassi del tasso di inflazione.  Lo scenario è dunque più favorevole a strumenti non collegati all’andamento dei tassi come l’oro. In questo modo il costo opportunità di detenere oro è pari a zero.

Un altro importante fattore da tenere in considerazione è il comportamento delle banche centrali che negli ultimi due decenni sono state un venditore netto di oro. Ora non più. Questa pratica è cessata nel 2009 e lo scorso anno sono diventate compratori netti poiché le economie emergenti stanno cercando di diversificare le loro riserve nazionali  per coprirsi da un’inflazione più alta e da un possibile calo del dollaro. Tradizionalmente l’investitore retail investe in oro attraverso l’acquisto di gioielli o di azioni di compagnie minerarie mentre gli investitori istituzionali attraverso futures o lingotti di oro fisico. Negli ultimi cinque anni tuttavia, il campo si è aperto a tutti grazie alla popolarità crescente degli ETF. Questi strumenti, quotati sulle Borse come le azioni, sono stati studiati per replicare la performance del mercato sottostante. La crescita degli ETF in oro ha portato oro e argento nel portafoglio di molti nuovi investitori.

Durante i mesi di giugno e luglio, abbiamo assistito ancora una volta ad una crisi del debito europeo, proprio come accadde nello stesso periodo dell'anno scorso, quando lo stato di disperazione dell'economia greca stava cominciando ad emergere. Da allora abbiamo visto altre nazioni come il Portogallo e l'Irlanda che hanno iniziato a ricevere assistenza finanziaria, mentre le agenzie di rating hanno continuato a declassare il merito del credito di questi paesi periferici e di altri paesi europei.

L'economia degli Stati Uniti nello stesso periodo ha visto un ulteriore freno, non previsto, alla propria crescita economica anche a causa del costo crescente dell’energia e dell’effetto a catena del terremoto e dello tsunami in Giappone.

Il rally dell’oro continuerà? Crediamo di sì, sebbene a un ritmo più lento di quello che abbiamo visto nel 2010, dove ha registrato una performance del 30% , ovvero circa il 10 per cento in più rispetto alla media annuale degli ultimi dieci anni. I fattori che hanno spinto i metalli preziosi sono ancora tra noi e dovrebbero continuare a impattare sui prezzi per il resto dell'anno.

Il problema del debito sovrano europeo rimane fonte di preoccupazione, nonostante la volontà politica di trovare una soluzione. Questa situazione è funzionale all’oro soprattutto in combinazione con rendimenti reali che continuano ad essere in territorio negativo in diverse economie. Crediamo che l’oro continuerà a consolidarsi in un range tra 1.500 e 1.600 con un probabile e ulteriore rialzo a quota 1.650  nei mesi a venire.

martedì 19 luglio 2011

MERCATO IMMOBILIARE: REGNA L'INCERTEZZA MA TENDE ALL'OTTIMISMO

19 Lug 16:05

(Finanza.com) Più di metà degli italiani pensa sia giunto il momento di comprare casa. È quanto emerge dall'elaborazione dell'Indice Immobiliare.it, che tasta il polso degli italiani in merito alla loro percezione della compravendita di immobili. L'indagine è stata svolta su un campione di oltre 5.000 persone che negli ultimi sei mesi hanno effettuato una ricerca o pubblicato un annuncio per la ricerca di case.

I risultati sono ottimistici: se per il 54% degli intervistati è un buon momento per acquistare una nuova abitazione, il 16% del campione analizzato è dell'idea che il mercato sarà in condizioni migliori il prossimo anno. Meglio, quindi, aspettare ancora prima di acquistare. Il 15%, invece, vede negativamente il mercato e pensa di non muoversi affatto alla ricerca di nuovi immobili.

Per quanto riguarda il momento giusto per vendere, invece, le opinioni sono più frammentate. La percentuale di chi ritiene sia un buon momento per farlo si ferma al 13%, contro il 61% di chi pensa l'esatto contrario. Preferirebbe attendere un anno nella speranza di tempi migliori il 12% del campione.

Ad essere più ottimisti sul comprare casa sono gli uomini, il 55% del campione. Le donne, invece, sono più prudenti sul momento migliore per vendere: il 63,3% aspetterebbe. Allo stesso modo, nel 75,4% degli uomini è più forte l'idea che i prezzi di vendita restino stabili, o addirittura diminuiscano nel prossimo anno. Tra le donne la percentuale è ben inferiore, fermandosi al 67,4%.

Per quanto riguarda le differenze regionali, le aree che mostrano fiducia maggiore nel mercato immobiliare ? ritenendo sia un periodo propizio per comprare ? sono Emilia Romagna (59,4%), Toscana (59,3%) e Lombardia (59%). Gli Umbri sono i meno convinti che quello attuale sia un buon momento per vendere casa (con l'86,3%). Campania (38,6%), Liguria (35,2%) e Puglia (32,2%) sono le tre regioni più propense a ritenere che entro l'anno i prezzi delle case scenderanno, mentre credono a una sostanziale stabilità del mercato nei prossimi mesi soprattutto Molisani (addirittura con il 60%), Lucani (55,3%) ed Emiliano-Romagnoli (47,3%).

ORO NON SI FERMA E SUPERA I 1607$ ONCIA

19 LUG 2011 - Oro su nuovi livelli record. Il metallo prezioso, che ieri aveva sfondato quota 1.600 dollari l'oncia, continua ad avanzare e supera i 1.607 dollari l'oncia sia sul mercato di Singapore che di New York. L'oro spot, sui mercati asiatici, e' salito ai massimi di 1.607,45 dollari l'oncia. A New York, l'oro con consegna ad agosto ha toccato il record di 1.607,90 dollari l'oncia.

lunedì 18 luglio 2011

ORO QUOTAZIONE RECORD SFONDA LA SOGLIA DEI 1600$ ONCIA

18 Luglio 2011 ore 13.30 - Come anticipatovi stamane, il sorpasso della soglia psicologica dei 1600$ è avvenuta poco fa a Londra. L'oro si è così attestato a 1600,40$ oncia e probabilmente, vista l'incertezza dei mercati finanziari, è destinato ancora a crescere nel breve periodo dopo probabili assestamenti.

Forrest Gump

ORO NUOVO RECORD! FORSE OGGI SFONDERA' 1600 DOLLARI ONCIA

18 Luglio 2011- Nuovo record dell'oro a New York: 1599,20 $ oncia. Grazie alla crisi dei mercati finanziari ed all'incertezza imperante a livello mondiale, con rischio default di alcuni paesi di importanza strategica come gli USA, il metallo giallo sembra destinato ad una corsa al rialzo ben oltre la soglia psicologica dei 1600$ oncia. (vedi post precedenti).

Forrest Gump

domenica 17 luglio 2011

MANOVRA FINANZIARIA: DA OGGI SCATTANO SUPERBOLLO, TICKET SANITARI E NUOVA IMPOSTA DI BOLLO SU CONTO TITOLI

17 lUGLIO 2011-Entrano in vigore oggi, dopo la pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale», le norme previste dalla manovra economica approvata a tempo di record dal Parlamento. Torna, dunque, il ticket sanitario da 10 euro sulle prestazioni specialistiche (già applicato in alcune Regioni), a cui si aggiunge quello da 25 euro sui ricorsi impropri al pronto soccorso, i cosiddetti «codici bianchi». Un avvio con polemiche, visto che alcune Regioni hanno deciso di non applicare il ticket.
Oltre alla normativa sui ticket sanitari scatteranno subito i rincari del bollo sul deposito titoli, il superbollo per le auto di lusso sopra i 225 kw, la stretta sulle stock option e l'aumento dell'Irap sulle concessionarie dello Stato. Il nuovo «bollo» scatta da subito. Non cambia nulla solo per chi ha un portafoglio titoli inferiore ai 50 mila euro: continuerà a pagare 34,20 euro l'anno. Sopra questa soglia, la somma cresce a 70 euro fino a 150.000 euro di titoli, a 240 euro per investimenti fino a 500 mila euro, a 680 euro sopra questo valore. Il bollo si paga sulle comunicazioni.
Il prelievo sulle pensioni d'oro partirà invece dal primo agosto mentre per le altre norme ci vorrà più tempo: il taglio lineare delle agevolazioni fiscali e assistenziali del 5% prima e del 20% poi, ad esempio, scatterà rispettivamente nel 2013 e nel 2014, se il governo non sceglierà prima quali voci alleggerire.

FIAT : MARCHIONNE DOPO I COMPLIMENTI DI OBAMA LI VUOLE ANCHE DAGLI ITALIANI? SI, COMPLIMENTI PER AVERCI GABBATO!

Ancora un validissimo articolo tratto da un blog : Lo Spiffero, che spiega in maniera semplice ed esaustiva di come Fiat abbia gabbato i piccoli investitori, banche ed il mercato intero!
Sarà la Cassazione ad occuparsi del processo di Torino sull’equity swap di Ifil Exor, l’operazione finanziaria che nel settembre del 2005 permise a Ifil, alla scadenza del convertendo con le banche, di mantenere il controllo della Fiat. Contro l’assoluzione di Franzo Grande Stevens, Gianluigi Gabetti e Virginio Marrone, pronunciata in primo grado nel dicembre dello scorso anno, la Procura di Torino, la Procura generale e la Consob hanno presentato ricorso “per salto”, ovvero saltando gradi intermedi, direttamente alla Suprema Corte.

Una sommaria ricostruzione della vicenda. Il 15 settembre 2005 matura l’opzione di esercizio del prestito convertendo: o la Fiat rimborsa il valore nominale del debito alle banche (che a livello aggregato è pari a 3 miliardi circa(corrispondente a 10,28 euro per azione) o le banche entrano nel capitale azionario della Fiat (convertendo le obbligazioni in azioni (per l’8% del capitale).Il 20 aprile 2005 le azioni Fiat erano finite ai minimi con un prezzo di 4,52 euro. Il 26 aprile 2005 Exor, società di diritto lussemburghese, di cui Gabetti e Grande Stevens sono rispettivamente presidente ed amministratore delegato, stipula con Merrill Lynch un contratto derivato di equity swap: a pronti la banca si impegna a rastrellare sul mercato 90 milioni di azioni ordinarie Fiat a 5,5 euro; a termine in caso di plusvalenza Fiat incasserà il capital gain dalla banca, mentre in caso di minusvalenza Fiat dovrà rimborsare la banca per coprire la perdita.

