giovedì 17 luglio 2014

IL TITOLO FIAT GUIZZA IN BORSA MA NON PER LE PERFORMANCE DI VENDITA IN EUROPA COME SOSTENUTO DA TUTTI I MEDIA....

BERLINO/MILANO (Reuters) - Volkswagen è interessata a rilevare Fiat, ma l'accordo sull'eventuale prezzo è ancora lontano.
E' quanto scrive sul proprio sito web la rivista tedesca Manager Magazin, citando fonti societarie anonime.
Secondo il mensile, il presidente e maggiore azionista di Volkswagen, Ferdinand Piech, e le famiglie Elkann e Agnelli, con i rispettivi negoziatori, hanno già avuto alcuni colloqui sul tema. Le due famiglie, con la Giovanni Agnelli & C. al vertice della catena partecipativa, detengono il 30,055% di Fiat.
L'operazione riguarderebbe un'acquisizione totale o parziale di Fiat Chrysler.La rivista sottolinea che ci sono tuttavia una serie di ostacoli al raggiungimento di un accordo: oltre alla distanza di posizioni sul prezzo, l'AD di Fiat Chrysler Sergio Marchionne starebbe esplorando ipotesi alternative. Inoltre Volkswagen starebbe anche valutando le acquisizioni di altre società nel settore dei mezzi pesanti, ma tutte le operazioni assieme non sarebbero sostenibili.Il mensile aggiunge che i proprietari di Fiat avrebbero intenzione di concentrarsi sul marchio di lusso Ferrari e abbandonare la tradizionale attività nel settore auto.
Volkswagen sarebbe invece interessata a un'integrazione con Chrysler perchè in questo modo potrebbe risolvere i propri problemi sul mercato nordamericano.
No comment da parte di Fiat e Volkswagen. Anche Exor al momento non commenta.
Alla conferenza stampa annuale di marzo, l'AD di Volkswagen Martin Winterkorn aveva detto che il gruppo non aveva piani di espansione attraverso ulteriori acquisizioni. La casa automobilistica tedesca in passato aveva però espresso in diverse occasioni un interesse per Alfa Romeo, sempre respinto da Marchionne.
La rivista con l'intero articolo sarà diffusa domani.

Sulla scia delle indiscrezioni stampa il titolo Fiat ha accelerato in borsa e intorno alle 10,45 guadagna il 3,3%. Exor, l'accomandita della famiglia Agnelli che detiene il 30% della casa automobilistica italiana, sale del 2,3%. Volkswagen cede l'1,75%.   
Altro che performance di vendite , altro che quote di mercato... Grazie a rumors Fiat guadagna !!

martedì 6 maggio 2014

GENNY 'A CAROGNA FOR PRESIDENT!

dopo la figura barbina e meschina che ha fatto lo stato italiota, Forrest Gump propone Genny a' Carogna come presidente del consiglio, prefetto ed eurodeputato. Capacità ne ha dimostrate eccome..!



 

domenica 27 aprile 2014

TESLA MOTORS VALE COME GENERAL MOTORS... POSSIBILE?

come vedete non sono l'unico a pensarla così, l'articolo è di febbraio oggi vale come Gm:

Attualità, Finanza

Le stranezze di Wall Street: Tesla Motors vale quasi come General Motors


Qui c’è qualcosa che non va, per quanto il business delle auto elettriche in cui Tesla sta facendo passi da gigante sia promettente, l’impressione è che Wall Street stia sopravvalutando la società fondata da Elon Musk

elon musk tesla
Quanto vale un’azienda ? Come fare per stabilire il suo valore di mercato ?
Per risolvere questo problema esistono davvero una miriade di strumenti appartenenti a tante diverse scuole di pensiero, ma certo non ci vuole un fenomeno della finanza per capire che, probabilmente, il titolo Tesla Motors è un “tantino” sopravvalutato dalla borsa.
Pensate che, mentre vi scriviamo, Tesla capitalizza esattamente il 75% di General Motors:

Come mai siamo così perplessi ? Beh, date un’occhiata al fatturato delle due aziende:
Tesla Motors:
Period EndingSep 30, 2013Jun 30, 2013Mar 31, 2013Dec 31, 2012
Total Revenue 431,346   405,139   561,792   306,332  
General Motors:
Period EndingDec 31, 2013Dec 31, 2012Dec 31, 2011
Total Revenue 155,427,000   152,256,000   150,276,000 
Certo, non c’è solo il fatturato da considerare quando si parla del valore di una società, in borsa contano tantissimo le aspettative di crescita futura ma, francamente, non ci sembra sicuro vedere che una società basa gran parte del suo valore sulle aspettative future piuttosto che sui risultati presenti.
 

BANCA POPOLARE DI VICENZA VALORE AZIONI 2014

Durante la parte Ordinaria, l'Assemblea ha fissato in 62,50 euro il prezzo dell'azione, invariato rispetto al 2013. Questo valore è stato indicato dal Consiglio di Amministrazione lo scorso 1 aprile 2014 sulla base di un'approfondita perizia formulata da un autorevole consulente esterno. 
E' il terzo anno consecutivo che il valore delle azioni viene confermato a 62,50.
Naturalmente, come nel caso di Veneto Banca, non ci sarà dividendo avendo chiuso l'esercizio in perdita.

Forrest Gump

AZIONI VENETO BANCA NUOVO VALORE 2014

Dopo l'assemblea dei soci svoltasi ieri, il nuovo Cda proporrà per la prima volta nella storia della banca trevigiana, una correzione al ribasso delle azioni. Il nuovo valore sarà di 39,50 euro contro i 40,75 precedenti.

Forrest Gump 

mercoledì 2 aprile 2014

VENETO BANCA: BANKITALIA CHIEDE AZZERAMENTO CDA. IL PRESIDENTE TRINCA PRONTO A DIMETTERSI

Bankitalia ha chiesto l'azzeramento del cda di Veneto Banca. La lettera firmata dal direttore generale Salvatore Rossi, sarebbe arrivata una settimana fa, dopo l'approvazione del bilancio 2013 chiuso con una perdita di 96,1 milioni a fronte di una rigorosa politica di accantonamenti e della conferma della ripatrimonializzazione dell'istituto con quartiere generale a Montebelluna.

