lunedì 31 ottobre 2011

SPREAD BTP-BUND OLTRE I 400 PUNTI

MILANO, 31 ottobre (Reuters) - Il differenziale tra Btp e Bund a dieci anni si è allargato ulteriormente nel corso della mattina superando la cifra tonda di 400 punti base, non visti dallo scorso 21 ottobre, in allargamento dalla chiusura di venerdi' di 382 pb, secondo dati tradeweb che confronta Btp e Bund entrambi con scadenza settembre 2021.
Il rendimento del Btp decennale che alle prime battute era salito lievemente accelera e sale fino a 6,15%, il livello più alto dopo il 6,4% dell'inizio di agosto, prima che venisse riavviato il programma di acquisto di titoli di stato da parte delle banche centrali . Venerdì aveva chiuso a 6,02%.

giovedì 27 ottobre 2011

QUANTO E' BELL 'O MAGNA' - Prezzi scandalosi alla Buvette del Senato

27 Ottobre 2011- Ricordate lo scandalo scoppiato c.a. un mese fa per i prezzi irrisori che venivano praticati ai politici per mangiare niente meno che al Ristorante del Senato? Ricordate la presa di posizione che vi fu da parte del parlamento che promise di adeguare i prezzi al rialzo? Bene, secondo voi cosa è stato fatto?....NIENTE!!! Guardate e leggete cosa succede alla Buvette.
Oggi ho ricevuto via mail da un amico la foto di uno scontrino della Buvette recante la data del 19 Ottobre 2011 (so che questa foto circola in rete) e...non ho parole! La pubblico qui accanto e giudicate voi, a me viene male al fegato.
Per onor di cronaca riporto qui sotto in maniera dettagliata il pranzo consumato dal nostro politico. Ricordo che trattasi di persone che guadagnano dai 15.000 ai 20.000€ al mese. Ricordo che in questo momento in Italia ci sono milioni di persone in stato di indigenza che fanno veramente fatica a mangiare. Ricordo, principalmente a me stesso, che mio padre mi ha insegnato ad aiutare sempre le persone in stato di necessità e mi ricordo di avere capito, nel corso degli anni, che chi si approfitta degli altri è un ladro ed un disonesto!

La Buvette: la mensa dei poveri dei nostri politici
Trofie pasta fresca asparagi e speck  € 0,87
Ananas                                                      € 0,43
Torta della Nonna                                   € 0,67
Insalata spinaci e parmigiano              € 1,75
Tagliata rucola grana e aceto balsamico € 3,41
Bevande                                                     € 0,37
SERVIZIO                                                 € 3,91 (costa più il servizio della tagliata!!)

Neanche nella mensa dei poveri della mia città vengono praticati tali prezzi!!! Anzi, alla mensa dei poveri non trovi manco la tagliata per non parlare degli asparagi.
Domani ricorre l'89° anniversario della marcia su Roma. Si, quella di Mussolini...ed arrivati a questo punto penso che più di qualcuno lo rimpiangerà....

Forrest Gump

mercoledì 26 ottobre 2011

ITALIA UN PAESE PER VECCHI!