In pratica Exor, società controllante di Fiat tramite la partecipazione strategica in Ifil (cassaforte della famiglia Agnelli), prende una “posizione lunga” puntando sull’apprezzamento delle quotazioni della società operativa in fondo alla catena del controllo, ovvero Fiat. Quando Merrill Lynch oltrepassa la soglia di partecipazione rilevante, fissata al 2% dalla normativa, comunica alla Consob questa variazione nell’assetto azionario della Fiat. E poi? Le altre comunicazioni in seguito al superamento del 5%, 7,5% non vengono fatte alla Consob durante il rastrellamento.

Sicuramente i volumi in gioco sono superiori al 7,5% del capitale proprio. In questa fase le azioni Fiat stanno aumentando il loro valore di mercato, senza nessuna notizia rilevante di natura industriale. Il 21 luglio la Consob chiede a Fiat e Ifil un comunicato di commento, a cui viene data la risposta “la società non dispone di alcun elemento utile o di informazioni relative a fatti rilevanti tali da influire sulle quotazioni”. Il 24 agosto si rivede il film con la stessa risposta, intanto il titolo si attesta oltre i 7 euro.

Veniamo al 15 settembre 2005, (per chiudere il cerchio) si esegue l’aumento di capitale, già annunciato e probabilmente scontato dal mercato, al servizio del prestito convertendo. In questo modo la Ifil perde l’8% circa del capitale in Fiat (precedentemente la partecipazione di Ifil in Fiat era pari al 30,6%) per effetto di diluizione e rischia un take over ostile, perdendo il controllo della società. Per i piccoli azionisti potrebbe andare bene perché potrebbe aumentare il prezzo del titolo per la contesa del controllo, ma la Ifil rischia di perdere il controllo di fatto della società. Allora Grande Stevens modifica con Merril Lynch il contratto di equity swap riscattando simultaneamente all’aumento di capitale le azioni oggetto del contratto anziché incassare la plusvalenza in contanti, permettendo alla Ifil di mantenere il 30,6% di Fiat senza aver mai rischiato di perdere il controllo della società operativa e senza la necessità di fare una nuova OPA totalitaria, obbligatoria per legge in caso di superamento del 30% del capitale azionario. L’obiettivo dei vertici era mantenere la quota azionaria prima dell’aumento di capitale ed aveva le seguenti alternative: pagare 10,28 euro per azione alle banche per il convertendo o spendere 6,5 euro per azione per acquisire da Exor i titoli necessari a mantenere il controllo di Fiat.

sabato 16 luglio 2011

DOPO IL NUCLEARE? IL CARBONE! (e per fortuna che doveva essere bandito)

La Stampa ed. Nazionale (Marco Zatterin) - pag. 1-17

Torna il carbone, quello che imbruniva le nebbie fitte della rivoluzione industriale.
Il protagonista dei racconti duri di Emile Zola e degli incubi dei piccoli uomini che scendevano nel ventre della terra in Vallonia come in Sardegna.
Sembrava destinato all'esilio e invece no, l'incidente di Fukushima ha riscritto la storia, rilanciando una risorsa di cui solo un anno fa l'Europa chiedeva la messa al bando entro metà secolo.
Tutte le potenze mondiali stanno rifacendo conti e piani, tagliano il nucleare perché l'opinione pubblica lo chiede e, in attesa che le rinnovabili diventino veramente redditizie, si rituffano nel primo oro nero che, per quanto considerato fuorimoda, oggi illumina ancora uno lampadina ogni due.
Altro che «decarbonizzazione ».Nobuo Tanaka, direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale per l'Energia, ha raccontato al Parlamento europeo qualche giorno fa che la disgrazia giapponese ha convinto a dimezzare i programmi per la costruzione di nuove centrali nucleari di qui al 2035.
C'erano progetti per 360 gigawatt che ora sono ridotti a 180.
Il risultato è che, a livello planetario, la quota di energia atomica passerà dal 14 al 10% del totale.
La stima è che un terzo della domanda da ricollocare sarà convogliata sul mercato del carbone.
Con due conseguenze problematiche: l'aumento inevitabile dei prezzi dimercato e quello dei costi per ridurre le emissioni «serra».
La domanda mondiale di lignite& Co.
ha ripreso a crescere in modo significativo, favorita da Cina e India.
Gli analisti prevedono un aumento di oltre il 50% di qui al 2035, rispetto ad una produzione mondiale che nel 2010 è stata di 6,5 miliardi di tonnellate (+ 8% su base annua).
Nel complesso, il carbone rimane all'origine del 41% dell'energia elettrica del globo, il 26 in Europa.Ma sono cifre destinate a cambiare.
Giuseppe Lorubio, analista di Eurelectric (la Confindustria Ue dei produttori e distributori di energia), ha calcolato che solo la chiusura delle 28 (su 143) centrali europee di vecchia generazione gonfierà il fabbisogno di carbone dell'8-10%.
La Germania, che è il primo consumatoreUe di antracite, ha cominciato un doloroso ritorno, cosa che dovrebbe fare anche la Polonia, che dal fossile corvino potrebbe trarre il 90% dell'energia.
Gli inglesi, sospinti da un buon mix fra nucleare, carbone e gas, stanno giocando la carta verde per sostituire le «powerstation» più decrepite.
Lo scenario è per il resto stabile, in Europa non c'è più margine per la costruzione di nuove centrali.
Occorrerà sfruttare a pieno i margini disponibili.
I signori del carbone assicurano che la loro risorsa è «democratica».
Costa relativamente poco e, grazie alla alta intensità di manodopera, difende l'occupazione.
Vero.
C'è tuttavia un'insidia sociale evidente, se la Commissione Ue ha annunciato di volere un bollino etico per un settore che, soprattutto in Cina e Sudamerica, sfrutta i minori come gli inglesi ai tempi di Dickens.
E ce n'è uno di rispetto ambientale, con i diritti per le emissioni di CO2 voluti dall'Ue che saranno a pagamento dal 2013 e peseranno sui bilanci delle Enel di tutta l'Unione.
Ovvio che bisogna inquinare meno, anche perché il carbone è lo stesso di sempre.
A mutare sono stati i processi e la micidiale lignite, che ha un alto contenuto umido che sprigiona fra l'altro temibili ossidi sulfurei, viene «asciugata» durante la fase di estrazione e lavorazione.
C'è poi il diffondersi dei sistemi di cattura e immagazzinamento del CO2.
Si prendono le emissioni, si trasformano in una sorta di liquido e si chiudono in un deposito sotterraneo, come stanno sperimentando Enel e Eni a Brindisi.
Roba del futuro, s'intende, con Bruxelles che cerca di portare i Ventisette sulla buona strada, fra reticenze politiche e problemi di bilancio.
Ovvio che Fukushima ha costretto a cambiare strategia.
Che l'abbia resa più semplice è tutto da vedere.


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venerdì 15 luglio 2011

AVENTADOR: I PROPRIETARI DEI TORI VISITANO LA LAMBORGHINI

La famiglia Cuadri, titolare di uno dei più prestigiosi allevamenti di tori da corrida di tutta la Spagna, tra cui il toro Aventador, che ha dato il nome all’ultima supercar della Casa del Toro, è stata l’altro ieri in visita alla Lamborghini.

L’allevamento è stato fondato dall’appassionato di tori Celestino Cuadri nel 1946 a Trigueros, un villaggio a circa 100 Km da Siviglia. Negli anni ‘70 Cuadri cedette la gestione dell’azienda ai suoi otto figli che tuttora la gestiscono. La tenuta si espande attualmente per 2000 ettari dove vengono allevati 500 tori, la maggior parte utilizzati in corride o spettacoli popolari nella zona di Valencia. Nel mondo della corrida la famiglia Cuadri è famosa per allevare le razze di tori più forti, aggressivi e difficili da toreare di tutta la Spagna. Hanno allevato, tra gli altri, il toro Aventador che fu protagonista nella corrida nell’Arena di Saragozza nel 1993 contro il Torero Emilio Munoz. Il toro, di 4 anni e di 600 kg di peso, si distinse per l’estremo coraggio e forza. Ancora oggi nell’allevamento ci sono discendenti del toro Aventador. Dopo la visita alla nuova fabbrica dove viene prodotta la monoscocca in carbonio della nuova Aventador LP 700-4 e alle linee di assemblaggio, i 12 membri della famiglia hanno avuto la possibilità di salire a bordo della vettura e Celestino Cuadri, nipote dell’omonimo fondatore dell’allevamento spagnolo, ha dichiarato: “Aventador era un orgoglio della mia famiglia. Ci tenevamo a visitare la sede della Lamborghini, e ci onora vedere questa formidabile supercar portare un nome per noi così importante”. Come tradizione vuole, anche la nuova supercar della Casa Lamborghini presentata quest’anno al Salone dell’Auto di Ginevra porta il nome di un toro, ovviamente quello di uno dei più valorosi del mondo della corrida spagnola. "Aventador", infatti, a seguito del combattimento nell'arena di Saragozza, ricevette nel 1993 il "Trofeo de la Peña La Madroñera" per essersi dimostrato il toro più coraggioso nel corso della corrida.                                                                            Con la Lamborghini Aventador LP 700-4, la Casa di Sant'Agata Bolognese definisce un nuovo punto di riferimento nel mondo delle supercar sportive. Le soluzioni tecnologiche della Aventador prevedono una innovativa monoscocca in fibra di carbonio dalle eccellenti proprietà di rigidezza strutturale e massima sicurezza. Il nuovo motore 12 cilindri da 6.5 litri di cilindrata e 700 CV / 515 kW di potenza si distingue per le sue caratteristiche di massima facilità di salita a regimi elevati e fulminea prontezza di risposta. Il peso a secco di solo 1.575 chilogrammi, molto basso per un'auto di questa categoria, si traduce in un rapporto peso potenza di 2,25 kg/CV. L'eccezionale valore di accelerazione di 2,9 secondi da 0 a 100 km/h e la velocità massima di 350 km/h riescono a descrivere solo in modo parziale le performance estreme della Lamborghini Aventador, che nonostante il chiaro incremento delle potenza (+8%) fa registrare valori di consumo e di emissioni di CO2 inferiori del 20% rispetto al modello precedente.