A novembre  la Vigilanza aveva evidenziato "carenze nel governo societario e nei controlli interni nel fronteggiare il peggioramento della qualità dell'attivo" ed era tornata alla carica a gennaio chiedendo al cda di valutare "ipotesi di integrazione con altri istituti di credito".Intanto, il presidente Flavio Trinca, secondo quanto riporta il Sole 24 ore, sarebbe disposto a fare un passo indietro e lasciare la presidenza al presidente di Confindustria Treviso Alessandro Vardanega, in risposta a quanto chiesto da Bankitalia e per preservare l’autonomia della banca rispetto al matrimonio con la Popolare di Vicenza.

domenica 23 febbraio 2014

Vi PRESENTO IL MINISTRO PADOAN. ECCO CHI È VERAMENTE...

 di Gianni Lannes


Uno affidabile per il lavoro finale che porterà l'Italia dentro il baratro. Pier Carlo Padoan? In Argentina lo ricordano per unica ragione: aver spinto il Paese sudamericano nell’abisso economico. Ex dirigente del Fondo monetario internazionale, ex consulente della Bce ed ex vice segretario dell’Ocse. Ecco un telegrafico identikit del nuovo titolare dell’economia telecomandata dall'estero. In altri termini, uno sicuro per il sistema di potere dominante.
 
Rammentate cosa dichiarò un anno fa il neo ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan? Testuale: «La riforma Fornero è stato un passo importante per la risoluzione dei problemi dell’Italia». Avete capito ora cosa ci attende?
Padoan

Scelto personalmente dal presidente abusivo della Repubblica Giorgio Napolitano e osannato dai mass media italiani. Sentite cosa scrisse di lui sul “New York Times” il premio Nobel per l’economia Paul Krugman: «Certe volte gli economisti che ricoprono incarichi ufficiali danno cattivi consigli; altre volte danno consigli ancor peggiori; altre volte ancora lavorano all’Ocse».

Un passo indietro: Padoan era responsabile in Argentina per conto del Fondo monetario internazionale nell’anno in cui il Paese sudamericano fece bancarotta.

Allora a cosa si riferiva il professor Krugman? Padoan è stato l’uomo che ha gestito per conto del Fondo monetario internazionale la crisi argentina. Nel 2001, Buenos Aires fu costretta a dichiarare fallimento dopo che le politiche liberiste e monetariste imposte dal Fmi (suggerite da Padoan) distrussero il tessuto sociale del Paese. In quegli anni il neo ministro si occupò anche di Grecia e Portogallo. Krugman scrisse in un altro articolo che furono proprio le ricette economiche «suggerite da Padoan a favorire la successiva crisi economica nei due Paesi».

Ecco cosa ha detto Padoan a proposito della crisi greca: «La Grecia si deve aiutare da sola, a noi spetta controllare che lo faccia e concederle il tempo necessario. La Grecia deve riformarsi, nell’amministrazione pubblica e nel lavoro». In altre parole, Atene avrebbe dovuto rendere il lavoro molto più flessibile, alleggerendo (licenziando) la macchina della pubblica amministrazione.

Nel marzo del 2013, quando la Grecia era sull’orlo del collasso indotto dalle speculazioni finanziarie, l’allora numero due dell’Ocse suggerì direttamente: «C’è necessità che il governo greco adotti una disciplina di bilancio rigorosa e di un continuo sforzo di risanamento dei conti pubblici, condizioni preventive per il varo di misure a sostegno dello sviluppo».

Mister Padoan è stato per quattro anni responsabile per conto del Fmi della Grecia. Successivamente, ha influenzato le politiche economiche di Atene in qualità di vice presidente dell’Osce.

Dopo la cessione definitiva della Banca d'Italia e della riserva aurifera nazionale (depositata a New York invece che a Roma) ai privati (grazie soprattutto  a Napolitano), vanno in onda gli ultimi affari sporchi che distruggeranno definitivamente le risorse naturali dello Stivale. 

domenica 16 febbraio 2014

DELLA VALLE LE CANTA AL PRESIDENTE DELLA FIAT, SCUSATE FCA

Tratto da: IL GAZZETTINO


FIRENZE - «Il poveretto di Jaki non perde mai tempo di ricordare agli italiani che è un imbecille». Lo ha detto Diego Della Valle parlando con i giornalisti a Firenze e riferendosi alle dichiarazioni di John Elkann sui giovani. «Dovremmo fare un referendum - ha aggiunto il patron di Tod's e della Fiorentina - e chiederci se lo vogliamo ancora in Italia».

«È una vergogna - ha aggiunto Della Valle - che uno degli Agnelli dica che oggi in Italia i giovani hanno i posti di lavoro». «Uno che si permette di dire che i ragazzi stanno a casa perchè non hanno voglia di lavorare, perchè il lavoro c'è, è un imbecille - ha continuato - lo tengano a casa, lo tengano un po' a riposo e vada a sciare».


BRAVO DELLA VALLE COME SI PUÒ DARTI TORTO? 

mercoledì 8 gennaio 2014

TITOLO FIAT: SPAZZATURA!

Fiat, titolo sempre più spazzatura. Moody's verso declassamento
Sempre più caro il servizio di 11.7 miliardi di debiti. Possibile downgrade (sotto BA3), post Chrysler. Ecco la verità.
"Moody’s Investors Service ha comunicato oggi di aver messo il rating a lungo termine di Fiat S.p.A. (Ba3) ed il rating sulle obbligazioni emesse da Fiat Finance and Trade Ltd, S.A. e da Fiat Finance North America, Inc. (B1) sotto osservazione per possibile downgrade".

venerdì 3 gennaio 2014

FIAT CHRYSLER: L'AZIENDA AMERICANA PAGA PER META' IL SUO ACQUISTO DA PARTE DI FIAT. COME GIA' DETTO QUASI TRE ANNI FA FIAT NON FA PIU' INDUSTRIA MA FINANZA, ED ECCONE LA PROVA! NASCE UNO DEI GRUPPI AUTOMOBILISTICI PIU' INDEBITATI AL MONDO ED IL TOPOLINO FIAT ACQUISTA L'ELEFANTE CHRYSLER. A RISCHIO I POSTI DI LAVORO IN ITALIA.

