mercoledì 30 novembre 2011

VEGAS (Consob): "Banche allarme liquidità - C'è un rischio fallimento del Paese"

Dedicato a chi continua a mangiare la pizza e a guardare "Il grande fratello" o Fiorello come se nulla fosse. Buona lettura.

Roma, 30 nov. (TMNews) - "Sulle banche italiane c'è un problema che non può non preoccuparci tutti". E l'allarme lanciato dal presidente della Consob Giuseppe Vegas che, in un'intervista alla Repubblica spiega: "il nostro sistema creditizio ha tra i usoi asset titoli di stato italiani per 160 miliardi e titoli di stato degli altri 'Pigs' per 3 miliardi. A fronte di questo - dice - le nostre banche hanno titoli 'tossici', essenzialmente mutui subprime, per una quota pari al 6,8% del patrimonio di vigilanza contro una media europea del 65,3%. Ora - aggiunge - secondo le nuove norme di valutazione degli asset stabilite dall'Eba, siamo al paradosso: i titoli di stato in portafoglio vengono considerati 'tossici' per le banche italiane peggio di quanto non lo siano i 'subprime' per le banche straniere". Per Vegas, "il pericolo è che vada definitivamente in tilt il circuito finanza economia reale. In base ai criteri Eba, le banche devono rafforzare il patrimonio e ricapitalizzare. Per farlo hanno due strade: o vanno sul mercato a cercare soldi o vendono asset. In entrambi i casi - sottolinea - il sentiero è strettissimo. Vendere asset vuol dire ridimensionare comunque l'operatività, ma trovare capitali, adesso, è ancora più difficile: vuol dire limitare il circolante, rinuciare alla leva, ridurre i prestiti e dunque strozzare il credito. E qui c'è il possibile corto circuito: che effetto ha tutto questo su un Paese che ha bisogno come il pane della crescita?". Infine, quanto alla crisi del debito a livello europeo, secondo Vegas "serve un approccio nuovo: la Fed e la Banca centrale inglese stampano moneta. La Bce non può farlo. Questa disparità va risolta. Allora o cambiamo il ruolo della Bce oppure dobbiamo accettare il rischio che l'euro salti e ogni Paese torni alla sua valuta".

martedì 29 novembre 2011

BTP DAY: CHI HA ADERITO SI E' PRESO UNA CANTONATA. ALL'ASTA DI OGGI I BTP TRIENNALI AL 7,89%!!

29 NOVEMBRE 2011- Avevate qualche dubbio? Vi siete sentite patriotici, perchè su questo facevano leva le banche, pensando di aver aiutato il nostro stato? Bhe, da come la vedo io vi hanno in parte gabbato. Si, perchè come già esposto ieri, le banche (strapiene di titoli di stato) hanno alleggerito il loro portafogli ed i relativi rischi vendendoli a voi, ad un tasso di c.a. il 4,25% per i Btp scad. Agosto 2013 tra i più gettonati.
Bene oggi si teneva l'asta dei Btp nuova emissione ed i triennali hanno toccato il rendimento record del 7,89%.
Se devo rischiare meglio rischiare per il 7,89% che per il 4,25%...
Btp day? Si, solo se ve la sentite di rischiare (non ho la sfera magica e potreste anche aver ragione), per chi è prudente meglio starne lontano!

Forrest Gump

lunedì 28 novembre 2011

BTP DAY: ATTENTI , CI SIAMO GIA' CASCATI CON I BOND ARGENTINI...