FOTOVOLTAICO: DIAMOGLI UNA SCOSSA DI STRISCIA LA NOTIZIA!

Siamo veramente al paradosso, aziende e privati che investono centinaia di migliaia di euro e non vedono i pannelli, gente che produce energia e non viene pagata (verso la fine del servizio). Come ipotizzato nel post di stamane (Fotovoltaico e conto energia una chimera?) purtroppo il problema sta alla base, anzi è insito nel sistema e chi, in buona fede, ha aderito per primo sta facendo da cavia! Fotovoltaico? SI, ma tra qualche anno! Non ci saranno più nè incentivi nè conto energia? Bhe, stando così le cose ora come ora mi sembra che il gioco non valga la candela!

Cliccate qui sotto e guardate il servizio di Striscia la Notizia:
http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?12960

Forrest Gump

BMW NUOVO RECORD A PIAZZA AFFARI

Solo stamane ho pubblicato un post relativo al nuovo record, non solo di vendite, ma anche borsistico della casa di Monaco di Baviera. L'avevo definita un panzer inarrestabile e pare darmi ragione. Già stasera il titolo Bmw segna un nuovo record sulla piazza di Milano chiudendo a 72,35€. Complimenti! Le cose girano bene quando si lavora bene...


Forrest Gump

BANCHE ITALIANE SUPERANO STRESS TEST

15 lUGLIO 2011-Successo italiano agli stress test sulle banche promossi dall'European Banking Authority. Le cinque maggiori banche italiane, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Banco Popolare e Ubi Banca, hanno infatti superato gli esami di patrimonializzazione.
Otto banche europee tra le 90 sottoposte all'esame non hanno invece superato la prova: 5 spagnole, 2 greche e una austriaca.   "Applicando le severe condizioni ipotizzate nello stress test, per ognuno dei cinque gruppi il coefficiente relativo al patrimonio di migliore qualità (Core tier 1 ratio) - spiega Bankitalia in una nota - risulterebbe, alla fine del 2012, ben al di sopra della soglia del 5 per cento, stabilita dalle autorità come riferimento per valutare la necessità di eventuali interventi di ricapitalizzazione. La media ponderata del Core tier 1 ratio post-stress per i cinque intermediari sarebbe del 7,3 per cento".

FOTOVOLTAICO E CONTO ENERGIA UNA CHIMERA?

Navigando fra i vari blog ne ho trovato uno molto interessante e di estrema attualità riguardante il settore del fotovoltaico ed il relativo conto energia (GSE). Dopo aver visto l'andazzo delle auto alimentate a Gas; osannate, incentivate e poi abbandonate (a proposito se ne avete una provate a rivenderla...la cosa vi riuscirà solo se l'acquirente vive in pieno centro di una grande città soggetta a blocchi, per il resto i concessionari vi snobberanno) ho sempre avuto il dubbio che anche il settore del fotovoltaico sia una chimera per attirare clienti e fare soldi. Non perchè il sole non sia una valida energia alternativa ma perchè siamo in Italia e si sà tutto è nebuloso e poco chiaro. Riconducendomi al discorso delle auto a gas, negli anni passati, almeno una decina di conoscenti hanno scelto di convertire la loro auto con questo sistema di alimentazione per poi pentirsene amaramente: continui problemi di messa a punto, scarsità di pompe di rifornimento, difficoltà nella rivendita, consumi superiori alle aspettqative ecc..
Sarà così anche per il fotovoltaico? Mha, giudicate voi. Leggete un pò i post pubblicati sul blog:

BMW RECORD DI VENDITE E RECORD IN BORSA

15-07-2011 Se Fiat soffre Bmw sembra un panzer innarestabile. Dopo gli strabilianti dati sulle vendite snocciolati qualche mese fa (vedi post precedenti) la casa di Monaco non si ferma e continua e mietere successi anche a livello finanziario. Ieri il titolo ha chiuso in Piazza Affari facendo segnare il nuovo record attestandosi a 71,75€ con una performance di ben il 68,89% nell'arco di un anno e del 13,6% nell'ultimo mese.
E' un dato che deve fare riflettere sulla reale crisi del settore che non sembra toccare un segmento che il Gruppo Fiat, con Alfa e Lancia, ha lasciato totalmente in mani teutoniche.

Forrest Gump

IMMATRICOLAZIONI AUTO: FIAT FA PEGGIO DEL MERCATO

15 lUGLIO 2011- L'Acea (associazione dei costruttori di auto) ha reso noto i dati delle immatricolazioni UE del mese di giugno.
A livello europeo il calo è stato del 8,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno con 1,233 milioni di auto immatricolate.
Il Gruppo Fiat fa peggio registrando un calo del 8,3% mantenendo invariata la quota di mercato al 7,4%, vicino ai minimi raggiunti pochi mesi fa.

Forrest Gump

giovedì 14 luglio 2011

ORO NUOVO RECORD VICINO A 1600 DOLLARI/ONCIA

Come ipotizzato qualche mese fa l'oro non arresta la sua corsa e si spinge verso la fatidica soglia dei 1600$ oncia. Personalmente, come già espresso in precedenti post, penso che la sua corsa sia ben lungi dall'essere terminata.
In merito vi ripropongo un post di qualche tempo fa in cui si spiega il motivo di questa corsa del metallo giallo. Cliccate a fine pagina. A presto!
(AGI) Singapore - Nuovo record del prezzo dell'oro, che punta decisamente verso quota 1.600 dollari. In Asia lo spot gold sale a un massimo storico di 1.589,56 dollari e a New York raggiunge un livello record di 1.590,80 dollari l'oncia. I timori per il debito sovrano europeo e di un default negli Usa spinge gli investitori a cercare fonti alternative di investimento .

Clicca qui sotto per leggere: "Oro e argento il perchè di un boom"
http://forrestgump94.blogspot.com/2011/04/oro-ed-argento-il-perche-di-un-boom.html

MANOVRA FINANZIARIA: PENSIONI ECCO COSA CAMBIA

14 Luglio 2011-RIMODULAZIONE PENSIONI ALTE: rivalutazione al 70% per gli assegni tra i 1.400 e 2.300 euro mentre viene azzerata oltre tale soglia.
  - CONTRIBUTO SOLIDARIETA' PENSIONI D'ORO: sara' del 5% per le pensioni da 90mila euro e del 10% per quelle oltre i 150 mila euro.
  - ANTICIPO AL 2013 AGGANCIO ETA' PENSIONI A SPERANZA VITA: anticipato al 2013 (dal 2014) l'aggancio dell'eta' pensionabile all'aumento della speranza di vita certificato dall'Istat.
  - CON 40 ANNI CONTRIBUTI, IN PENSIONE 1 MESE DOPO DAL 2012: posticipo dell'uscita dal lavoro di 1 mese per chi matura i requisiti nel 2012, di 2 mesi per chi li matura nel 2013 e di 3 mesi per chi li matura nel 2014.

MANOVRA FINANZIARIA DEFINITIVA ECCO GLI EMENDAMENTI

Tratto da PMI.IT di Noemi Ricci
Manovra finanziaria 2011: testo approvato in Commissione Bilancio. Presentati circa 30 emendamenti (su circa 170 proposte) per arrivare all'approvazione definitiva alla Camera entro il 15 luglio, con probabile voto di fiducia. Una manovra con tempi da record per contrastare le speculazioni finanziarie nei confronti dell'Italia. Approvati gli emendamenti del relatore, tra gli altri, di cui 2 con un nuovo testo: patto di stabilità interno; ammortamento per le concessionarie e imposta sui conti titoli.

Pensioni

Focus su riforma pensioni: anticipata dal 2014 a gennaio 2013 l'adeguamento delle pensioni alle aspettative di vita ISTAT, con un incremento di 3 mesi fino al 2016 quando l'aumento sarà di 4 mesi, per poi passare ad ulteriori 3 mesi dal 2030 e altrettanti dal 2050, quando in totale si andrà in pensione 3 anni e 10 mesi più tardi di oggi. Slittamento simile per chi raggiunge i 40 anni di contributi, che dal 2012 slitteranno di un mese, di due nel 2013 e 3 dal 2014.
Sempre nella riforma delle pensioni, introdotto anche il contributo di solidarietà del 5% e 10% a carico delle pensioni d'oro, con emendamento del relatore Gilberto Pichetto Fratin. Dal 1° agosto 2011 al 31 dicembre 2014, saranno assoggettate a contributo del 5% della parte eccedente i 90mila euro lordi l'anno e fino a 150mila euro, soglia oltre la quale verrà prelevato il 10%. Sempre sulle pensioni è previsto che concorrano anche i trattamenti erogati da forme pensionistiche integrative.
In più non ci saranno le rivalutazioni automatiche per le pensioni con importi superiori ai 30.440 euro annui (2.380 euro mensili, pari a cinque volte il minimo Inps), mentre quelle medie (pari a 3 volte il minimo, 1.428 euro al mese) la rivalutazione avverrà al 70% e non più al 45% previsto inizialmente.

Taglio agevolazioni fiscali

Il taglio del 5% per il 2013 e del 20% dal 2014 sulle attuali agevolazioni fiscali sarà evitato soltanto se entro il 30 settembre 2013 sarà esercitata la delega sulla riforma fiscale.

Imposta di bollo sui titoli

Nella Manovra finanziaria 2011 è presense l'aumento dell'imposta di bollo sui rendimentianche minori provenienti dai BOT, rispetto al testo iniziale della manovra (da 120 euro fino a 150 euro per patrimoni da 50mila euro in su), la norma è stata riformulata, penalizzando i medi e grandi investitori a beneficio dei piccoli risparmiatori, per i quali resta invariata l'attuale imposizione.
  • Imposta per depositi titoli sotto i 50mila euro: imposta di bollo di 34,2 euro
  • Imposta per depositi titoli tra 50mila e 150mila: imposta di bollo di 70 euro (dal 2013, 230 euro)
  • Imposta per depositi titoli tra 150mila e 500mila: imposta di bollo di 240 euro (dal 2013, 780 euro)
  • Imposta per depositi titoli superiori a 500mila: imposta di bollo di 680 euro (dal 2013, 1.100 euro)

Patto di Stabilità interno

Per l'applicazione del patto di stabilità interno sono stati cambiati i criteri di virtuosità dei Comuni: convergenza tra spesa storica e costi e fabbisogni standard; aver operato dismissioni di partecipazioni societarie. La manovra finanziaria prevede anche dei tagli ai trasferimenti alle Regioni. Infine, i parametri di virtuosità per gli enti locali decorreranno dall'inizio del mandato, senza penalizzazioni sulla precedente amministrazione senza rispetto del patto.