la cerimonia sarà pagata per quasi la metà dalla Chrysler stessa. Cioè dalla sposa. Cosa significa? Semplice: il 41,46% della società americana in mano a Veba (il fondo sanitario degli ex dipendenti in pensione) verrà comprato dalla Fiat usando, per oltre la metà dell’importo, 4,350 miliardi di dollari, la liquidità di Chrysler stessa. Come? Attraverso il varo di un dividendo straordinario da parte di Chrysler di 1,9 miliardi che andrà totalmente a Veba e al quale la Fiat (che possiede il 58,54% della società) rinuncerà. E se si considera che la liquidità di Chrysler è di circa 9,3 miliardi di dollari ma che solo 2 (secondo un report di Morgan Stanley) sono i miliardi effettivamente utilizzabili (ovvero liberi da impegni), si può capire quale sia stata l'abilità di Marchionne. 
Contestualmente Fiat verserà 1,750 miliardi di dollari usando le proprie disponibilità più 700 milioni in 4 rate uguali di 175 milioni di dollari. Una mossa che conferma l’abilità finanziaria di Sergio Marchionne, che riesce a far sborsare alla Fiat molto poco, e non tutto subito, diventando padrone del 100% della terza casa automobilistica americana la cui conquista era iniziata nel 2009 dopo il default «controllato» gestito dall’Amministrazione Obama. La borsa ha talmente gradito l’operazione che il titolo Fiat, in apertura di contrattazioni, è subito schizzato verso l’alto di oltre il 12%
RICORDO PERÒ CHE FIAT CHRYSLER E' UNO DEI GRUPPI AUTOMOTIVE PIÙ INDEBITATI AL MONDO  ED IL SECONDO A LIVELLO EUROPEO DOPO PEUGEOT!!! PROSSIMI OBBIETTIVI, COME GIÀ RIPORTATO PIÙ DI 2 ANNI FA DA FORREST:
QUOTAZIONE IN BORSA A NY
SPOSTAMENTO SEDE IN USA
INCASSO DI UN BEL PO' DI SOLDINI DA PARTE DEGLI AGNELLI &CO. DOPO QUOTAZIONE
E LA FINANZA CREATIVA E' SERVITA!
I DEBITI? SE LI BECCHERANNO GLI OPERAI, CONTRIBUENTI, BANCHE E QUANT'ALTRO !!!! EVVIVA OBAMA E LA SUA POLITICA DA FINTO BUONO MA DA OTTIMO LOBBISTA AL SERVIZIO DEI POCHI E SOLITI NOTI!!!
...E NON HO ALTRO DA DIRE
FORREST GUMP

MENTRE FIAT DIVENTA AMERICANA, COME PREVISTO 3 ANNI FA, MOLTI ESALTANO I DATI DI VENDITA CHRYSLER...MA NON È TUTTO ORO CIÒ CHE LUCCICA!!

AUTO: IN USA IL 2013 E' FINITO SOTTO TONO, DICEMBRE DELUDENTE PER I GRUPPI DI DETROIT


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 03 gen - Il settore automobilistico americano a premuto il piede sul freno a dicembre con vendite che, dopo mesi di incrementi annuali, hanno chiuso un anno altrimenti solido per i principali gruppi. Va detto che le immatricolazioni restano sopra i minimi visti nel pieno della crisi finanziaria ma le sfide non mancano con una competizione sempre piu' agguerrita. Sono le vendite di autocarri e camion, i cosiddetti "truck", a sostenere la domanda. Il contributo non e' pero' bastato a spingere i dati di vendita a centrare le attese degli analisti. Chrysler, Ford e General Motors hanno infatti deluso ma almeno i primi due gruppi hanno visto vendite superiori a quelle del dicembre 2012. Nel caso della controllata di Fiat, dicembre e' stato archiviato con un +6% contro attese per una crescita dell'8,4% dopo il +16% di novembre. A pesare sono state le auto (-17%) con i modelli Chrysler 200 e 300 in flessione di oltre il 30%. Bene i truck con un +15%. I veicoli Jeep invece continuano a dare soddisfazioni al numero uno Sergio Marchionne. Per Ford dicembre e' finito con vendite in aumento del dell'1,8% contro stime per un incremento del 4,5%. Anche in questo caso sono state le auto (-9,3%) a frenare la performance di gruppo, mitigata dai truck (+7,3%). La vera delusione e' arrivata da Gm con un calo inatteso delle vendite nell'ultimo mese dell'anno scorso: -6% contro stime per un +1,5%. La colpa e' dei marchi Chevrolet e Buick. Per Chrysler e Ford il 2013 e' stato comunque il migliore anno rispettivamente dal 2007 e per dal 2006.

lunedì 16 dicembre 2013

L'EREDE DELLA LAMBORGHINI GALLARDO SI CHIAMERÀ HURACAN

Dopo essere stata identificata per mesi come 'Cabrera', la supercar che dal 2014 raccoglierà l'eredità della Lamborghini Gallardo - uscita di scena dopo essere stata prodotta nell'arco di 10 anni in 14.022 esemplari - ha finalmente un nome. E' Huracan, una denominazione che non si riferisce al fenomeno metereologico dell'uragano, bensì ad un leggendario toro messicano, utilizzato nei rodeo per essere 'cavalcato' e definito in tutto il Sudamerica il 'toro del secolo' e addirittura il 'migliore toro del mondo'. Ad Huracan sono dedicate addirittura una serie di canzoni ed un profilo su Facebook, a cui si aggiunge ora quella che nei prossimi anni sarà una delle protagoniste nel segmento delle supercar.

venerdì 22 novembre 2013

TESLA MODEL S: UN'AUTO DI FUOCO... DIFFICILE DA SPEGNERE!

TRATTO DAL CORRIERE DELLA SERA:

Ancora una berlina elettrica della Tesla Motors in fiamme, la terza in poche settimane. Dopo la pubblicazione della notizia e delle foto, nella mattinata di giovedì il titolo di Tesla ha perso il 7,5% per cento in Borsa.
L’incidente avvenuto in Tennessee, dove una Tesla Model S ha preso fuoco
L’incidente avvenuto in Tennessee, dove una Tesla Model S ha preso fuoco