26 Ottobre 2011- Siamo un paese per vecchi, terra di conquista di irregolari e governati da massoni, mafiosi ed ex comunisti mai pentiti. Purtroppo è così signori che lo vogliate vedere o no!
Riporto un piccolo stralcio dell’articolo apparso oggi sul sito Icebergfinanza e che condivido in pieno:
“Questo Paese va restaurato cacciando i mercanti dal tempio, pressando la politica con il contributo e la responsabilità di ognuno di noi, ben sapendo che non tutti faranno propria la responsabilità, avvoltoi e sciacalli ci saranno sempre. Il Paese va rifondato sulla pietra angolare del bene comune, cancellando con il tempo decenni di ideologie e ricette economiche demenziali, isolando mafie, corporazioni, massonerie.”
I giovani nel nostro paese non hanno futuro! Un consiglio? Andate all’estero!...in Germania ad esempio.
Un caro amico, laureato in ingegneria meccanica, dopo anni di partita iva in Italia non vedendo sbocchi si è trasferito in Germania, et voilà è stato assunto a tempo indeterminato presso una grossa azienda che gli passa pure un alloggio. Non male vero? Soprattutto dopo anni di “precariato” in Italia. Certo bisogna avere le carte in regola, essere capaci, ma almeno lì le tue capacità ti vengono riconosciute e, se permettete, anche remunerate.
Certo non è facile lasciare casa, amici ed affetti ma caro Joe (è il suo nome) ti dico: “Tieni duro” perché qui da noi, nell’Italietta del Bengodi non ci sono sbocchi. Da noi le fabbriche chiudono e delocalizzano all’estero. Il sistema fiscale è uno dei più pesanti al mondo ma tanto poi pochi pagano le tasse in attesa di un condono. Da noi i soldi pubblici vengono spesi per foraggiare una classe politica tra le più pagate del pianeta e per acquistare auto blu, ne abbiamo c.a. 670.000 un primato mondiale! Il secondo paese al mondo per auto blu sono gli USA con appena 70.000 c.a. un decimo!! Da noi gli sprechi pubblici non si contano, come la Salerno Reggio Calabria e le varie “incompiute”. Da noi il servizio sanitario, che paghiamo con le tasse (che per un imprenditore possono raggiungere e superare il 56%) è fatiscente se non scandaloso (vedi Napoli e vari ospedali del centro-sud) eppure lo paghiamo in egual misura dei paesi scandinavi ove tutto è pulito ed ordinato ed in caso di ricovero non vieni messo in mezzo ad un corridoio ma in una stanza singola dotata di ogni confort. Dove per una Tac non devi aspettare un anno ed oltre…
Lo so, sto scadendo nel qualunquismo…scusate. Di queste cose siete arcistufi di sentirne parlare perché tanto qui da noi non cambia mai niente! Ma nel corso degli anni ci accorgeremo che qualcosa sarà cambiato: saremo senza giovani…italiani, ma ci ritroveremo un popolo di ex extracomunitari, ex irregolari…

Forrest Gump

martedì 25 ottobre 2011

FEDERALISMO UN ESEMPIO DA SEGUIRE: IL TRENTINO ALTOADIGE

25 Ottobre 2011- Ma quale federalismo fiscale? Ma quale autonomia regionale? Il patto di stabilità dei comuni? Una fregatura, per essere "virtuosi" ovvero per spendere meno, sono costretti a non investire più in servizi a discapito dei cittadini...e così via!
Ma in questo marasma "federalista" spicca e svetta un esempio di vero federalismo reale e che nel corso dei decenni ha prodotto ottimi risultati: Il Trentino Alto Adige!
Una volta ottenuta l'agognata autonomia l'Alto Adige ha incamerato ed investito bene i propri soldi. Va ricordato che la regione autonoma in questione trattiene per se ben il 90% delle imposte riscosse e solo il 10% va a Roma!
Risultato? Bhe...servizi impeccabili: asili nido degni dei migliori paesi nordici, strutture di assistenza e ricovero per anziani pari ad alberghi a 5 stelle, un servizio sanitario che è fiore all'occhiello a livello nazionale ed una qualità di vita che non conosce pari nel resto dello stivale.
Un piccolo esempio? Tutti voi avrete visto passando per di là bellissimi balconi fioriti ridondanti di geranei...bene sono tutti a spese della regione a decoro dell'aspetto paesagistico!
Sembra proprio una terra felice, ove pare tutti vogliano andare a vivere. Tant'è che i prezzi al mq delle case non conoscono crisi. A Ortisei siamo intorno ai 20.000€ mq, ormai più che a Cortina!
Certo che questo Trentino con la sua autonomia sta mettendo ben in crisi la montagna venenta. Si, perchè se da loro la ristrutturazione di un albergo o degli impianti di risalita vengono finanziati per il 20% dalla regione a fondo perduto, in Veneto l'onere della spesa rimane totalmente sul groppone dell'imprenditore ed ecco il perchè della differenza di strutture alberghiere e ricettive; in Veneto vecchie ed obsolete ed a pochi chilometri di distanza nuove e dotate di ogni comfort a parità di prezzo.
Comunque, ad onor del vero, c'è da dire che di queste agevolazioni a fondo perduto ce ne è per tutti i gusti: dalla ristrutturazione della casa a qualsiasi tipo di impresa. Non male con i tempi che corrono!
Federalismo? Si, assolutamente!...ma all'altoatesina!!