Ammortamenti

Per i beni in concessione, la quota di ammortamento finanziario deducibile massima, specificata dal testo della manovra finanziaria 2011, sarà il 2% del valore dei beni stessi. Per le imprese concessionarie di costruzione e gestione autostrade e trafori, soltanto l'1% e gli accantonamenti saranno deducibili in quote fisse nell'esercizio in corso e nei 5 successivi.

DEPOSITI TITOLI ESENTI DA NUOVA IMPOSTA DI BOLLO FINO A 50.000€

14 LUGLIO 2011-Elemento chiave della nuova stesura è l'esenzione da ogni rincaro per coloro che sul dossier presso la banca hanno in giacenza attività per un valore inferiore ai 50mila euro: questi continueranno a versare l'equivalente di 34,20 euro annui come è avvenuto fino a ora. I cambiamenti avranno impatto invece a partire da questa soglia e sono sostanzialmente tre le nuove fasce ideate.
Sui conti con giacenza compresa fra 50mila e 150mila euro il bollo salirà a 70 euro annui nell'immediato e a 230 euro dal 2013; su quelli con titoli del valore compreso fra 150mila e 500mila l'onere salirà prima a 240, poi a 780 euro; oltre questo livello si pagheranno invece 680 euro fino al termine del 2012 e 1.100 successivamente.

mercoledì 13 luglio 2011

RATING: IL VALORE DEL NULLA?

13 lUGLIO 2011- Che importanza bisogna dare alle società di rating ed alle banche che danno giudizi sulle multinazionali? Sinceramente non lo so! E' incredibile ma vi propongo un articolo di poco più di un anno fa relativo al giudizio espresso da una primaria banca svizzera come il Credit Suisse sulla multinazionale n°1 al mondo nel settore del lusso:

Notizia fresca, fresca: la Credit Suisse ha tagliato il suo rating su LVMH, cambiandolo da Outperform a Neutral, ed ha alzato il target del prezzo da 85 euro a 89 euro.
Il primo produttore di lusso del mondo, secondo la Credit Suisse quota nel nuovo target price. La banca è positiva sulle prospettive della LVMH a lungo termine, mentre nel breve termine il titolo ha un limitato potenziale.

Momentaneamente, la LVMH a Parigi perde l’1,6% a 86,90 euro.

Bene, guardate un pò il grafico qui sotto... Per fortuna che nel breve termine il titolo aveva un limitato potenziale!
cliccare sotto:
http://finanza.lastampa.it/quotazioni/MTA,AFLVMH/LVMH.aspx?tab=chrt

NUOVA MANOVRA FINANZIARIA: IMPOSTA DI BOLLO SOLO SUI CONTO TITOLI OLTRE 10.000€

13 Luglio 2011- Iniziano a trapelare le prime indiscrezioni sul correttivo della nuova manovra finanziaria che dovrebbe essere approvata entro la settimana. A quanto pare una buona notizia riguarderà i piccoli investitori, pensionati e ceti meno agiati, che non si vedranno applicare l'imposta di bollo sul conto titoli a patto che esso presenti un saldo inferiore ai 10.000€.
Non sarà applicata la "gabella" neanche sui conti titoli che presentino un saldo pari a zero, ovvero aperti ma non operativi od in attesa di operatività. Ciò risulta migliorativo rispetto al precedente decreto che non faceva distinzioni di sorta se non per i soli titoli di satato.

Forrest Gump

NOVITà DEL 14-7-2011 CLICCA QUI SOTTO:
http://forrestgump94.blogspot.com/2011/07/depositi-titoli-esenti-da-nuova-imposta.html

martedì 12 luglio 2011

RIMANERE LIQUIDI. E' LA PAROLA D'ORDINE DEGLI ITALIANI

(ANSA) - TORINO, 12 LUG - Solo il 47,2% degli italiani riesce a risparmiare, e il 44% e' stato costretto a intaccare i propri depositi da una crisi che ''ha inferto delle ferite rimaste ancora aperte''. E' la fotografia di un'indagine di Intesa Sanpaolo e del centro di ricerca Luigi Einaudi, che evidenzia una cittadinanza che guarda al futuro con grande preoccupazione e cerca di soddisfare un ''bisogno di sicurezza'' preferendo, agli investimenti, la ''fuga nella liquidita'''

Crisi: Gli Italiani investono sempre meno ed il 44% intacca i risparmi accumulati negli anni

Quasi metà degli italiani per vivere fa ricorso ai risparmi accumulati negli anni precedenti. E' la sconcertante fotografia sull'impoverimento delle famiglie italiane scattata dall'Indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani condotta dal Centro di ricerca Luigi Einaudi e da Intesa Sanpaolo su rilevazioni Doxa. 
Se serviva una conferma che la stretta della crisi non ha ancora allentato la presa sui bilanci famigliari la ricerca lascia pochi spazi a dubbi. Sono gli stessi intervistati a condividere questa visione. Per il 45% del campione consultato dalla Doxa la crisi non è terminata e i suoi effetti persisteranno sui bilanci di famiglia. A conferma di ciò solo il 19% degli intervistati dice di non aver mutato per nulla il proprio tenore di vita. Il 21% ha invece rinviato l'acquisto di una casa e il 38% quello di un'auto. Non bastasse, il saldo sulla sufficienza del reddito all'età della pensione è di 27 punti percentuali peggiore rispetto al saldo sul reddito corrente.
La capacità di risparmio necessariamente si deteriora. Le dichiarazioni di "impossibilità a risparmiare" toccano il 52,8 per cento. La impossibilità di risparmiare è più alta nel Mezzogiorno (67,6 per cento). I risparmiatori sono solo il 47,2 per cento del campione e il tasso medio di risparmio (dei risparmiatori) scende al 9 per cento. È lievemente superiore alla media fra i trentenni e i laureati

SPREAD BTP-BUND MIGLIORA 12 LUGLIO 2011 11.50

SPREAD BTP-BUND RITORNA SOTTO I 330 PUNTI - Ritorna sotto i 330 punti lo spread tra i Btp decennali e il corrispettivo bund tedesco, dopo che il ministro dell'economia, Giulio Tremonti, ha annunciato il suo rientro a Roma da Bruxelles per "chiudere il Bilancio dello Stato". La forbice tra i due titoli si restringe a 328 punti.

CHIUSA ASTA BOT, RENDIMENTI SCHIZZANO A 3,67% - Si è chiusa l'asta di Bot da 6,75 miliardi di euro. In deciso aumento i rendimenti, saliti al 3,67% dal 2,147% precedente.

Spread btp-bund a 347 punti. Al peggio non c'è fine!

SPREAD BTP-BUND A 347 PUNTI,RENDIMENTO SOPRA 6%  - Segna un ennesimo record lo spread tra il Btp e il corrispettivo bund tedesco. Il differenziale di rendimento sale a 347 punti e per la prima volta dal 1997 il rendimento del Btp sfonda la soglia del 6% al 6,02%.

lunedì 11 luglio 2011

RUBBIA: NUCLEARE FAVOREVOLE A QUELLO PULITO. SOLARE ED EOLICO SUFFICIENTI SOLO IN PARTE.

 Grazie ad un amico, il vostro Forrest vi propone un'intervista al Prof. Rubbia del 1998 in cui spiega l'infondatezza della paura del boom demografico e la pura utopia di alimentare le nostre centrali con il solo eolico e solare. (intervista tratta dalla rivista Galileo-Giornale di Scienza)
Come sempre sostenuto in queste pagine, il pensiero del Prof. Rubbia è stato usato e mistificato dai vari organi di informazione e partiti politici per il loro tornaconto! Soprattutto in questo periodo referendario. Il suo pensiero era e rimane tale a distanza di ben 13 anni. Basti vedere i precedenti post pubblicati sull'argomento riguardanti le più recenti interviste rilasciate dallo scienziato nell'arco del 2011.  Forrest Gump

“L’innovazione è la migliore delle energie rinnovabili”. Come spesso amano fare i fisici, Carlo Rubbia ha voluto chiudere con una battuta a effetto il suo intervento alla Conferenza nazionale energia e ambiente organizzata dall’Enea il 27 novembre a Roma. Un intervento molto atteso, quello dell’illustre premio Nobel. Soprattutto dopo le polemiche sollevate nei giorni precedenti dagli interventi dei ministri Bersani e Zecchino (Industria e Ricerca scientifica e tecnologica). Per la prima volta, da una decina di anni a questa parte, nelle relazioni che i due ministri hanno tenuto alla Conferenza è comparsa una parola che nel nostro paese è quasi un tabù: nucleare. E sullo sfondo si intravedono proprio le ricerche che Carlo Rubbia sta conducendo con grande impegno su un sistema che ripropone in chiave del tutto nuova la questione dell’energia dei nuclei.

Ma chi si attendeva da Rubbia un accenno all’attualità politica è rimasto deluso. Anzi, il professore ha subito dichiarato che avrebbe accuratamente evitato l’argomento per non alimentare le polemiche (anche se poi, a margine dell’intervento, Rubbia ha energicamente espresso la sua opinione. E ha preferito invece presentare un quadro generale dei termini del problema da affrontare nel prossimo secolo. Un quadro che guarda in faccia i crudi numeri del fabbisogno energetico previsto e cerca di confrontare le possibili soluzioni. Ancora una volta, come è nello stile di Rubbia, numeri alla mano.