SETTIMANA NEGATIVA - Per Tesla Motors, l’azienda fondata dieci anni fa in California da Elon Musk, non è stata una settimana fortunata. I risultati del terzo trimestre hanno deluso gli analisti: anche se le consegne aumentano (5.500 le Model S vendute), a preoccupare è l’outlook per il 2013 (i profitti resteranno stabili). Come se non bastasse è arrivata la notizia di un altro incendio a far suonare il campanello d’allarme. È il terzo in sei settimane. Stavolta il fuoco è partito dalla parte frontale dell’automobile. L’incidente si è verificato mercoledì pomeriggio a Smyrna, nello stato del Tennessee. Le circostanze restano ancora da chiarire. A pubblicare le immagini è stato il portale degli appassionati Tesla Motors Club. Il costruttore ha immediatamente replicato spiegando di essere a conoscenza dei fatti e che il guidatore non è rimasto ferito nell’incidente. «La nostra squadra è in viaggio per il Tennessee per accertare la dinamica del sinistro» ha spiegato un portavoce.
OGGETTO METALLICO - Ma gli ultimi episodi rischiano di danneggiare l’immagine di un produttore che in poco tempo si è costruito una reputazione grazie alla tecnologia elettrica. Eppure, la Model S nei crash test degli enti per la sicurezza americana, si è rivelata uno dei modelli più robusti. Nel caso dell’auto in fiamme nel Tennessee, la polizia ha spiegato che verosimilmente l’incidente sarebbe stato provocato dall’urto della vettura contro un oggetto metallico. Non è chiaro a quale velocità sia avvenuto l’impatto.
TEST SUPERATI - II primo incidente con una Tesla in fiamme si è verificato a inizio ottobre nei pressi di Seattle. Anche in quel caso su Internet sono subito apparse le foto e i video. Allora, l’azienda americana aveva spiegato che l’incidente si era verificato perché l’uomo che guidava la macchina aveva investito un grande oggetto metallico che aveva perforato il sotto scocca dell’auto , il quale protegge la base del veicolo e in cui sono integrate le batterie. Gli esperti dell’ente nazionale per la sicurezza stradale statunitense (NHTSA) non avevano trovato alcun indizio che l’auto fosse difettosa.
«BATTERIE PIU’ SICURE DELLA BENZINA» . Un mese più tardi ecco il secondo incidente, sempre corredato da video e foto sul Web. È accaduto in Messico, nella città di Mérida, nello Yucatán.La Model S viaggiava a velocità sostenuta quando si è schiantata contro un muro di cemento per poi catapultarsi contro un albero e prendere fuoco. Anche in questo caso il guidatore non ha riportato conseguenze, mentre le paratie antifuoco all’interno del pacchetto batterie, assieme agli sfiati, hanno diretto le fiamme lontano dal mezzo per evitare ulteriori danni. Anche qui le indagini non avevano rilevato nessun difetto di produzione. Dopo il primo incendio il fondatore e capo dei Tesla, Elon Musk, aveva spiegato nel suo blog ufficiale che «le probabilità di trovarsi in una simile situazione su una Model S sono cinque volte più basse rispetto a un’auto con motore a benzina o diesel». Aveva poi sottolineato: «Per i consumatori, non ci dovrebbero essere assolutamente dubbi sul fatto che sia più sicuro alimentare un’auto a batteria piuttosto che con una grande tanica di liquido altamente infiammabile». Dal giorno del primo incidente, però, le azioni di Tesla sono scese del 26 per cento.

giovedì 3 ottobre 2013

NAPOLITANO DA COMUNISTA ANTICLERICALE SI SCOPRE CRISTIANO...S. FRANCESCO PENSA TU A QUESTA NOSTRA NAZIONE!

Il presidente Napolitano ha mandato un messaggio alla rivista San Francesco, alla vigilia delle celebrazioni di Assisi.
"Abbiamo bisogno dello Spirito di Assisi", scrive Napolitano. Ed ancora:"Credo sia
Napolitano ai tempi del PCI
particolarmente opportuno che gli italiani riscoprano lo straordinario messaggio testimoniato da San Francesco che può aiutare ancor oggi ciascun uomo di buona volontà a spendersi per il bene".

Peccato caro Presidente che Lei sia stato comunista, e non ha mai fatto abiura di ciò, ed anti clericale... Ma ciò che scrive è profondamente vero. Speriamo che anche Lei questa sera reciti una preghiera al nostro Santo Patrono perché aiuti questa povera Italia ed i suoi governanti, Lei compreso!
P.S  Non si dimentichi di pregare per noi, cittadini italiani, di cui Lei è responsabile.

Forrest Gump

Mamma diceva sempre: devi gettare il passato dietro di te prima di andare avanti.

venerdì 27 settembre 2013

LAMBORGHINI: E' MORTO BOB WALLACE IL MITICO "PIEDONE" CHE FERRUCCIO STRAPPO' ALLA MASERATI PER COLLAUDARE LE SUE SUPERCAR.

E' morto all'età di 75 anni Bob Wallace, il primo capo collaudatore delle mitiche Lamborghini. Da tempo malato e' deceduto a Phoenix, Arizzona, ove si era ritirato nel suo ranch. Il Countach Ranch, tanto per chiarezza, in onore dell'ultima creatura a cui lavoro' come collaudatore.
«La notizia della morte di Wallace ci addolora molto- dichiara Stephen Winkelmann, Presidente e Ceo di Automobili Lamborghini. Non era riuscito a intervenire alle celebrazioni dei 50 anni Lamborghini, ma le sue parole registrate in un videomessaggio per il pubblico avevano commosso tutte le migliaia di ospiti presenti in sala».
A lui si deve la nascita della Miura  J, mai entrata in produzione per volere di Ferruccio, auto destinata esclusivamente alla pista. La Jota era in grado di passare da 0-100km/h in soli 3,6", valore pazzesco per l'epoca. Tale auto fece un tale clamore, tra i fedeli clienti del Toro, che Ferruccio fu costretto a produrre la Miura SVJ, versione stradale della J, date le richieste.
Caro Bob riposa in pace, Forrest avrebbe sempre voluto conoscerti, devi essere stata una persona con le p..., quelle di un Toro, come disse Ferruccio quando chiese a Rambaldi di forgiare lo scudetto Lamborghini con l'effige del Toro!

Forrest Gump
 

lunedì 16 settembre 2013

AZIENDE: FUGA DALL'ITALIA! PRESSIONE FISCALE E BUROCRAZIA INSOPPORTABILI.