LEGGI ANCHE: http://forrestgump94.blogspot.com/2011/06/la-differenza-tra-veneto-e-trentino-la.html

Forrest Gump

giovedì 20 ottobre 2011

GHEDDAFI E' MORTO

20 OTTOBRE 2011- Dopo l'annuncio della cattura del rais, che sarebbe stato ferito alle gambe, ora il cnt da l'annuncio della morte di Gheddafi. Si attendono conferme in merito.
Gheddafi è stato catturato in una buca a Sirte e davanti ai combattenti del Cnt ha urlato: «Non sparate, non sparate!», riferiscono gli insorti.

«Abbiamo visto il colonnello Muammar Gheddafi gravemente ferito che veniva portato a Misurata», ha annunciato Abu Bakr al-Frinjani, capo del Cnt di Sirte, alla tv iraniana al-Alam. Secondo questa fonte «al momento della cattura Gheddafi era ferito alle gambe in seguito ai raid della Nato, ma era vivo ed è stato portato da un gruppo che non conosciamo a Misurata».


Forrest Gump

GHEDDAFI CATTURATO

20 Ottobre 2011 13:20 - Il Cnt libico ha annunciato di aver catturato Muammar Gheddafi mentre era in fuga da Sirte. Determinante l'intervento di un elicottero da guerra della Nato. Gheddafi sarebbe rimasto ferito a entrambe le gambe. Nell'assalto a Sirte dicono fonti mediche a loro volta è rimasto anche ucciso l'ex ministro della difesa del regime.
Secondo l'inviato della tv Al Jazeera, che cita fonti della regia di comando del Cnt di Tripoli, non si esclude che a bordo del convoglio fuggito da Sirte in direzione di Misurata ci sia Muammar Gheddafi e il figlio Muttasim.

FIAT (Fabbrica Italo Americana Tarocchi)

Ieri sono state presentate al pubblico le "nuove" Lancia Thema e Voyager.
Ripropongo un post di Febbraio pubblicato da Forrest in un altro blog.
Buona lettura!

Tuesday, February 22, 2011

FIAT (Fabbrica Italo Americana Tarocchi)

di Forrest Gump



Mesi fa l’A.D Marchionne, dopo le decisioni su Termini Imerese, chiedeva a gran voce al governo italiano un nuovo piano industriale. Dopo anni, lustri e decenni di foraggiamento pubblico a questa società parastatale che, a dirla tutta, è molto para(culo) e poco statale finalmente il governo italiano ha avuto il coraggio di chiuderle i rubinetti! Ho già avuto modo di spiegare il perché il buon Marchionne fosse “contento” del mancato rinnovo degli incentivi statali sulla rottamazione (perché le quote di mercato perse dal gruppo Fiat erano e continuano ad essere notevolmente maggiori di quelle dei diretti competitors, i quali si sarebbero ulteriormente avvantaggiati con il rinnovo degli incentivi) e delle promesse che fece ai sindacati ed al governo italiano di mantenere la produzione in Italia ed udite udite di portarla addirittura a 1.000.000 di vetture made in Italy!!!

Sono trascorsi ormai alcuni mesi ed il grande rilancio Fiat (sulla carta ed a parole) è iniziato!