Affrontare la questione energetica, ha affermato in sostanza Rubbia, significa guardare a un periodo di tempo molto più lungo dell’orizzonte considerato in media dai politici. Anche la semplice vita media di una centrale elettrica (nucleare o meno) è di diverse decine di anni. Bisogna insomma proiettarsi in avanti almeno fino al 2100. In secondo luogo, il problema energetico è indissolubilmente legato a quello demografico. E qui arriva la prima buona notizia: se fino alla fine degli anni Ottanta si pensava che la popolazione del pianeta sarebbe cresciuta a un ritmo esplosivo, ora sembra ragionevole pensare che la crescita si possa stabilizzare (secondo alcuni modelli attorno a 10 miliardi di abitanti nel 2100) se non addirittura diminuire. Ciò significa che si tratta di gestire una fase di transizione da una situazione di equilibrio (seppur precario e in via di “rottura”) come quella attuale, a una nuova situazione di equilibrio. Un compito difficile ma affrontabile e probabilmente sostenibile.Nell’ipotesi che la popolazione mondiale si stabilizzi, si può prevedere che verso la fine del prossimo secolo il fabbisogno annuo di energia sarà compreso tra 20 e 40 miliardi di tonnellate di petrolio equivalenti, cioè tra 2 e 4 tonnellate di petrolio equivalenti pro capite. Da quali fonti estrarle? Secondo Rubbia la scelta è sostanzialmente economica: l’energia migliore è quella che costa meno. Ma nel calcolare il prezzo non basta considerare il semplice costo di produzione (su cui influiscono per esempio la reperibilità delle risorse o la difficoltà tecnica nello sfruttarle), ma bisogna tener conto anche di costi aggiuntivi, come quelli legati all’impatto ambientale o alla stabilità politica (per esempio i costi per il controllo della proliferazione di scorie di interesse militare). E proprio questi costi aggiuntivi contribuiranno in gran parte a stabilire quale energia impiegheremo nei prossimi decenni.

Per l’immediato futuro, ha proseguito il premio Nobel, è prevedibile un notevole aumento della richiesta di energia nei paesi in via di sviluppo, sia di petrolio (per la motorizzazione sempre più diffusa) sia di energia nucleare. D’altra parte le limitazioni imposte dagli accordi di Kyoto (una riduzione del 30 per cento nelle emissioni di anidride carbonica, il più pericoloso dei gas serra) si tradurranno in una “tassa” sulla CO2 tra i 20 e i 200 dollari a tonnellata (ciò potrebbe significare un aumento del costo della benzina tra 50 e 500 lire circa). Una forma simile di “tassa” dovrebbe essere imposta anche alle scorie nucleari.

Ma a lungo termine non sarebbe saggio contare esclusivamente né sulle fonti di energia fossili – per i problemi ambientali che comportano, e perché si tratta di fonti esauribili -né sul nucleare che abbiamo conosciuto fino a oggi, anche perché pure la disponibilità dell’uranio 235 è limitata. Cosa ci resta? C’è chi punta molto sulle cosiddette fonti rinnovabili, soprattutto sull’energia solare ed eolica, considerate del tutto pulite e a basso impatto ambientale.

Su quale possa essere il loro contributo effettivo, ha detto Rubbia, ogni ricercatore e ogni politico dovrebbe interrogarsi a fondo, e lasciando da parte qualsiasi pregiudizio. E secondo lui, pur riconoscendo un importante valore di supporto a queste fonti, pensare che da esse arrivi una porzione considerevole dell’energia futura è quantomeno azzardato. “Supponiamo di voler ottenere con pannelli fotovoltaici circa un quarto dell’energia di cui avremo bisogno nel 2100, cioè circa la quantità d’energia consumata oggi”, ha affermato Rubbia. “L’energia che arriva dal Sole è, nella situazione più favorevole, di 270 Watt al metro quadro. Questa energia va poi trasformata in elettricità e considerando un’efficienza complessiva del 10 per cento, significa che bisognerebbe coprire 700 mila chilometri quadrati del pianeta con pannelli solari”. Qualche esempio: il Giappone dovrebbe coprire più del 35 per cento del suo territorio, la Svizzera poco meno del 25, all’Italia (terra soleggiata) “basterebbe” circa il 12 per cento. Per soddisfare la metà del nostro futuro fabbisogno elettrico con l’energia solare servirebbero circa 22 mila chilometri quadrati di pannelli, un’area grande più o meno quanto tutta la Sardegna. Se poi un calcolo analogo si ripete per l’energia eolica, il risultato è che bisognerebbe riservare quasi 8 milioni di chilometri quadrati del nostro pianeta ai “mulini a vento” (per confronto: la superficie mondiale coltivata è di circa 10 milioni di chilometri quadrati).Il messaggio è chiaro: per niente non si ottiene niente. “Chi si preoccupa tanto dell’impatto ambientale dovuto al raddoppio dell’autostrada Bologna-Firenze dovrebbe considerare seriamente cosa significa stendere 22 mila chilometri quadrati di pannelli solari…”. E quindi? E’ ovvio che il professore crede molto al suo Energy Amplifier. Una forma di “nucleare più pulito” che prima di tutto avrebbe il grande merito di bruciare le scorie e il plutonio prodotte negli anni del “nucleare sporco”. Basterà l’energia di Carlo Rubbia a portare il suo gioiello se non proprio alla fase applicativa almeno a una fase di sperimentazione avanzata?

SPREAD SU BUND TEDESCHI: UN RECORD TUTTO ITALIANO E SPAGNOLO!

Se l'Italia trema la Spagna inizia a piangere. Eppure in entrambi gli stati il sistema bancario sembra solido ( a parte poche palesi eccezioni da ambo le parti). Il problema in Italia è capire quali banche ma soprattutto in che quantità hanno titoli di stato.

Italia ancora nel mirino della speculazione per la crisi del debito dell'eurozona: dopo il venerdì nero, Piazza Affari - maglia nera in Europa - , ha chiuso la seduta poco sopra i minimi con il Ftse Mib in ribasso del 3,96% e lo spread tra Btp e Bund decennali ha sfondato nuovi massimi a 300 punti mentre il rendimento del Btp decennale vola a 5,67%.

Il provvedimento della Consob sulle vendite allo scoperto ''non ha avuto effetto'' commentano gli operatori e guardano con timore all'allargarsi dello spread del Btp col Bund ''sempre piu' vicino ai livelli della Spagna''. Le banche italiane sotto il fuoco della speculazione.
Wall Street prosegue negativa. Il Dow Jones perde l'1,16% a 12.509,28 punti, il Nasdaq cede l'1,31% a 2.822,60 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l'1,48% a 1.323,87 punti.
Sotto tiro anche la Spagna: balza ad un nuovo record lo spread tra i titoli decennali spagnoli e il corrispettivo Bund tedesco. La forbice tra i due titoli si è allargata al massimo storico di 337 punti base e il rendimento del decennale spagnolo ha superato per la prima volta da novembre 1997 il 6%, salendo al 6,02%.

L'ondata non risparmia neanche la Francia: lo spread con il Bund si è allargato a 63 punti. E insieme ai Paesi della periferia dell'eurozona, sono sotto pressione Belgio e Austria, con gli spread ai massimi da inizio anno, e Olanda e Finlandia che rivedono i livelli più alti dall'estate del 2009.
Osservato speciale resta anche l'Euro e le sue oscillazioni sotto la soglia di 1,41 dollari. Lo spread tra Btp e Bund decennali ha sfondato nuovi massimi oltre i 280 punti.
La cancelliera Merkel chiama Berlusconi e lo invita ad approvare subito la manovra e ad attuare le riforme necessarie a ripristinare la fiducia nella zona euro. 'L'Italia e' sulla strada giusta' ha commentato il ministro delle finanze tedesco Schaeuble. Intanto il commissario ue al mercato interno Barnier ha annunciato l'intenzione di interdire l'analisi delle agenzie di rating sui paesi che sono stati o sono oggetto di un aiuto internazionale. WSJ: la situazione italiana sara' discussa domani al meeting dell'Ecofin.

RECORD SPREAD BTP-BUND ORE 17.00 300 Punti!

Sul mercato obbligazionario il debito pubblico tricolore resta sotto tiro. Sul mercato secondario dei titoli di Stato, lo spread di rendimento tra i Btp decennali e Bund decennali, i più sicuri dell'Eurozona, ha raggiunto il nuovo massimo storico a 300 punti. Il Btp a 10 anni oltre il 5,6% e il Bund il 2,81%. Mai così ampia la distanza dall'introduzione dell'euro (1 gennaio '99).

RECORD SPREAD BTP-BUND ORE 14.10 OLTRE 275

Pronti ad andare a gambe all'aria.