28 Novembre 2011 - Ricordate quando le banche vi invitavano a comprare bond argentini allettandovi con i loro rendimenti? Per non dire di Lehman Bro., tripla A ottima e sicura, e via dicendo. Si, perchè i loro portafogli erano pieni di tali titoli e loro avevano già annusato la puzza di bruciato scaricandoli sui poveri risparmiatori.
Non vorrei che si ripetesse la stessa storia con i nostrani Btp, di cui le banche italiane ne sono stracolme. L'Italia è un paese che non cresce, un paese le cui imprese più redditizie hanno delocalizzato all'estero, un paese la cui pressione fiscale è elevatissima, un paese il cui debito pubblico è il terzo al mondo, un paese che sostiene dei costi della politica tra i più elevati del pianeta in rapporto al territorio, un paese che è sempre stato mal governato e che ha visto il proprio debito accrescersi anno per anno. Ma ricordate Signori che alla fine i conti si pagano!
Un paese che ha fatto pagare a caro prezzo al suo popolo l'ingresso nell'Euro e che farà pagare a caro prezzo il fallimento della moneta unica. Ricordate che se ciò si verificherà la conversione dei nostri euro nella "nuova lira" o quel che sia, sarà un bagno di sangue. Ci troveremo più poveri di colpo, con un potere d'acquisto ridicolo, ma con costi di vita quotidiana sempre maggiori; elettricità, benzina, materie prime ecc..
Btp day? Ma fatemi il piacere!

Forrest Gump

sabato 26 novembre 2011

LA FINE DELL'EURO E DELL'ITALIA

Propongo qusto articolo tratto da Libero news.it
Come già detto dalle pagine di Forrest Gump la fine dell'Euro è quasi certa, come quella dell'Italia..?

La possibilità del fallimento dell'Eurozona non è più uno scenario impossibile. Ora sta diventando una possibilità concreta soprattutto dopo l'allarme lanciato dall'agenzia di rating Fitch in cui annuncia il taglio del rating di 8 banche italiane: Bpm, Bper, Popolare di Sondrio, Credito Emiliano, Credito Valtellinese, Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza e Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio. Per tutti e otto gli istituti di credito l'outlook è negativo. Nonostante le rassicurazioni incassate da Francia e Germania a Bruxelles, i mercati non sono più disposti ad aspettare. per questo le grandi banche del mondo si stanno preparando al piano B. Il New York Times, di oggi scrive infatti che molti istituti di credito (tra cui Merrill Lynche e Barclays Capital) hanno pubblicato decine di rapporti in cui esaminano la possibilità di un crollo dell'Eurozona. Stanno preparando dei piani di emergenza.

Reazioni - "Ma le banche dei grandi paesi dell'eurozona che solo recentemente sono stati infettati dalla crisi non sembrano essere così agitate. Banche in Francia e Italia in particolare, - si legge ancora nell'editoriale de The New York Times- non starebbero creando piani di backup per la semplice ragione che essi hanno concluso che è impossibile che l'euro possa crollare. Sebbene banche come Bnp Paribas, Sociètè Gènèrale, UniCredit ed altre hanno recentemente scaricato decine di miliardi di euro di debito sovrano europeo, il pensiero è che ci sono pochi motivi per fare di più".  "Le authority degli Stati Uniti -continua ancora l'editoriale- stanno incalzando le banche americane come Citigroup ed altri istituti, a ridurre l'esposizione verso l'eurozona. In Asia, le autorità di Hong Kong hanno intensificato il monitoraggio dell'esposizione delle banche straniere e nazionali alla luce della crisi europea".

Ripercussioni - Inevitabile chiedersi quali ripercussioni avrà sulle nostre tasche, sui nostri conti, l'ipotesi peggiore: il fallimento dell'euro. La prima, immediata, conseguenza è la perdita dei valore dei nostri beni mobili e immobili. Gli stipendi, il valore delle case, i conti correnti subirebbero un'inevitabile contraccolpa dal passaggio dall'euro alla lira.Altrettanto irrimediabile sarà lo spostamento di ingenti somme di capitali dall'Italia verso Paesi considerati "sicuri" come la Svizzera con una perdita ulteriore per l'economia. Il sistema bancario sarebbe definitivamente messo in crisi da uno scenario simile: gli istituti di credito sarebbero costretti ad ottemperare agli impregni internazionale con la moneta forte, mentre sarebbero alimentate da quella debole. Unici che potrebbero trarre vantaggio sono le imprese esportatrici che avrebbero quindi degli incassi in euro mentre pargherebbero tasse, affitti, salari degli operai in lire.  I costi -  L'eurocrac costerebbe 10mila euro a italiano  L'uscita traumatica dall'euro di alcuni Paesi, quelli il cui debito sovrano è sottoposto al tito incrociato della speculazione è ben più che un'ipotesi fantapolitica. La rottura dell'attuale equilibrio monetario ha dei costi che si spalmerebbero un po su tutti. E non soltanto nei cosiddetti Paesi Piigs, l'acronimo con cui gli analisti hanno accomunato Portogallo, Irlanda, Italia Grecia e Spagna, giocando sull'assonanza con la parola “Pigs”, vale a dire maiali. Uun gruppo di analisti della sede londinese di Ubs ha quantificato i costi. Su ogni italiano peserebbe una cambiale di circa 10mila euro l'anno per almeno un decennio. Se invece dovesse saltare tutto il sistema della moneta unica i costi scenderebbero.