Sono stati annunciati ben 7 nuovi modelli di cui 4 o 5 con il marchio Lancia! Si, proprio Lancia, quel marchio famoso in tutto il mondo, fino a qualche decennio fa, per il suo lusso e sportività. Si proprio quella Lancia che negli anni 70-80e 90 vinceva campionati del mondo rally a ripetizione e che ora vediamo in giro sulle calandre di misere Y e ridicole Musa. Quel marchio che da quasi un anno non ha più a listino un’ammiraglia, ma questo è comprensibile visto il flop di vendite, e che al momento del suo lancio circa un lustro fa un certo Montezemolo diceva con orgoglio ai giornalisti che la Thesis (questo era il suo nome) avrebbe dato filo da torcere ai tedeschi di Mercedes e Bmw… Una macchina che neanche i nostri politici hanno voluto a gratis come auto diplomatica o di rappresentanza. Povero Montezemolo…Quel marchio che nei monovolume ci aveva creduto, ed all’inizio ne vendeva pure ed a prezzi non proprio popolari, ma che poi ha iniziato ad intasare le officine Fiat per i continui problemi alle parti elettriche, dai finestrini al clima al navi e così via e circa un anno fa con la blasonata ammiraglia è stata ritirata dal listino…il suo nome era Phedra. Così un marchio di auto di lusso e sportive, come Lancia, ha oggi a listino la Y, Musa e Delta ovvero 3 modelli di utilitarie o poco più. Ma ora basta! A Torino hanno deciso di tornare ai vecchi fasti. La Lancia tornerà sul mercato con un’ammiraglia, una monovolume ed addirittura con una spider 4 posti alla faccia della Bmw serie 6. Chi mi legge penserà che un’operazione del genere sarà costata una fortuna intermini di tempo e denaro. L’approntare nuove linee di montaggio per questi nuovi modelli, lo studio e la ricerca non sono mica robe da mesi. Uno penserà che alla Fiat sono diventati più cazzuti dei tedeschi… balle!!! Si, signori, balle!!! Le nuove Lancia non sono altro che un modestissimo “copia e incolla” di altrettanti modelli Chrysler (presa a costo zero dagli U.S.A ma con l’obbligo di rilanciarla mantenendo i posti di lavoro americani) ed esattamente la 300, 200 e Grand Voyager!!! Naturalmente verranno prodotte negli Stati Uniti, nelle fabbriche Chrysler e da operai americani ed aumentando i volumi di produzione americana e così il patto con il buon Obama è rispettato ed in Italia gireranno con un bello stemma Lancia in nome dell’italianità e dei nostri posti di lavoro….ma quel milione di autovetture prodotte in Italia promesse da Marchionne che fine faranno?? Mha, l’importante è non fare girare le scatole agli americani e rispettare gli accordi con il loro governo, quello italiano si sà oggi c’è domani chissà…





P.s. la Lancia Phedra è ancora a listino per finire gli stock, la Fiat Croma non verrà più prodotta, al suo posto la Fiat Freemonth; ovvero il “copia incolla” della Dodge(Chrysler) Journey! Chi vivrà vedrà…





Forrest Gump. (lo stupido è chi lo stupido fa)

martedì 18 ottobre 2011

VENETO BANCA E POPOLARE DI VICENZA TRA LE DECLASSATE DI STANDARD & POOR'S

Londra, 18 ott. - (Adnkronos/Ign) - L'agenzia Standard&Poor's ha annunciato il taglio del rating per un folto gruppo di banche italiane (fra cui Bpm, Monte Paschi, Carige) alla luce di uno "scenario finanziario e macroeconomico più difficile del previsto".
In dettaglio, il giudizio per Monte dei Paschi di Siena scende da A- a BBB+, mentre per Banco Popolare Società Cooperativa, Credito Bergamasco, Banca Aletti & C. Il taglio è da A- a BBB. Unione di Banche Italiane scende da A ad A- (come per Agos-Ducato), Banca Popolare dell'Emilia Romagna da A- a BBB+, esattamente come per Banca Popolare di Milano, Banca Akros, Banca Carige, Credito Emiliano, Iccrea, Banca Popolare dell'Alto Adige, Banca Mediocredito del Friuli-Venezia Giulia.


Banca Popolare di Vicenza vede il rating scendere da BBB+ a BBB, come Veneto Banca. Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo subisce un downgrade da BBB a BB+, mentre Cassa di Risparmio di Cento e Banca di Bologna da BBB-a BB. Infine il rating di Farmafactoring è tagliato da BBB a BBB- e quello di BancaSai da BB+ a BB.