ansa:
ROMA - Italia ancora nel mirino della speculazione per la crisi del debito dell'eurozona: dopo il venerdì nero, Piazza Affari ha aperto con ribassi superiori al punto percentuale e lo spread tra Btp e Bund decennali ha sfondato nuovi massimi oltre i 270 punti. L'euro viaggia a ridosso dei minimi di seduta di 1,4117 dollari contro 1,4264 degli ultimi scambi di venerdì scorso a New York. La Borsa di Milano ora registra perdite dell'1,50% - accusando la pressione sui titoli bancari - e tutti i principali listini del Vecchio Continente registrano decisi ribassi, in un mercato condizionato dall'attesa per la riunione dell'Eurogruppo incentrata sull' emergenza Grecia, ma anche sul contagio della crisi dopo gli attacchi della speculazione contro l'Italia.
E' ancora record per lo spread tra Btp e Bund decennali: il differenziale di rendimento ha superato anche la soglia dei 270 punti (a 274), un livello mai raggiunto dall'introduzione dell'euro.
Sotto tiro anche la Spagna con lo spread rispetto al Bund che vola ai massimi oltre i 300 punti. L'ondata non risparmia neanche la Francia: lo spread con il Bund si è allargato a 63 punti. E insieme ai Paesi della periferia dell'eurozona, sono sotto pressione Belgio e Austria, con gli spread ai massimi da inizio anno, e Olanda e Finlandia che rivedono i livelli più alti dall'estate del 2009.
BARNIER, INTERDIRE RATING PAESI CHE RICEVONO AIUTI - La Commissione Ue vuole interdire l'analisi delle agenzie di rating sui paesi che sono stati o sono oggetto di un aiuto internazionale. Lo ha annunciato il commissario Ue al mercato interno Michel Barnier. In un discorso pronunciato a Parigi, il cui testo è stato diffuso a Bruxelles, Barnier ha detto che intende chiedere alla presidenza polacca di turno della Ue "di inserire questo argomento nell'agenda del prossimo Ecofin". La proposta è di indurire le regole che si applicano alle agenzie di rating, impedendo loro di emettere giudizi su paesi che sono oggetto di un piano di aiuti internazionale. "Ovviamente, bisognerà studiare e guardare bene una tale interdizione", ha detto Barnier. Le agenzie di rating sono finite ancora recentemente nell'occhio del ciclone in seguito alla decisione di Moody's del 5 luglio scorso che ha tagliato il rating sovrano del Portogallo a 'junk' (spazzatura) portandolo al livello 'Ba2' da 'Baa1', con outlook negativo. La reazione della Bce era stata immediata: il presidente Jean-Claude Trichet ha definito le agenzie di rating "una piccola struttura oligopolistica". "E' chiaro - aveva spiegato Trichet - che c'é un elemento di pro-ciclicità, inerente al funzionamento delle agenzie di rating, che non è ottimale". Il presidente della Commissione Ue José Manuel Durao Barroso aveva criticato le analisi di Moody's, rilanciando la proposta per un'agenzia di rating europea. "Non si tratta di rompere il termometro di fronte alle difficoltà reali di certi Stati", ha detto oggi il commissario Barnier, parlando davanti all'Autorità europea di regolamentazione dei mercati finanziari. "Ma quando uno stato è membro della Ue e beneficia della solidarietà dei suoi partner, quando segue un programma di sostegno internazionale, non si può non tenerne conto", ha indicato Barnier. "E in certe condizioni, bisogna anche chiedersi, come ha fatto la signora (Christine) Lagarde (nuova direttrice del Fmi, ndr), se bisogna permettere i rating sovrani quando uno stato è sotto programma internazionale", ha precisato il commissario francese.
MERKEL TELEFONA A BERLUSCONI, APPROVATE MANOVRA - La cancelliera tedesca Angela Merkel ha reso noto di aver telefonato a presidente del consiglio Silvio Berlusconi chiedendo all'Italia di approvare la manovra e le riforme per il contenimento del debito. "E' stato raggiunto un accordo": lo ha annunciato l'emittente turca Ntv riferendosi alla soluzione della crisi istituzionale che sta bloccando il parlamento turco.
NAPOLITANO, COESIONE NAZIONALE PER PROVE DIFFICILI - Giorgio Napolitano ha detto che "oggi più che mai dovrebbe sprigionarsi nel nostro Paese un impegno di coesione nazionale di cui c'é bisogno per affrontare le difficili prove che sono all'ordine del giorno". Lo ha detto al Viminale portando un saluto alla cerimonia per i 100 anni del palazzo sede del ministero dell'Interno.
Il presidente della Repubblica ha portato un saluto, parlando a braccio, al termine della cerimonia a cui erano presenti il ministro dell'Interno Roberto Maroni e numerosi suoi predecessori. Napolitano ha parlato anche lui in questa veste di ex ministro dell'Interno e a chiusura dell'intervento ha ripreso un appello ad agire in modo unitario di fronte ai problemi posti dalle "turbolenze dei mercati". "Complimenti vivissimi ai miei vecchi colleghi. Cerchiamo - ha detto Napolitano testualmente - di dare una mano anche al di fuori di questo Palazzo. Ma credo che sia nostro sforzo comune e che, ha fatto bene a dirlo la dottoressa Marcegaglia, sia parte integrante di un impegno che più che mai dovrebbe sprigionarsi in questo momento nel nostro Paese, nella società e nelle istituzioni, di coesione nazionale di cui c'é indispensabile bisogno per affrontare e superare le difficili prove che già sono all'ordine del giorno".
MARCEGAGLIA, LAVORARE STESSA DIREZIONE PER IL PAESE - In un momento di crisi come questo dobbiamo "lavorare tutti nella stessa direzione e difendere il nostro Paese". Questo l'appello lanciato dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia durante la cerimonia per i 100 anni del Viminale. "In un momento difficile come questo, in cui tutti i Paesi europei compresa l'Italia vivono momenti complessi, le turbolenze dei mercati finanziari - ha detto la leader degli industriali - penso che unirsi intorno ai simboli del Paese, della patria, come la bandiera e il Viminale che tanto fa per l'unità è molto importante, così come lo è lavorare tutti nella stessa direzione e difendere il nostro Paese per costruire un futuro migliore per i nostri figli".
Il presidente della Repubblica ha portato un saluto, parlando a braccio, al termine della cerimonia a cui erano presenti il ministro dell'Interno Roberto Maroni e numerosi suoi predecessori. Napolitano ha parlato anche lui in questa veste di ex ministro dell'Interno e a chiusura dell'intervento ha ripreso un appello ad agire in modo unitario di fronte ai problemi posti dalle "turbolenze dei mercati". "Complimenti vivissimi ai miei vecchi colleghi. Cerchiamo - ha detto Napolitano testualmente - di dare una mano anche al di fuori di questo Palazzo. Ma credo che sia nostro sforzo comune e che, ha fatto bene a dirlo la dottoressa Marcegaglia, sia parte integrante di un impegno che più che mai dovrebbe sprigionarsi in questo momento nel nostro Paese, nella società e nelle istituzioni, di coesione nazionale di cui c'é indispensabile bisogno per affrontare e superare le difficili prove che già sono all'ordine del giorno".
"A maggior ragione con gli spread btp-bund ai massimi la manovra economica va approvata subito, nel più breve tempo possibile e i saldi non vanno cambiati minimamente". Lo ha sottolineato la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, puntualizzando che "abbiamo bisogno di dimostrare coesione e per questo serve la capacità di portarla a casa molto velocemente". "Dobbiamo approvare la manovra e ci deve essere grande coesione politica e sociale", ha ribadito Marcegaglia a margine della cerimonia per i 100 anni del Viminale, sottolineando che "sarebbe una follia perdersi in contrasti all'interno della maggioranza e anche le opposizioni devono unirsi e lavorare con il governo. In un momento come questo è fondamentale la coesione - ha concluso - e non far prevalere personalismi e lotte politiche in un momento delicato come questo".
"Sui mercati la preoccupazione c'é ed è fondamentale che l'Europa decida nel più breve tempo possibile cosa fare per supportare la Grecia". Lo ha detto la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia a margine della cerimonia per i 100 anni del Viminale. "Serve un'immediata decisione sulla Grecia", ha ribadito Marcegaglia, evidenziando che "questa situazione che si prolunga nel non prendere decisioni chiare su come affrontare il problema Grecia, sta mettendo in difficoltà tutta l'Europa e mette in difficoltà i Paesi a maggior debito e noi siamo tra questi"

ITALIA RISCHIO DEFAULT

Da adnkronos
Milano, 11 lug. (Adnkronos/Ign) - Dopo il crollo dei mercati di venerdì, avvio al ribasso per Piazza Affari. A metà mattinata il Ftse Mib riduce leggermente le perdite e cede lo 0,88% a 18.881 punti, mentre l'All Share segna un regresso -0,86% a 19.694. C'è attesa per la riunione Ecofin del pomeriggio, nella quale verrà discusso un secondo pacchetto di aiuti alla Grecia.
A un'ora dall'inizio delle negoziazioni, giù i bancari, ad eccezione di Unicredit e Ubi Banca, acquistate così come Fonsai. Piazza Cordusio guadagna l'1,79% a 1,25 euro, Ubi Banca cresce dell'1,9%, mentre Fondiaria Sai segna un rialzo del 3,48% a 2,1 euro.


Segno negativo per Mps che cede il 1,65%, mentre Mediobanca lascia sul terreno l'1,95%; Bpm -1,04%; Intesa Sanpaolo -1,81%; Mediolanum -1,06%; Banco Popolare -0,35%.


Apertura particolarmente in ribasso per il titoli Fininvest dopo che sabato scorso la Corte d'Appello Civile di Milano ha condannato la holding a risarcire la Cir di De Benedetti in relazione al Lodo Mondadori di 560 milioni di euro. Mediaset perde il 2,44% a 2,96 euro e su Mondadori (-3,06%). Volatilità su Cir di nuovo in negoziazione dopo due sospensioni, che alle 10 circa cede lo 0,50% a 1,78 euro. Fiat cede il 2,76% a 7,04 euro e Fiat Industrial il 2,03% a 8,18 euro.


Intanto lo spread tra Btp e Bund segna un nuovo record. Questa mattina, secondo le informazioni del sito Bloomberg, il divario fra il rendimento dei titoli di Stato italiani e quelli tedeschi è salito a 266 punti, in aumento del 9,18%.