La nuova lira La nuova lira partirebbe svalutata del 50% rispetto al cambio attuale. Così per fare un euro ci vorrebbero circa 3.000 lire. Poco meno per comprare un dollaro. Gli effetti del deprezzamento delle nostre merci che renderebbero convenientissimo il Made in Italy su tutti principali mercati europei verrebbero però azzerati da dazi doganali di almeno il 50% che i i Paesi del Nord Europa imporrebbero subito. In compenso ci troveremmo a pagare carissimo il petrolio che importiamo (tutto) e questo scatenerebbe un'inflazione a due cifre. Sicuramente superiore al 10%. Diventerebbe insostenibile per le nostre finanze anche il perso dei titoli del debito pubblico emessi in euro, destinati a rimanere in circolazione. Senza contare gli interessi, pure questi non inferiori al 10%. Gli analisti di Ubs non escludono l'insorgere di violenti disordini sociali che potrebbero portare addirittura a alla guerra civile.

FITCH DECLASSA LE BANCHE POPOLARI: "L'ITALIA E' IN RECESSIONE!" - Ma lo sapevamo già...!

Roma - (Adnkronos) - "L'Italia probabilmente è già in recessione". Lo scrive l'agenzia di rating Fitch nella nota in cui annuncia il taglio del rating di otto banche italiane: Bpm, Bper, Popolare di Sondrio, Credito Emiliano, Credito Valtellinese, Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza e Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio.
Per tutti e otto gli istituti di credito l'outlook è negativo. Per quanto riguarda il 'giudizio' a lungo termine della Bpm, comunica l'istituto di credito, è stato rivisto da A- a BBB, con outlook negativo.

venerdì 25 novembre 2011

BTP RENDIMENTO A 2 ANNI SCHIZZA ALL'8%

(ANSA) - ROMA, 25 NOV - Il tasso pagato dal Btp con scadenza a due anni e' volato all'8%, segnando un nuovo massimo dalla creazione dell'euro. Lo scrive l'agenzia Reuters secondo cui il balzo dei rendimenti e' avvenuto a seguito dell'asta sui titoli di Stato a breve termine di stamani. Gli otto miliardi di Bot a 6 mesi venduti nell'asta di oggi hanno spuntato un rendimento medio del 6,504% (3,535% del collocamento di ottobre).

mercoledì 23 novembre 2011

IL FALLIMENTO DELL'EURO E DELLA UE. Nigel Farage denuncia i mali della moneta unica e del suo governo!

Guardate con attenzione questo video e leggete la traduzione sotto. E' l'intervento al parlamento di Strasburgo  del 16 Novembre scorso di un europarlamentare inglese che da anni denuncia il sistema euro e la UE. Non vi pare che abbia ragione???

venerdì 18 novembre 2011

NUBE RADIOATTIVA PROVENIENTE DA BUDAPEST VAGA PER L'EUROPA DALL'8 SETTEMBRE, MA NESSUNO NE SA NULLA!!

Rilevata in 7 paesi la presenza iodio 131


Milano - Da tre settimane una nube di isotopi radioattivi Iodio 131 si tra muovendo nei cieli europei. La nube radioattiva si è diffusa dalla Polonia alla Francia, passando per Germania e Austria, ha poi raggiunto la Svezia e la Repubblica Ceca. L'ultimo allarme è stato lanciato Oltralpe il 16 novembre, quando tracce dell' I-131 sono state rilevate nel Nord e nell'Est della Francia.

Nel frattempo gli esperti cercano di calmare gli allarmismi: il livello di radiazioni disperso nell'aria è assolutamente non preoccupante, tanto da non dover preoccupare per la salute umana.