LEGGETE UN PO' QUESTO ARTICOLO PUBBLICATO IERI DA TICINOONLINE:

CHIASSO

15/09/2013 - 17:07

Ben 178 aziende italiane pronte per Chiasso

Supera le previsioni il numero delle iscrizioni all'iniziativa per attrarre ditte straniere




CHIASSO - Sarebbero già 178 le imprese italiane che hanno aderito all'iniziativa del Comune di Chiasso "Benvenuta impresa nella città di Chiasso", intesa ad attrarre sul proprio territorio aziende straniere. Come riferisce La Provincia di Como, il Comune che aveva previsto un massimo di 150 aziende sta pensando di chiudere anzitempo le iscrizioni.
Tutte le aziende iscritte si incontreranno a Chiasso il 26 settembre. "Ci contattano anche di notte - ha spiegato ai giornali italiani il sindaco Moreno Colombo - ma non siamo più in grado di sopportare questa onda d'urto. Tante sono aziende di servizi, che in caso di trasferimento troverebbero sedi adeguate in comodi uffici. Ma ci sono anche le manifatturiere: per loro, pensiamo ad accordi con altri Comuni per trovare le aree adeguate".

lunedì 9 settembre 2013

OBAMA PREMIO NOBEL PER LA PACE? NO, UN LOBBISTA CHE VERRÀ RICORDATO PER LA GUERRA!

Tratto da Bastabugie. Mi fa piacere di non essere solo una voce fuori dal coro, mi fa piacere che ci siano persone sagge che scrivono ancora la verità e solo la verità!
Forrest Gump


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LA STORIA SI RIPETE: L'ALTROIERI SADDAM, IERI GHEDDAFI, OGGI ASSAD
Il premio Nobel per la pace Obama, guida gli Stati Uniti all'ennesima guerra: stragi efferate di cristiani, vantaggi per gli islamisti, morti e ondate di profughi, per lui sono dettagli...
di Rino Cammilleri
Riporto un'agenzia Zenit, giunta proprio il 29 agosto 2013, giorno della Decollazione di san Giovanni Battista: «Mina Rafaat Aziz, tassista egiziano poco più che ventenne di Alessandria, massacrato in piazza, lo scorso 16 agosto, da una folla di islamisti solo perché aveva appeso allo specchietto del suo taxi un crocifisso (...). In un video amatoriale girato da un residente si vede una folla di persone che blocca le auto per controllare i passeggeri al loro interno. Quando il taxi di Aziz viene fermato, un manifestante nota la croce appesa allo specchietto. Le immagini mostrano come, in poco tempo, il ragazzo venga trascinato fuori dalla vettura per essere preso a calci, pugni e bastonate. I colpi provocano la morte del giovane dopo alcuni minuti. Gli estremisti continuano ad infierire sul corpo senza vita con sputi e calci, fino a completare poi l'esecuzione con la decapitazione del cadavere che viene abbandonato sul marciapiede». Eh, Allah sì che è grande... ma in queste convulse ore che precedono l'attacco Usa-Francia-Gran Bretagna al regime di Assad in Siria, mentre tutti si interrogano sugli scenari futuri e le strategie in atto, è possibile che nessuno si sia chiesto che cosa diavolo sta succedendo? Gli americani sono tutto fuorché stupidi e Obama sarà anche un mediocre (è stato eletto solo perché è nero, lo sanno tutti, e per lo stesso motivo gli è stato assegnato il Nobel per la pace: già, la pace...) ma proprio perché non è uomo da decisioni capitali non fa che seguire una strategia internazionale già tracciata, sulla scia dei suoi predecessori. Nessuno, dai tempi delle famose «armi di distruzione di massa» che, pur mai trovate, fecero impiccare Saddam, crede più alle fandonie sugli interventi umanitari. Nessuno crede davvero che Assad di Siria abbia fatto uso di armi chimiche proprio mentre aveva gli ispettori dell'Onu in casa. E nessuno crede più alle foto e ai filmati di conflitti mediorientali che da sempre si combattono con patacche e bufale mediatiche da ammannire ai telespettatori occidentali, tant'è che una delle prime misure dei generali egiziani contro i Fratelli Musulmani è stata di sbattere fuori la qatariota Al-Jazeera. Certo, la foglia di fico, anche se ormai trasparente, ci vuole. Ma ogni operazione bellica costa un sacco di soldi del contribuente e nessuno spende se non prefigura di guadagnare più di quel che ha speso. Ora, vogliamo sapere –è nostro interesse- perché gli Usa (e i loro reggicoda francesi e inglesi) stiano sistematicamente destabilizzando tutto il Nordafrica e il Medioriente. Lo sanno perfettamente che sarà il caos. Non ci saranno nemmeno regimi islamisti, perché sarebbero pur sempre regimi e, dunque, in qualche modo stabili. No. Ci sarà il puro caos. Tutte le zone da cui proviene il petrolio non assicurato permanentemente agli Usa saranno nel caos, con impennate nei prezzi che ammazzeranno Paesi come, per esempio, l'Italia. E stragi efferate di cristiani, come più sopra abbiamo riportato. Pazienza, la politica è così. Ma chi qui scrive, dopo avere attraversato i decenni del pericolo sovietico, mai avrebbe immaginato di doversi ritrovare un giorno a fare il tifo per la Russia, l'unico Paese (insieme alla Cina) che pare davvero aver capito che cosa sta succedendo (e l'unico, lo diciamo en passant, che se ne sbatte dell'omosessualismo imposto agli occidentali da coloro che davvero comandano). Avevamo fatto il tifo per gli Usa, guardiano della libertà e della democrazia, ai tempi del Vietnam, ma adesso che nessuno più li contrasta stanno, spiace dirlo, mostrando il volto della nazione più guerrafondaia che esista, interessata solo alle sue libertà e democrazia (nonché alla benzina a pochi cents ma soltanto nel suo territorio nazionale). A ben ripercorrere l'intera loro storia (che poi è breve: poco più di due secoli), non c'è mai stato un momento in cui non siano stati in guerra. Sempre per i Grandi Ideali (a parole, ma per i soldi nei fatti). E, rispiace dirlo, spesso contro Paesi che non li avevano attaccati per primi. E' rimasto famoso il detto «Povero Messico, così lontano da Dio e così vicino agli Stati Uniti!». D'altra parte, si tratta dell'unico Paese in cui il nazionalismo è rimasto intatto come nel 1776, basta vedere i suoi film e telefilm: bandiere a stelle e strisce dovunque, pure sulle mutande, inni nazionali a scuola e alle partite di football, parate e proclami patriottici. Nel resto del mondo tutto ciò farebbe solo ridere, ormai, ma non da loro. Che, per giunta, hanno «l'arma più forte di tutte» (come diceva il Duce), Hollywood, che conferma continuamente nelle teste universali l'immagine giusta & buona degli yankees. I quali combattono sempre e solo per cause giuste & buone e sempre e solo contro Mostri sanguinari nemici dell'umanità. L'altroieri Saddam, ieri Gheddafi, oggi Assad. Quel che adesso sta succedendo, dunque, è semplicemente questo: gli Stati Uniti si stanno riposizionando sugli scenari mondiali per garantirsi l'egemonia per i prossimi cento anni. Il resto (il ruolo dei sauditi e del Qatar, gli investimenti miliardari delle monarchie arabe in Francia e Gran Bretagna, l'uso cinico degli islamisti –ceceni compresi- e l'assist ai Fratelli Musulmani) non è che materia di dettaglio per i politologi. Ciò crea e creerà problemi all'Europa, cominciando dalle valanghe di profughi? Meglio, un concorrente commerciale in meno. Agli Stati Uniti, nati per un litigio con re Giorgio sui soldi, interessano solo, appunto, i soldi. Obama, il primo presidente nero? Sarà ricordato per la memorabile impresa di avere introdotto le nozze gay. E per un premio Nobel «per la pace» conferito prima ancora di aver bombardato la Libia e la Siria.
 