Apertura in rosso anche per le consorelle europee con la sola eccezione di Londra, dove il Ftse 100 apre sulla parità (+0,04%). Parigi cede lo 0,88%, mentre Francoforte lascia sul terreno lo 0,82%. Amsterdam perde lo 0,61% e Bruxelles lo 0,77%. Male anche la Borsa di Tokyo, dove in chiusura l'indice Nikkei 225 lascia sul terreno lo 0,67% a 10.069,53 punti.

domenica 10 luglio 2011

SOLO IL 20% DEGLI ITALIANI ANDRA' IN VACANZA

Di necessità virtù: in tempi di crisi va di moda il couch surfing.
In vacanza solo un italiano su cinque. Secondo un'indagine dell'Associazione per la Difesa e Orientamento Consumatori (Adoc), la villeggiatura 2011 sarà appannaggio di un ristretto 20% di nostri connazionali mentre nel 2010 era riuscita a partire la metà della popolazione. Il 62%, inoltre, ci andrà per una sola settimana, con un aumento medio della spesa per famiglia di 200 euro rispetto al 2010. Settecento euro, il budget medio per il 56% dei vacanzieri. Agriturismi e terme, le mete più gettonate.
«Sarà un'estate nera per il turismo - è la profezia amara di Carlo Pileri, presidente dell'Adoc - solo un quinto degli italiani andrà in vacanza e la maggior parte di questi opterà per viaggi brevi e economici». «Il 58% sceglierà l'Italia e in particolare le località marittime - aggiunge - per chi andrà all'estero la meta preferita è l'Europa, in particolare le città d'arte, solo il 23% si sposterà oltreoceano. Il 62% acquisterà un biglietto low-cost o si organizzerà in completa autonomia, magari in camper. I campeggi hanno registrato un aumento del prenotazioni del 2%, diventando la meta preferita dal 5% dei vacanzieri».
Sempre secondo l'indagine, il carovita ha costretto a ridurre drasticamente il soggiorno fuori casa. Dunque crescono i viaggi low cost, scelti dal 39% dei vacanzieri e quelli pagati a rate, circa l'11%. L'indebitamento per le vacanze cresce del 2% rispetto al 2010, per un importo medio tra i 1500 e i 2000 euro, tanto che gli stessi tour operator offrono prodotti finanziari ad hoc, che vanno ad aggiungersi ad altri tipi di indebitamento. «Con il rischio elevato - dice l'Adoc - che il relax di una settimana si tramuti in un sacrifico economico troppo oneroso da sostenere durante il resto dell'anno, visto che gli interessi arrivano anche fino al 24%»
IL COUCH SURFING - Letteralmente: «saltare da un divano all'altro». Già in atto da vari anni, l'Adoc lo segnala come una delle strategia più in voga per fronteggiare il caro-vacanze 2011. In sostanza, si tratta di un programma attraverso cui persone da ogni parte del mondo si ospitano l'un l'altra nella loro casa. «Solo in Italia sono oltre 33mila i "praticanti" che crescono alla media del 2% l'anno- dice ancora l'indagine -. L'età media è molto bassa, intorno ai 28 anni ma ci sono casi in cui a viaggiare in questo modo sono persone ultra sessantenni». 












essantenni».

PROVA SU STRADA BMW 650i CABRIO e 550i

Bmw Drive & Sail  seconda parte.

Bmw 650i cabrio: La guardo, bella è bella, però è bassa (137 cm) ed ha l’aria di essere scomoda da salirci. Scomoda per scomoda preferisco una Lambo penso tra me e me, anche perché con gli stessi soldi (120.000 € con optional) trovi una bella Superleggera usata.
Apro la porta salgo ed ecco la sorpresa: salirci è facile grazie all’ampiezza delle porte ed i sedili sono veramente comodi e neanche troppo sportivi. Tocco le varie regolazioni elettriche della seduta e mi sento subito a mio agio. Penso: tra un po’ diventerò un capo indiano… Vento nella testa. Schiaccio il pulsante metto in moto e sgaso. Sorpresa. Non sento un gran rombo! Ma come i 407 cv che fine hanno fatto? Mistero, inizio a capire la filosofia di questa macchina: non è una sportiva pura infatti è comoda e, dalla voce pacata, inizio a pensare che sia una “vorrei ma non posso”. Innesto con il selettore destro,  posto sul volante, la prima e parto. Sono in “normal” e la 650i cabrio risulta reattiva ma facile da guidare, l’ideale per fare una bella passeggiata con la mia Jenny seduta al mio fianco con il vento che ci accarezza i capelli. Sono a circa 80 Km/h accendo l’autoradio e trovo un bellissimo cd di musica rap che mi elettrizza. Butto dentro un’altra marcia e salgo fino a 110 km/h e…sorpresa! Il vento non mi accarezza più i capelli ma me li sconvolge e dal sedile del passeggero vola via il mio berrettino Bmw a causa della grande turbolenza. Mi guardo in giro e vedo che il vetro del lunotto posteriore è alzato ma aimè non c’è il frangivento! Se ciò non bastasse sento solo un gran fruscio d’aria e la favolosa musica rap che fine ha fatto? Controllo l’autoradio è accesa ed il cd selezionato ma la turbolenza soffoca la musica. Consiglio: volete la 650i cabrio? Compratela con il frangivento (ma in questo caso perderete i 2 rastremati posti posteriori) ed un sistema audio degno di un’auto del genere, si perché eviterete di fare la figura da tamarro che ho fatto io quando mi fermavo ai semafori con la musica a palla a mò di discoteca viaggiante per poi non sentire quasi nulla dopo i 130 km/h.
Inizia un bel misto stretto e sposto il selettore in sport+. Miracolo, la macchina cambia: lo sterzo diventa più diretto ed anche il cambio mi sembra più pronto ma la cosa bella è che schiacciando l’acceleratore a fondo, a c.a. 4000 giri, il motore ruggisce e dagli scarichi esce un bel sound da belva stradale come piace a me. Che goduria! Basta ho deciso, tengo la taratura sport+ e tiro tutte le marce fino a 5500 giri, è questa l’auto che mi piace. Capisco quindi che ha due facce, una elegante e paciosa ed una sportiva e un po’ scorbutica.
Un plauso particolare va fatto ancora all’elettronica, infatti nel misto stretto i cavalli sono tanti e con la mia guida da bagarre sento il dsc lavorare con discrezione senza mai tagliarmi bruscamente il motore. Certo che il misto stretto poi non è affatto il suo terreno data la mole e la lunghezza della 650i che è di 4 metri e 90 per 1,90 di larghezza.
L’accelerazione come la ripresa sono ottime ed i 5” da 0-100 mi sembrano veritieri, teniamo presente che è una piccola belva da 600 Nm a 1750 giri. Rientriamo in statale e ci accodiamo in fila indiana per ricompattarci, la mia 650 cabrio è seconda dietro la mastodontica X6 che mi copre la visuale. Stiamo per attraversare un paese ad andatura turistica quando scalo 3 marce per sentire un po’ di sound. Purtroppo dietro a Dumbo (x6) non mi accorgo di una pattuglia di carabinieri sulla destra che ha fermato ben 4 nostre auto del primo convoglio. Uno dei carabinieri intento a controllare i documenti mi lancia un’occhiata minacciosa. Tra i fermati vedo Amaduzzi che confabula amabilmente con un tutore dell’ordine ed io preso dal panico e con aria da beota alzo la manina e saluto tutti… che figura! Stupido è chi lo stupido fa caro Forrest…
Niente paura comunque, si trattava di un normale posto di controllo, nessuna multa e nessun punto perso tra i partecipanti.
Questa volta non so dirvi i consumi perché nell’ultima parte guidata mi divertivo troppo e mi sono scordato di guardare il trip di bordo. Chiedo venia.
È ora di provare un’altra auto e facciamo un briefing presso un parcheggio defilato agli occhi dei curiosi che ammirano passare questo stuolo di ben 18 Bmw tirate a lustro.

Bmw 550i: La classica auto da commenda! Linea elegante ma non troppo vistosa è bella ma non fa per me, almeno per adesso dopo i 60 anni si vedrà, portafogli permettendo.
Il motore è lo stesso V8 di 4395 cc. della 650, anche i cavalli sono gli stessi. Mi accomodo a bordo e regolo il sedile: un salotto in pelle pieno fiore. Comodissima anche se mi rendo conto che l’abitabilità posteriore non è poi così grande. Ottime le finiture, ci mancherebbe è un’auto da 90.000 € con optional. La sensazione è di avere tra le mani un salotto viaggiante con velocità autolimitata a 250 km/h.
Metto in moto e parto, accendo la radio, apro il tettuccio, regolo elettricamente il poggia testa che mi avvolge anche di lato, regolo il clima quadri zona, alzo elettricamente le tendine parasole del lunotto e dei finestrini posteriori e…tra un po’ mi addormento!
C’è bisogno di movimentare un po’ la situazione; smanetto sul selettore e vedo che è posizionato su confort. E no! Mettiamo almeno normal ma vedo che la situazione non cambia di molto. Inizio a percepire una strana vibrazione (elettrica) al volante, sento un cicalino, vedo delle spie, ma che succede? Butto l’occhio sulla sinistra sotto l’interruttore luci e vedo 4 spie verdi accese. Intuisco il da farsi e con 4 dita della mano sinistra disattivo istantaneamente nell’ordine: la vibrazione per scavalcamento linea di mezzeria, l’avvisatore superamento linea dx di carreggiata, frenata automatica entro 30 km/h e non so cosa altro. Ah, finalmente si ragiona, comando io!
Sposto il selettore su sport e sento il volante perdere un po’ di servo, bene con la mano destra uso il sequenziale e scalo per darci dentro (qui i paddels non c’erano), il motore, già noto, risponde bene il cambio è veramente ok e decido di provare il settaggio sport+.
Inizia un misto veloce e mi rendo conto che, pur garantendo un’ottima tenuta, è pur sempre una berlina da commenda; tende un attimino al sottosterzo per poi tendere ad un leggero sovrasterzo di potenza (ricordiamoci che ha ben 407 cv sotto il cofano!) il tutto però senza mai mettere in difficoltà neanche un “autista” inesperto come me, anche perché in extremis interviene sempre l’educatissima ed efficiente elettronica Bmw.
Dovete fare Roma – Milano ed odiate il treno? Questa è la vostra auto!
Un Frecciarossa con posto in prima classe!
Davanti a me ho il 650i cabrio che ci da dentro, tra di me penso: abbiamo lo stesso motore…andiamo! Non faccio fatica a starle incollato alla coda ma quando inizia il misto vedo che l’assetto più rigido della 650 fa la differenza anche se sorprendentemente non riesce a seminarmi.
Ci ricompattiamo e do un occhiata al computer di bordo che mi indica 7,5 km/l, non male considerando che spesso ho cambiato con il limitatore e mai sotto i 4500 giri e considerando la cilindrata ed il peso della vettura. Facendo un rapido calcolo capisco che a 130 km/h si va oltre i 10 km/l. Un buon risultato per un auto di questa categoria.
È l’ora di rientrare e soprattutto di pranzare, a Porto S. Margherita ci attende un buffet coi fiocchi e poi…vela.
È stata una bellissima esperienza supportata da veri professionisti del settore che hanno dovuto sopportare ed istruire anche dei “piloti” da bar come me. Un vero miracolo che Forrest abbia fatto da tester, ma: “mamma diceva che i miracoli accadono tutti i giorni!”
Grazie a tutti!