Le ipotesi sull'origine dell'elemento radioattivo sono ancora al vaglio. Per il momento l'unica cosa certa è che Fukushima non c'entra nulla. Per l'istituto nucleare di Vienna la fuga di radiazioni proviene probabilmente dall'Istituto di Budapest produce radioisotopi per la salute, la ricerca e per applicazioni industriali. In un primo momento si era temuto una perdita dalla vicina centrale nucleare di Krsko o da sottomarini nucleari, in questi casi i danni sarebbero stati superiori a quelli registrati.

Gli austriaci avrebbero ricevuto l’informazione direttamente dalla Haea, l’Hungarian atomic energy authority. Il rilascio sarebbe avvenuto dall’8 settembre fino al 16 novembre. A quanto pare senza che nessuno abbia segnalato l'incidente. Un'eventualità che in Italia è punita con l'azione penale.

L’Ungheria dovrà quindi dare spiegazioni all’agenzia ONU in merito alla dannosa vicenda e sulle eventuali misure punitive o preventive che dovranno essere attuate.

giovedì 17 novembre 2011

IL MINISTRO DELL'AMBIENTE CLINI E' FAVOREVOLE AL NUCLEARE IN ITALIA

17 Novembre 2011- Intervenendo ad una trasmissione radiofonica della Rai il neo misnistro Corrao Clini si è detto favorevole ad un programma nucleare a determinate condizioni. Ecco le sue dichiarazioni:
"Il ritorno al nucleare e' un'opzione sulla quale bisognerebbe riflettere molto, - ha detto Clini - anche se quello che e' avvenuto in Giappone ha scoraggiato. Pero' di base la tecnologia nucleare rimane ancora, a livello globale, una delle tecnologie chiave. Quindi si' a certe condizioni".
E' da mesi che questo blog si batte a favore delle energie alternative senza escludere il nucleare, che con le nuove tecnologie potrà essere più sicuro e conveniente. Che finalmente qualcuno l'abbia capito?

Forrest Gump

mercoledì 16 novembre 2011

AZIONI BANCHE POPOLARI: E' ORA DI VENDERE?

16 Novembre 2011- Personalmente considero le bnche popolari (non quotate) dei veri istituti di credito territoriali, sostenitrici delle pmi locali e delle famiglie. Infatti originariamente per questo erano nate, solitamente si sono tenute fuori dalla finanza "creativa" e da tutte le sue porcherie e disastri. Radicate nel territorio hanno sempre finanziato l'imprenditoria locale e lucrato, giustamente, con essa.
Negli ultimi anni sono diventati poi porti sicuri per risparmiatori ligi ed attenti e non di meri speculatori, le loro azioni infatti si sono sempre rivalutate nel tempo non conoscendo fino ad ora tempeste finanziarie.
Un fulgido esempio di tutto ciò sono Veneto Banca e Popolare di Vicenza.
Purtroppo però anche qui le cose stanno cambiando, non per una mutata capacità gestionale del management, ma per una mutata situazione reale del paese Italia.
Si, dopo il declassamento dell'Italia e del suo debito è seguito un declassamento generale di tutti gli istituti di credito nazionali, popolari comprese, poichè sono tra i maggiori detentori del debito pubblico nazionale ovvero di titoli di stato!
Le banche tedesche e francesi, prima del declassamento, avevano provveduto a liberarsi di ingenti quantitativi di btp italiani. Naturalmente ciò non è stato possibile per le banche nazionali.
Il vero rischio che ormai coinvolge anche le popolari non quotate è quindi costituito in buona parte dai titoli di stato italiani.
Un vero peccato perchè la maggior parte delle popolari non quotate sono banche sane e ben gestite con una buona redditività anche in periodi difficili, purtroppo hanno a che fare con lo stato italiano...  Il rischio default per l'Italia non è auspicabile ma è una possibilità reale!

Forrest Gump

MERCATO DELL'AUTO FIAT IN PICCHIATA VW REGINA - Infatti avevano dichiarato che nei prossimi 2 anni sarebbero diventati i maggiori produttori al mondo!