FIAT: FITCH TAGLIA IL RATING - OUTLOOK NEGATIVO. Ma che strano...

(ANSA) - MILANO, 18 OTT - Fitch taglia il rating a lungo termine di Fiat Spa da 'BB+' a 'BB', rimuovendolo dal Watch Negative ma confermando l'outlook negativo, e conferma il rating a breve termine a 'B'. Lo si legge in una nota.

18 Ott 18:28

SPREAD CON BUND TEDESCHI AD OLTRE 380 PUNTI

(ANSA) - ROMA, 18 OTT - Lo spread Btp-Bund resta sopra i 380 punti (383), mentre il differenziale tra il decennale francese e tedesco continua ad allargarsi e oscilla a quota 111 punti,ai massimi dall'introduzione dell'euro, dopo che Moody's ha messo sotto osservazione le prospettive sul rating di tripla A di Parigi. Lo spread del Belgio viaggia a 245 punti e quello della Spagna, a 332 punti base.

AUTO IMMATRICOLAZIONI UE SETTEMBRE: RIPARTE IL MERCATO +1,1%, FIAT CROLLO SENZA FINE!

ANSA-
ROMA - A settembre le vendite di auto in Europa (27 Paesi Ue +Efta) hanno registrato una crescita dell'1,1%, a 1.271.206 unità contro le 1.257.569 di un anno fa. Lo comunica l'Acea, l'associazione che raduna le case costruttrici europee. Ad agosto il mercato dell'auto in Europa era cresciuto del 7,8% a 787.435 immatricolazioni.
Sul dato delle immatricolazioni europee di settembre - sottolinea l'Acea - non ha influito il calendario in quanto il mese ha registrato gli stessi giorni lavorativi del pari periodo 2010. Sui nove mesi le immatricolazioni nell'Europa a 27 + Efta sono state 10.462.698, per un calo dello 0,8% rispetto ai primi nove mesi del 2011. Tra i maggiori mercati Ue la Germania è stata l'unica a segnare un risultato positivo a settembre (+8,1%), mentre sono scesi Gran Bretagna (-0,8%), Spagna (-1,3%), Francia (-1,4%) e Italia (-5,7%). Sui nove mesi le performance sono differenziate e si va dai cali di Gran Bretagna (5%), Italia (-11,3%) e Spagna (-20,7%), alla stabilità della Francia (+0,2%), alla forte crescita tedesca (+10,8%). Riguardo ai principali brand, a settembre al primo posto in Europa si conferma Volkswagen con un incremento delle vendite del 12,5% (a 156.521 unità), seguita da Ford (-0,3% a 108.231) e Opel (-5,9% a 98.793).
FIAT: EUROPA,-7,8% IMMATRICOLAZIONI GRUPPO A SETTEMBRE - A settembre Fiat Group Automobiles ha immatricolato in Europa (27 Paesi Ue + Efta) 82.115 nuove vetture, per un calo del 7,8% rispetto alle 89.102 di un anno fa. Ad agosto le vendite avevano segnato un calo del 7,6%.
Nei primi nove mesi dell'anno il gruppo Fiat ha immatricolato in Europa 749.417 unità, in calo del 12% rispetto alle 851.452 dello stesso periodo di un anno fa. Rispetto ai singoli marchi del gruppo, Fiat a settembre ha ceduto in Europa il 12,7% a 58.928 unità. Lancia/Chrysler ha venduto a settembre 9.029 unità, segnando un incremento del 16,9%. Alfa Romeo ha ceduto a settembre in Europa il 2,6% attestandosi a 10.792 unità. Continua il boom del marchio Jeep che a settembre ha registrato un incremento del 132,5% a 2.730 unità.
A settembre la quota di mercato in Europa (27 Paesi Ue+Efta) di Fiat Group Automobiles si è attestata a al 6,5% contro il 7,1% di un anno fa. Ad agosto la quota era al 5,8%. Nei primi nove mesi la quota in Europa di Fiat Group Automobiles si è attestata al 7,2%, contro l'8,1% segnato nello stesso periodo di un anno fa. Il marchio Fiat a settembre ha segnato una quota di mercato in Europa del 4,6%, contro il 5,4% di un anno fa. Lancia/Chrysler a settembre ha segnato una quota dello 0,7% rispetto allo 0,6% di anno fa. Anche Alfa Romeo a settembre è poco variata (0,8% in raffronto allo 0,9% di un anno fa). Jeep a settembre segna una quota dello 0,2%, contro lo 0,1% di un anno fa.