Forrest Gump

http://forrestgump94.blogspot.com/2011/07/prova-su-strada-bmw-x3-30d-e-x6-40d.html
clicca sopra e leggi prova  x3 30d e x6 40d

sabato 9 luglio 2011

PROVA SU STRADA BMW X3 30d E X6 40d

Bmw Drive & Sail

Il vostro Forrest non ha resistito al richiamo di un bel test drive di Bmw, abbinato ad un match race in barca a vela, ed è partito per Porto S. Margherita di Caorle.
L’iniziativa supportata da Bmw Italia con l’aiuto esterno di “Guidare Pilotare”( dell’ex pilota di F1 Siegfreid Store) che da anni è la scuola di pilotaggio ufficiale di Bmw, e della Match Race Accademy( per la parte nautica) diretta niente meno che da Mauro Pelaschier il pluri titolato velista e celeberrimo timoniere di Azzurra.
L’occasione era troppo ghiotta per mancare… Precisiamo: Forrest non è un pilota, un gran manico, ma in Lamborghini, in occasione di un test drive in pista ad Adria, era stato definito un “pilota da bagarre” ovvero un gran casino con una guida sporca, e per quanto riguarda la vela? Idem! Quindi la persona più adatta per dare un giudizio di “popolo”, non da pilota esperto, ma da “autista” di tutti i giorni. Comunque i veri “piloti” non mancavano certo, non tra gli invitati ma tra i driver della scuola di Store, fra questi figurava Davide Amaduzzi, dalla guida pulita ed ineccepibile su strada e da forsennato in pista, che è stato “francobollato” al sedile passeggero della più aggressiva M3 cabrio per evitare che i clienti si facessero prendere la mano…
Gli invitati sono stati suddivisi in 2 gruppi ; la mattina era dedicata alla prova di 4 vetture, a scelta, su un percorso misto di c.a 100 km che si snodava nelle bellissime terre di Hemingway tra mare, canali e paludi, tra statali e stradine arginali molto pittoresche ed anche impegnative.
Forrest ha scelto come prima auto la x3 30d ed ecco le impressioni:

Bmw x3 30d: L’allestimento provato è quello sportivo M che risulta un po’ troppo tedesco a causa delle vistose appendici laterali che appesantiscono la filante ed elegante linea dell’auto. Il prezzo di listino esposto era di c.a. 56.000€ ai quali vanno aggiunti altri 10.000 € di optional presenti sull’esemplare in prova. Ma varrà veramente la cifra richiesta?
Tanto per cominciare finalmente anche nel suv di Monaco ci si può dimenticare della chiave di accensione poiché l’avviamento avviene a pulsante mediante trasponder. Il motore di 3000 cc. è silenzioso ed educato malgrado sviluppi quasi 260 cv e la guida è veramente facile e piacevole da vera berlina da famiglia. Ma appena si schiaccia il motore risponde con vigore facendoti capire che la cavalleria è disponibile per tramutare questo “placido” suv (o sav come dice Bmw) in un auto sportiva. Si sportiva, basta smanettare sul tunnel centrale e spostare il selettore da normal a sport e l’auto cambia non solo l’assetto ma anche la risposta dello sterzo che diventa meno servo assistito e più diretto. Ma la vera goduria la raggiungerete spostando il selettore in sport+… che divertimento! Sul misto delle valli da pesca di Hemingway si è visto passare non un “antipatico” e goffo suv ma una piccola belva nera (era il suo colore) con alla guida un babbeo che smanettava sul cambio sequenziale ad 8 rapporti (che fa totalmente dimenticare il vecchio a 6 marce), una vera chicca di quest’auto. Via radio, da buon rompi scatole, domando : “Ma è un doppia frizione??” ed una voce scocciata mi risponde: “Bmw non usa il doppia frizione! (ignorante!)” allora tra me e me mi domando: ma che cavolo usa per avere un cambio così?? Sto guidando una x3 diesel; cosa sarà il cambio dell’M3 e della 650i? Unica nota negativa? La mancanza dei paddles al volante! Avendo provato il doppia frizione del GLK 320 cdi posso garantirvi che quello dell’ X3 è due gradini sopra! Come del resto l’intera auto… In accelerazione da 0 a 100 km/h i 6”,2 dichiarati dalla casa sembrano veritieri come del resto la punta massima di 230 km/h. Per quanto riguarda i consumi tirando per bene tutte le marce, nell’arco di c.a. 40 km, si assestano (secondo quanto indicato dal trip) a 10 km/l. Non male data la cilindrata e l’uso un po’ esasperato che ne ho fatto. Peccato le finiture un po’ cheap del bagagliaio ( a proposito per risparmiare oltre la ruota di scorta è sparito pure il kit pronto soccorso!) che non ha più di serie i binari in alluminio per ancorare i bagagli. All’interno dell’abitacolo deludono un po’ i sedili in tessuto/pelle poiché secondo me pelle non è ma materiale sintetico. Ricorda molto la finta pelle usata da Mercedes di qualità un po’ scadente soprattutto al tatto. Comunque è un trionfo di tecnologia e di elettronica. Quest’ultima mai invadente, il sistema dsc interviene solo ed esclusivamente quando l’auto inizia a sbandare limitando la sua presenza in configurazione sport+ e lasciandovi un vero piacere di guida. È stato montato il freno  elettronico di stazionamento ed un sistema che durante le soste ai semafori non vi costringe a tener premuto il freno per evitare che l’auto avanzi; bello ed utile in città tra il traffico. La mia sensazione è che la pedaliera sia stata disassata verso destra rispetto al precedente modello (problema riscontrato poi in tutte le nuove Bmw) e questo fa perdere feeling nelle frenate con il piede sinistro. L’impianto frenante, come su tutta la gamma, è ottimo e non risente in particolare dell’affaticamento dopo le continue staccate a cui è stato sottoposto fra le tortuose stradine arginali. Anche i comandi al volante sono stati totalmente rivisti rispetto al vecchio modello e risultano forse meno intuitivi. Sicuramente è cara ma va considerato anche che è un 3000 cc. e se vi accontentate dell’ottimo 2000 diesel da 184 cv. potete risparmiare anche 10.000 € e più a seconda degli allestimenti. Comunque il prezzo è allineato a quello del GLK e Q5, le dirette avversarie, ma rispetto a queste il gap tecnologico inizia a farsi sentire grazie anche alla “freschezza” del progetto Bmw. Molti pensano che le tedesche siano care, e lo sono, e paragonano l’X3 alla Toyota Rav… è vero che quest’ultima costa c.a. 10.000 € in meno ma non vi è paragone come tecnologia, prestazioni, finiture e qualità di vita a bordo! Provate l’automatico Toyota; per cambiare dovete mandargli una mail ed aspettare che la legga…provate quello della Bmw, anzi leggete un po’ sopra… per non parlare delle plastiche interne e delle finiture. Alla fine dei conti scoprirete che sono più care le giapponesi per quello che vi danno e che la differenza di prezzo è più che giustificata. Certo non tutti possono spendere queste cifre e 10.000 € sono soldi!

Bmw X6 40d:  E’ l’icona del suv trendy per eccellenza e qui oltre alle dimensioni da pachiderma sotto il cofano ha ben 306 cv (giusto il limite per non pagare il superbollo!) che la rendono una libellula. Sicuramente è ingombrante (4metri e88 di lunghezza x 2 di larghezza) e quindi risulta quasi indispensabile la telecamera d’ingombro laterale e posteriore, ed ha una massa che sfiora i 2500 kg. Un vero elefante! Ma una volta alla guida stupisce per la sua fluidità e facilità di guida. Il cambio è il noto 8 rapporti sequenziale-automatico ma qui si avvale dei paddles, solidali con lo sterzo, di buone dimensioni che troverete facilmente anche nei tornanti più stretti quando sarete costretti ad incrociare le mani. La spinta non manca, con ben 600 Nm (gli stessi della più potente 650i) e non vi renderete conto del peso e della massa della vettura. Salgo, metto in moto ed approfittando di un lungo rettilineo con la leva di destra tiro giù le marce fino alla 6 sfiorando il limitatore. Guardo l’ago del contachilometri e…non posso dirvi altro! Fenomenale! Anche gli elefanti volano e la battezzo Dumbo. Inizia un misto stretto ed il motore risponde bene, sempre pronto, ma lo sterzo (malgrado stia viaggiando in sport qui sport+ non c’è) non è pronto come vorrei e nelle curve strette fa fatica a tornare, ma devo ricordarmi che sto guidando un autobus… peccato perché l’assetto è veramente buono a parte un po’ di sottosterzo. Se dovessi percorrere 500 km per raggiungere una località di montagna è l’auto che vorrei. Comoda e sicura ma anche silenziosa e veloce con la garanzia del sistema Xdrive per ogni evenienza. Contrariamente alle sue dimensioni non è certo un’auto da famiglia numerosa. Infatti il bagagliaio generoso è penalizzato dalla forma spiovente del tetto che ne limita la capacità di carico in altezza, quindi il passeggino dei piccoli dovrà essere smontato per riporlo nel bagagliaio. Mi rendo conto che qui si è privilegiato il look e l’appeal delle linee alla praticità. Le finiture sono curate e di un livello superiore alla X3 anche se il design degli interni avrebbe bisogno di una rinfrescata. I freni, malgrado il peso della vettura, sono sempre ineccepibili e non sembrano soffrire minimamente il fading dovuto al surriscaldamento. Come già detto trovo la pedaliera un po’ disassata sulla destra e quindi la frenata al limite con il piede sinistro non è proprio naturale.
 Un altro dato sbalorditivo me lo da il computer di bordo indicandomi un consumo medio di 9 km/l. Tenendo conto della mole e del motore della vettura ed anche dell’inesperto pilota che l’ha maltrattata mi pare un risultato più che positivo.
È l’ora del coffe break e ci fermiamo in un suggestivo agriturismo per dissetarci e mangiare qualche fetta di torta fatta in casa. E qui si cambia nuovamente auto. Mangio e bevo di corsa e mi precipito a conoscere la mia nuova compagna: una bellissima 650i cabrio bianca!

Bmw 650i cabrio:
Al prossimo post per continuare con le impressioni di guida della 650i e della 550i. A presto . Clicca sotto per leggere la prova 650i  cabrio e 550i
http://forrestgump94.blogspot.com/2011/07/prova-su-strada-bmw-650i-cabrio-e-550i.html
Forrest Gump