16 Novembre 2011- Poichè girano notizie contraddittorie sui dati di Ottobre relativi alle immatricolazioni in Europa, dati ottimistici per il gruppo Fiat, vi propongo quanto diffuso dal sito Finanzaonline.

Il comparto automobilistico europeo non ha tenuto a ottobre. Secondo i dati diffusi questa mattina dall'Acea, le immatricolazioni di auto in Europa (Ue27 + Efta) durante lo scorso mese hanno accusato una contrazione dell'1,4% a 1,045 milioni di vetture. I primi dieci mesi dell'anno sono stati invece archiviati con una flessione dello 0,9% a quota 11,505 milioni.



Performance dei singoli Paesi



Andamento a più velocità per i singoli Paesi. Il mercato delle quattro ruote francese e quello inglese hanno mantenuto lo stesso passo, registrando una crescita rispettivamente del 2,4% e del 2,6%. La domanda in Germania è rimasto sostanzialmente stabile (+0,6%). Note negative invece per l'area del Mediterraneo, con l'Italia a -5,5% e la Spagna a -6,7%. 



 



I singoli brand: Fiat ancora in frenata



A ottobre il gruppo Fiat ha visto le immatricolazioni in Europa calare del 10,2% a 68.630 veicoli, con una quota di mercato passata al 6,6% dal 7,2% dell'ottobre 2010. "Il risultato resta comunque influenzato dai dati provenienti del mercato italiano, che è di riferimento per Fiat Group Automobiles", si legge in una nota. Da gennaio a ottobre il Lingotto ha registrato un calo dell'11,8%, con una quota del 7,1% dall'8% dello scorso anno.

In un mese non così brillante per il gruppo si è distinto Lancia/Chrysler, che ha continuato la costante e forte crescita in Europa. Con oltre 8 mila immatricolazioni, il brand aumenta le vendite del 15,9% rispetto a ottobre 2010 e ottiene una quota dello 0,8 %, in crescita di 0,1 punti percentuali.  Prosegue l´exploit di vendite della Jeep: rispetto all´anno scorso, in ottobre le vendite sono aumentate del 148,9% e la quota è raddoppiata allo 0,2%.



 



Si è mosso controcorrente il gruppo Volkswagen che ha registrato una crescita di circa il 4,3% e una quota di mercato in salita al 24%. Semaforo rosso invece per le francesi Renault e Psa che hanno accusato una contrazione delle immatricolazioni a ottobre rispettivamente del 2,6% e del 6,4%.



 



Il mercato dell´auto europeo è sicuramente debole e la ripresa è strettamente legata ad un´inversione di tendenza dell´economia. E' questo il commento del Centro studi promotor (Csp) ai riusltati dell'Acea diffusi questa mattina. "Nell´attesa della ripresa occorrerebbe però che Governi e altri soggetti evitassero di rendere il quadro ancora più difficile aumentando la tassazione sull´auto e adottando comportamenti e politiche che determinino forti incrementi dei costi per usare l´auto. E questo vale soprattutto per l´Italia", rimarcano dal Csp.

AUTO IMMATRICOLAZIONI IN EUROPA AD OTTOBRE -1,4%. FIAT -10,2%

Momenti difficili in Europa anche per il settore auto. Ad Ottobre si registra un calo delle immatricolazioni pari all'1,4%, peggio fa il gruppo Fiat con un -10,2% a causa della forte contrazione del mercato italiano.

giovedì 10 novembre 2011

ALZATI I MARGINI RICHIESTI SUL DEBITO ITALIANO (Una notizia che pochi hanno dato). SPREAD BTP-BUND CHIUDE A 550 PUNTI

 Una notizia passata quasi innoservata e che pochi media hanno diffuso. Il vostro Forrest ve la da:

Da domani detenere debito italiano costerà di più. Almeno per i grandi investitori che utilizzano i titoli di Stato del Paese come garanzia.



La società di clearing britannica Lch Clearnet ha infatti innalzato i margini richiesti sui titoli di debito italiani. I margini per i titoli a 7 e 10 anni sono stati portati dal 6,65% all'11,65%.
Vedremmo come faranno le banche coi pronti contro termine ed i certificati di deposito....

Forrest Gump

mercoledì 9 novembre 2011

I POLITICI E LA POLITICA: I VERI MALI ENDEMICI DELL'ITALIA!!