Fonte: Antidoti, 30/08/2013

SIRIA: "ASSAD NON HA USATO I GAS CONTRO LA POPOLAZIONE"

"E' un dovere morale dirlo. Non è il governo di Assad ad avere utilizzato il gas sarin od un altro gas nella periferia di Damasco!"
Questa rivelazione è stata oggi trasmessa in diretta alla radio (RTL-TVI) da Pierre Piccinin, che è stato prigioniero in mano dei ribelli insieme a Domenico Quirico, giornalista inviato della Stampa.
Secondo le dichiarazioni di Piccinin, sia lui che Quirico hanno sentito i ribelli attribuirsi la responsabilità dell'ignobile gesto, probabilmente proprio con l'intento di fare ricadere la colpa su Assad ed il suo governo.
Piccinin aggiunge che quando lo scorso 30 Agosto hanno sentito che gli Usa volevano intervenire militarmente in seguito all'uso di armi chimiche da parte del regime io e Quirico "avevamo la testa in fiamme poiché eravamo prigionieri laggiù con questa informazione e per noi era impossibile darla".
Da parte sua Quirico, che domani dovrà essere sentito dai magistrati italiani, e che si è sempre schierato a favore dei ribelli ha detto: "Ho cercato di raccontare la rivoluzione siriana, ma può essere che questa rivoluzione mi abbia tradito. NON E' PIU' LA RIVOLUZIONE LAICA DI ALEPPO, E' DIVENTATA UN'ALTRA COSA!"
Ma che interessi ci sono sotto a questa guerra? Possibile che un insegnante belga ed un inviato della Stampa sappiano la verità e l'Intelligence Usa la ignori? Difficile crederlo, anzi impossibile!
Mr. Obama ma ci dica un po' a cosa mira? Quali interessi economici deve difendere? E soprattutto quale lobby?


Mamma diceva sempre che dalle scarpe di una persona si capiscono tante cose, dove va, dove è stata.
Forrest Gump
 
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/film/f/forrest-gump-(1994)/citazione-6482?f=w:675>

giovedì 22 agosto 2013

OBAMA IL "COMUNISTA" DIFENDE HO CHI MIN DANDO UN CALCIO AI SOLDATI AMERICANI MORTI, CATTURATI, TORTURATI E DEPORTATI NEI CAMPI COMUNISTI. MA QUESTI "EROI" CHI LI HA MANDATI IN VIETNAM MR. PRESIDENT?

TRATTO DA BASTABUGIE:
Il blog di Forrest Gump non è schierato politicamente ma non può tacere le ingiustizie! Finalmente un articolo che svela la vera faccia di Mr. Obama: green e... comunista! Uno schiaffo ai tanti ragazzi e padri di famiglia, e alle loro famiglie, morti in Vietnam nel nome del loro Paese.
Rileggetevi anche questo post:
http://forrestgump94.blogspot.it/2013/01/vietnam-ecco-come-gli-usa-hanno.html


 