Ho ricevuto via mail da un amico, che ringrazio, questo video. Ci domandiamo un pò tutti come sia potuto accadere che l'Italia rischi il default?? Ecco la risposta: UNA CLASSE POLITICA INADEGUATA E LADRA!!

SPREAD BTP BUND: NUOVO RECORD A 529 PUNTI!!!

Il rendimento dei btp a 10 anni sfonda la soglia del 7% e si attesta al 7,02%. Staremo a vedere...

TITOLI DI STATO ITALIANI: MA CONVENGONO VERAMENTE??

9 Novembre 2011- Negli ultimi giorni si fa un gran parlare dei titoli di stato italiani (btp-bot) e da molte parti si spinge perchè il "popolo" gli acquisti. Recentemente un imprenditore ha comprato una pagina di un quotidiano nazionale invitando gli italiani ad investire in titoli di stato, lo ha fatto pochi giorni fa anche un politico leghista e nientemeno che il vicepresidente di una banca; la Popolare di Vicenza. Andrea Monorchio, ex ragioniere dello stato ed ora vicepresidente della banca in questione, non solo invita ad acquistare bot e btp ma vorrebbe addirittura che fosse imposto per legge a chi ha un patrimonio immobiliare libero. Monorchio propone di obbligare queste persone ad accendere un mutuo sull'immobile, tanto secondo lui si pagherebbe da solo, poichè la cifra erogata verrebbe investita in btp che attualmente rendono più del 6% e quindi, sempre secondo Monorchio, questi farebbero addirittura un affare intascandosi la differenza tra tasso del mutuo e rendimento del btp: c.a. l'1%.
Bene caro Monorchio e se il tasso dei mutui dovesse salire nel corso degli anni?? E se l'Italia andasse in default???
Vorrei ricordare che il fallimento di uno stato non è poi una cosa così rara! Negli ultimi 20 anni si sono verificati ben 4 fallimenti, uno ogni 5 anni!!
Gli stati in questione sono: Messico, Russia, Argentina ed Uruguay, ai quali si sta per aggiungere la Grecia...
Un paese va in default, o fallisce, quando è insolvente ovvero non ha più la liquidità necessaria in cassa per ripagare i propri debiti. Rimborsare il valore dei titoli di Stato e dei relativi interessi diventa dunque impossibile, con la conseguenza che da quel momento i titoli pubblici emessi diventano carta straccia. L'impatto sull'economia reale e sui cittadini è devastante.
Ma perchè un vicepresidente di banca dovrebbe spingere gli italiani ad acquistare titoli rischiosi? Semplice perchè le banche ne sono piene, la Banca d'Italia non troppo velatamente le impone di acquistarli, ed il loro collocamento tampona l'emorragia...quindi se anche i cittadini gli acquistano in massa le banche si devono esporre in maniera minore! Visco aveva posto come tetto massimo tra il 7 el'8% il rendimento dei btp e poi il crack.
Cari "padri di famiglia" nessuno vi regala niente! Attenti che dietro ad un 6% e più si può celare un buon affare od una tragedia...il default dell'Italia!

Forrest Gump

martedì 8 novembre 2011

SPREAD BTP-BUND NUOVO RECORD:B 495,8 PUNTI BASE E 6,74%

ROMA - Tocca un nuovo record il differenziale Btp-Bund arrivando a 495,8 punti con un rendimento ai massimi al 6,74%.

lunedì 7 novembre 2011

RISERVE AUREE ITALIANE: LA GERMANIA VUOLE IL NOSTRO ORO!

7 Novembre 2011- "Attraverso una vendita l'Italia potrebbe, considerato alto valore (dell'oro), ridurre sensibilmente il suo debito", ha detto in un'intervista al quotidiano Rheinischen Post il politico della Cdu, il partito cristianodemocratico della cancelliera Angela Merkel. Krichbaum ha reagito in questo modo alle speculazioni su un possibile impegno delle riserve auree della Banca centrale tedesca a ulteriore garanzia del cosiddetto fondo salva-Stati (Efsf), in caso di un peggioramento della situazione economico-finanziaria italiana.
Eh si, signori miei. E' la terza volta in pochi mesi che i cari "fratelli" teutonici, senza velato interesse, ci spingono a liquidare il nostro vero tesoretto. E, guarda caso, si offrono di comprarcelo loro... Che animo gentile!
Rileggetevi un pò il post: RISERVE AUREE ITALIANE: ORO LA RICCHEZZA D'ITALIA
http://forrestgump94.blogspot.com/2011/08/oro-la-ricchezza-ditalia.html
Bene, se a fine 2010 le nostre riserve erano di c.a. 83 miliardi di euro, ora dato l'apprezzamento del metallo giallo, dovrebbero superare i 110 miliardi di euro!!!
Il prezzo dell'oro, secondo gli analisti, dovrebbe contuinuare a salire per i prossimi anni e se consideriamo che in un anno ci ha fruttato il 30% sicuramente è stato un buon affare. Affare che non hanno fatto i tedeschi, che negli anni passati hanno dismesso gran parte delle loro riserve e che ora si mangiano le mani, i piedi e qualcos'altro!
Reperire grandi quantitativi di oro a livello internazionale al momento è assai difficile, data la richiesta...quale miglior occasione per loro se noi glielo vendiamo???
Speriamo di non essere tanto fessi da farlo, sarebbe un cattivo affare ed una goccia nell'oceano per il nostro debito pubblico!

Forrest Gump

SPREAD RECORD STORICO TRA BTP E BUND: 491 PUNTI BASE! - Ci si avvicina sempre più al tasso del 7% ritenuto insostenibile-

7 Novembre 20111- Il rendimento del Btp decennale italiano si avvicina quindi a grandi passi al 7%, tasso ritenuto insostenibile da tutti gli osservatori. In base alle esperienze di Grecia, Irlanda e Portogallo, la soglia del 7% è stata raggiunta appena 16 giorni dopo aver superato il rendimento del 6,50%. E, toccata questa soglia, questi tre Paesi sono stati costretti a chiedere aiuto alla comunità internazionale per evitare la bancarotta.

giovedì 3 novembre 2011

SPREAD BTP-BUND A 462 PUNTI BASE!

3 Novembre 2011-Berlusconi farà conoscere oggi i dettagli del maxi emendamento alla finanziaria 2012.La reazione dei mercati finanziari a questo provvedimento è negativa: nelle prime fasi di contrattazione lo spread tra il Btp decennale e il Bund è salito a 461 punti base, con un rendimento del 6,4%.

mercoledì 2 novembre 2011

IMMATRICOLAZIONI AUTO OTTOBRE 20011 -5,49%

Mercato dell'auto ancora in calo a ottobre. La Motorizzazione ha immatricolato 132.703 autovetture con un calo del 5,49% rispetto a ottobre 2010.

SPREAD BTP-BUND: ALTRO RECORD A 459 PUNTI!

 Il differenziale tra BTp e Bund tedeschi , già alle 9.30 di ieri mattina, era schizzato a 436 punti base spingendo il rendimento del decennale italiano al 6,23 per cento. Ma il peggio, con lo spread che avrebbe poi toccato il record di 459 punti prima di chiudere a 442, doveva ancora venire. Vedremo oggi cosa succederà...

martedì 1 novembre 2011

ACCISE SUI CARBURANTI: NUOVO AUMENTO PER LE ALLUVIONI DI LIGURIA E TOSCANA

Da oggi aumenta l'aliquota d'accisa sui carburanti per finanziare gli interventi di emergenza a seguito delle alluvioni in Liguria e Toscana. Da stamattina, quindi, gli automobilisti si ritroveranno con i ''prezzi di benzina e gasolio piu' alti'', commenta il Codacons in una nota.

RECORD SPREAD BTP-BUND: 4,34%

 
(Olycom)
MILANO - Balzo immediato, in avvio di seduta, dello spread fra il Btp italiano e il Bund tedesco che schizza a 434 punti rispetto ai 407 punti della chiusura di lunedì. Continua quindi a galoppare anche il rendimento dei titoli decennali italiani che ha toccato il 6,2%. Mai la differenza di rendimento tra i titoli italiani a dieci anni e quelli tedeschi è stato così alto.