OBAMA RISCRIVE LA STORIA DEL VIETNAM ED ESALTA HO CHI MINH
Il capo della Casa Bianca ha finalmente svelato il suo progetto ideologico: costruire l'uomo nuovo (laico ed ecologista), perseguitando le religioni
di Stefano Magni
Barack Obama ha voluto ingraziarsi l'ospite vietnamita? Ricevendo il presidente del Vietnam, Truong Tan Sang, alla Casa Bianca, era abbastanza normale che non gli rammentasse i 10 anni di guerra con gli Stati Uniti, i prigionieri americani torturati, deportati nei gulag, assassinati dopo la cattura, trattenuti ancora per anni e anni dopo la fine della guerra. Fra questi c'era anche l'ex candidato presidenziale John McCain, senatore repubblicano, che tuttora porta i segni della terribile prigionia. Del resto anche ghli Stati Uniti hanno molto da farsi perdonare. Ma, si sa, l'etichetta lo impone: sono cose che non si devono ricordare a un ospite, durante una discussione sulla cooperazione vietnamita-statunitense.
Quel che Obama avrebbe potuto risparmiarsi, però, lo ha detto ricordandolo nella conferenza stampa congiunta tenuta dopo l'incontro al vertice: «Abbiamo discusso del fatto che Ho Chi Minh – il fondatore dello Stato comunista nordvietnamita, ndr – sia stato realmente ispirato dalla Dichiarazione di Indipendenza e dalla Costituzione degli Stati Uniti e dalle parole di Thomas Jefferson».
Ho Chi Minh era l'eroe di tutti i contestatori sessantottini, in mezzo ai quali è cresciuto lo stesso Obama, che nelle marce della pace scandivano: "Viva Lenin! Viva Mao! Viva Ho-Chi-Minh!". Qualcuno conserva ancora dei bei ricordi di quei tempi, quando pochi giovani sapevano che cosa Ho Chi Minh (tantomeno Mao) stesse facendo al suo popolo e quale tipo di Stato stesse realmente costruendo. È diventato il simbolo del distruttore dello "Stato imperialista borghese" e della prima potenza dell'odiato "blocco capitalista": quella che Obama oggi presiede, anche nella veste di comandante in capo.
Ho Chi Minh, «ispirato dalla Dichiarazione di Indipendenza» ha ucciso tutti gli indipendentisti non comunisti, chiudendone i partiti e i giornali, facendone arrestare i leader, i militanti, i simpatizzanti e i loro parenti, donne e bambini compresi. Faceva uccidere o imprigionare chiunque si opponesse al disegno di rendere il Vietnam un Paese comunista, assoggettato pienamente al volere della "casa madre" di Mosca. «Tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità», recita la Dichiarazione di Indipendenza.
«E' meglio uccidere dieci innocenti che lasciar vivo un solo nemico» recitava un motto del Partito Comunista Vietnamita guidato da Ho Chi Minh. Il leader «ispirato da Thomas Jefferson»
divise in classi il suo popolo e procedette allo sterminio dei "signori terrieri", poi dei "contadini ricchi", poi degli "alti livelli della classe media", infine dei piccoli proprietari terrieri, in successive ondate di terrore. Troupe teatrali di militanti comunisti aizzavano all'odio i contadini contro i loro vicini più ricchi. Li schernivano in pubblico prima di processarli e ammazzarli sommariamente nei modi peggiori che mente umana possa immaginare.
Almeno un milione e mezzo di vietnamiti, secondo le stime più prudenti, morì in queste purghe. La Dichiarazione di Indipendenza cita esplicitamente il Creatore. Ho Chi Minh impose l'ateismo di Stato e fece sopprimere tutti coloro che avevano una fede. Buddisti, cristiani, non c'era differenza alcuna: erano tutti "controrivoluzionari", da arrestare, condannare ai lavori forzati, rieducare con la forza, uccidere. Fra i reati puniti con la morte, c'era anche quello di "incitare i cattolici a contrastare la rivoluzione".
Tuttora il Vietnam non lascia spazio alcuno alla libertà di religione. Solo per ricordare le notizie dell'ultimo mese: l'avvocato cattolico Le Quoc Quan è sotto processo per "evasione fiscale" (un capo di imputazione usato spesso per far tacere le voci critiche); membri della minoranza etnica dei Montagnard sono stati arrestati in massa perché "minano l'unità nazionale"; attivisti cattolici, dal carcere, stanno intraprendendo digiuni e proteste pacifiche, per cercare di sensibilizzare l'opinione pubblica e lo stesso presidente Obama. Per poi sentirsi dire che il loro primo, storico persecutore era un ammiratore della libertà individuale? Ispirato da Jefferson? C'è una differenza filosofica fondamentale fra chi, come Jefferson, riteneva che tutti gli uomini fossero creati uguali e godessero di eguali diritti naturali, pre-esistenti al governo e chi, come Ho Chi Minh, pensava di dover creare l'uomo nuovo e la società egualitaria, dando un potere totale al governo e schiacciando tutti coloro che (per religione, classe e idee politiche) si opponevano al suo progetto. Sono due filosofie opposte.
A Obama non può essere sfuggito questo "dettaglio", se non per volontà politica e ideologia. A cosa mira Obama? A reinterpretare la Dichiarazione di Indipendenza, la Costituzione e le basi dell'ideale americano. Vuol dare più poteri al governo, per rendere i suoi cittadini più eguali fra loro. Vuol ridistribuire le ricchezze, tassando (e penalizzando) "i ricchi". Vuol costruire l'uomo nuovo, laico ed ecologista, penalizzando le tradizioni religiose. No, non è sicuramente un lapsus quell'omaggio di Obama a Ho Chi Minh.
 
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 28/07/2013

lunedì 19 agosto 2013

L'ELEMOSINA DATELA IN CHIESA. I VERI BISOGNOSI LI CONOSCE IL PARROCO O LE ASSOCIAZIONI PREPOSTE. GUARDATEVI ATTORNO, FORSE UN VOSTRO AMICO O CONOSCENTE NE HA PIÙ BISOGNO!



DARE SOLDI AI MENDICANTI? FA SENTIRE BUONI, MA...
I bisognosi veri li conosce solo il parroco, perciò le offerte vadano a lui e non siano disperse nei centesimi che zingari e postulanti vari pietiscono ogni giorno alimentando il racket
di Rino Cammilleri
Il mio Antidoto sui «poveri» ha suscitato un notevole dibattito, e anche qualche insulto da parte di cattolici di piatto ingegno che porgono l'altra guancia ai nemici di Cristo ma riservano tutta la loro indignazione per i correligionari. Nessuna meraviglia, certi esempi vengono dall'alto. Servili col mondo e spietati con chi conta poco o nulla. Insomma, clericali.
Vabbé, dicevo dei «poveri». Diversi anni fa Antonio Frajese, compianto giornalista televisivo (prese a calci in diretta il noto disturbatore Paolini), si travestì da accattone e, nel reportage che ne seguì, rivelò quanto aveva guadagnato con quella trovata. Tanto.
Addirittura uno dei racconti di Sherlock Holmes è dedicato allo stesso argomento: la sparizione di un impiegato che, l'investigatore scoprì poi, guadagnava molto di più come questuante. Sotto casa mia un vecchietto in stampelle mi strappava il cuore finché la mia portinaia non mi rivelò che la moglie era impiegata alle poste e lui, in quel modo, si era comprato diversi appartamenti. A Milano, dove il metro quadro costicchia. 
Quando ero giovane e fresco di conversione, da buon neofita "adottai" una mendicante che mi impietosiva col suo vistosissimo gozzo. Convinsi un mio amico chirurgo a visitarla e operarla gratis. Ma al momento convenuto lei non si presentò: avrebbe perso la possibilità di impietosire. Tempo dopo, alla stazione ferroviaria incontrai un giovane con la testa fasciata. Chiedeva l'elemosina e io divisi con lui tutto quel che avevo in tasca: duemila lire, mille per uno. Colpito dalla mia generosità, mi rivelò che quella fasciatura era fasulla. Lo rimproverai indignato. Lui allora mi prese una mano e mi fece toccare il suo cranio: sentii al tatto una profonda fessura. Disse che non era in grado di lavorare perché quel trauma ogni tanto lo faceva svenire. Io, sconvolto, gli diedi anche le altre mille lire. Passò un anno e partii per il servizio militare. Mi assegnarono a un comando di stazione ferroviaria. Un giorno, mentre chiacchieravo col poliziotto dell'ufficio adiacente, vidi da lontano passare quel famoso giovane: aveva la testa fasciata ma anche il gesso a una gamba. Raccontai al poliziotto del mio incontro, l'anno prima, con lui. Il poliziotto, ridendo, mi disse che quello lì stava benissimo: ogni mattina passava dall'ospedale, si faceva dare i gessi o le fasciature avanzate, poi prendeva il treno e andava a impietosire la gente di un'altra città.
E' vero, non tutti i napoleonici erano ladri ma Bonaparte sì. Oggi il cibo e i vestiti si buttano, non siamo più ai tempi di san Martino. E sia la Chiesa che lo Stato rendono del tutto superfluo l'accattonaggio di strada.
I bisognosi veri li conosce solo il parroco, perciò le offerte dei cattolici vadano a lui e non siano disperse nei centesimi che zingari e postulanti vari pietiscono ogni giorno. Darglieli può farci sentire «buoni», ma alimenta il racket.
Sono considerazioni, queste, di semplice buonsenso, quel buonsenso che una volta veniva predicato dal pulpito ma oggi non più per paura (sì, paura) dell'impopolarità. Io non ho alcuna popolarità da difendere e del giudizio dei bigotti me ne frego. Ho scelto il cristianesimo perché è una religione virile, coraggiosa e controcorrente, che giudica il mondo e non se ne fa condizionare. E se c'è da rimetterci il collo come il Battista che rimproverava apertamente Erode, o come Cristo che alzava la voce contro gli ipocriti politicamente corretti, ebbene, era nei patti.

giovedì 25 luglio 2013

PER S&P VENETO BANCA E BANCA POPOLARE DI VICENZA SONO "SPAZZATURA"!!


Dopo aver declassato il giudizio sull'Italia, l'agenzia statunitense colpisce l'intero sistema bancario. Troppo esposto alla recessione. Scendonoo a "livello spazzatura", la Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Bpm, Bper e Banco Popolare, Mediocredito centrale e Iccrea

mercoledì 17 luglio 2013

MASSONERIA INCONCILIABILE CON LA FEDE CATTOLICA: I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione. PRETE FRANCESE SOSPESO

Tratto da BASTA BUGIE:




SCOMUNICATO UN SACERDOTE APPARTENENTE ALLA MASSONERIA
A questa appartenenza non aveva alcuna intenzione di rinunciare, benché assolutamente incompatibile con la Fede Cattolica
di Mauro Faverzani
Capita (purtroppo) raramente. Ma a volte capita che gli eccessi – specie di taluni sacerdoti – vengano puniti con la fermezza richiesta da Magistero e Tradizione. È quanto verificatosi nel caso di don Pascal Vesin, di 43 anni, Parroco a Megève, nell'Alta Savoia: secondo quanto rivelato dall'edizione on line del settimanale "L'Express", il reverendo è stato destituito dal proprio ministero grazie all'intervento del Vaticano. 
A far problema la sua appartenenza alla massoneria francese, appartenenza cui non aveva alcuna intenzione di rinunciare, benché assolutamente incompatibile con la Fede Cattolica. Tanto da indurre Roma ad assumere una sanzione ritenuta assolutamente eccezionale da Claude Legrand, Segretario della Grande Loggia Nazionale di Francia: resta sacerdote, «ma senza il diritto d'esecitare», come precisato dalla Diocesi d'Annecy, da cui dipende la Parrocchia. «Da qualche tempo sulla mia testa pendeva questa spada di Damocle – ha dichiarato candidamente il prevosto – ma non pensavo che giungessero a tanto», dimenticando forse come la Dichiarazione emessa in merito il 26 novembre 1983 dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, con specifica approvazione di Papa Giovanni Paolo II, ribadisca la condanna e la diffida relativa all'appartenenza alle "logge": «I loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la Dottrina della Chiesa, perciò l'iscrizione ad essa rimane proibita – si legge. – I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione».
Per questo don Vesin ha ricevuto una "scomunica temporanea" con il divieto assoluto di ricevere i Sacramenti, secondo quanto previsto dalla vigente norma. Anche se lui sembra non riuscire a capacitarsene, ritiene la guerra tra Chiesa e massoneria un residuo della Terza Repubblica ed anzi sostiene che oggi «non sia più di moda». Don Vesin è entrato a far parte nel 2001 di una loggia del Grand'Oriente di Francia, prima obbedienza massonica nel Paese, spesso oltre tutto evidenziatasi per le sue posizioni giudicate decisamente anticlericali.
Nel 2010 una fonte anonima aveva rivelato al Vescovo di Annecy, mons. Yves Boivineau, la doppia appartenenza dell'ecclesiastico, che in un primo tempo aveva negato. Nel 2011 tuttavia la voce era tornata a circolare con insistenza e questa volta il sacerdote aveva dovuto confessare, rifiutandosi, nonostante gli fosse stato esplicitamente chiesto, di lasciare la massoneria, definendola anzi «complementare» alla Chiesa ed apprezzandone l'«intervento nelle questioni sociali». Senza successo i tentativi esperiti dal Vescovo nella speranza di un suo ravvedimento. «Ci tengo a questa libertà di pensiero e di parola che mi viene ispirata dal Vangelo», aveva provocatoriamente ribattuto don Vesin.
Nel marzo scorso la Congregazione per la Dottrina della Fede ha assunto quindi il netto provvedimento, definito una sorta di "medicinale" da un comunicato della Diocesi, in cui si specifica come la punizione «possa esser levata», nel caso il Parroco "ribelle" giunga a miti consigli e decida finalmente di lasciare la loggia. V'è da chiedersi, se questo basti: pare che nella sua Parrocchia il sacerdote fosse conosciuto per le sue posizioni iconoclastiche. Inoltre, si sarebbe pronunciato a favore del matrimonio dei preti e delle "nozze gay", che a suo avviso la Chiesa «sbaglierebbe a combattere», poiché ciò farebbe percepire «una forte puzza di omofobia».
Una vicenda che solleva due gravi interrogativi: 1) anche nel caso il Parroco in questione rinunciasse al grembiulino, v'è da chiedersi che affidabilità possa dare ai suoi fedeli ed alla Chiesa; 2) quanti altri sacerdoti si trovano oggi nella stessa situazione di don Vesin? Secondo il Segretario, Claude Legrand, alla Gran Loggia Nazionale di Francia apparterrebbero circa 26.000 sacerdoti. E nel mondo?

Fonte: Corrispondenza Romana, 19/06/2013