sabato 15 ottobre 2011

STEVE JOBS RIFIUTO' LE CURE TRADIZIONALI. - Secondo un oncologo americano il tumore era curabilissimo-

Sono passati solo pochi giorni dalla morte di Steve Jobs, e ora c’è stupore dopo la dichiarazione di un  celebre  ricercatore americano. Lo studioso, infatti, sostiene che se Steve Jobs non avesse rifiutato le cure tradizionali, sarebbe ancora vivo. A quanto pare, infatti, il guru della Apple ha voluto essere sottoposto a  trattamenti medici alternativi per il cancro al pancreas.  Ramzi Amri, un famoso oncologo di Harvard riocrda, infatti, che Jobs era affetto da un tumore che in rari casi conduce al decesso.
Amri tiene a sottolineare che  se  il tipo di tumore di Jobs viene asportato chirurgicamente, ci sono ottime prospettive di ripresa.  Sembra però che il padre della Apple abbia scelto  cure antitradizionali, che lo hanno condotto inevitabilmente alla morte. La scelta di cure non tradizionali, a quanto pare, è stata dettata dal fatto che Jobs era buddista e vegetariano; solo dopo  nove mesi  la diagnosi ufficiale, Jobs volle sottoporsi a un intervento chirurgico nello Stantford University Medical Center di Palo Alto, ma il tumore era oramai in uno stadio troppo avanzato e non c’è stato nulla da fare.

giovedì 13 ottobre 2011

CASA: PROPENSIONE ALL'ACQUISTO IN NETTO CALO

(Finanza.com) Quanto gli italiani temano la crisi si può capire da quanta voglia abbiano di investire nel mattone. Secondo i dati dell'indice Immobiliare.it, sempre meno: se a luglio infatti quasi il 54% degli oltre 5 mila connazionali transitati sul sito web si dichiarava convinto che fosse un buon momento per comprare casa, ad oggi la percentuale è scesa al 45,3%. Cresce, invece, la quota di coloro che ritengono più conveniente rimandare gli investimenti immobiliari al prossimo anno (19,2% vs 16%) pensando che il 2012 porterà maggiori vantaggi.
La minore fiducia non riguarda solo il fronte dell'acquisto, ma anche quello della vendita: quasi il 66% del campione è convinto che quello attuale non sia un buon momento per vendere. Da questa prospettiva, l'11% guarda con fiducia all'anno venturo, e dichiara di aspettarsi un miglioramento della situazione nel corso dei prossimi 12 mesi.
Altro aspetto indagato dall'indagine riguarda la percezione degli italiani dell'andamento dei prezzi degli immobili in vendita: se il 32% si aspetta stabilità, per il 37,6% del campione i costi sono destinati a calare, e solo il 22,5% teme un aumento.
Analizzando i dati si vedono differenze tra gli atteggiamenti degli italiani di regione in regione. In linea generale emerge una maggiore fiducia nel mercato immobiliare da parte dei cittadini delle regioni del Centro e del Nord Italia, con l'eccezione del Molise: Umbria (62,5%), Lombardia (52%) e Molise (50%) sono le regioni in cui, in percentuale maggiore, si ritiene sia un buon momento per comprare casa. Seguono Emilia Romagna (49,6%), Friuli Venezia Giulia (47,6%) e Toscana (46,8%). Fanalino di coda sono Calabria (25,5%), Trentino Alto Adige (34%) e Puglia (38,3%).

mercoledì 12 ottobre 2011

IL MATTONE ARRANCA MA REGGE LA CRISI

(Finanza.com) La crisi finanziaria non sostiene i prezzi del mattone, ma nemmeno li deprime: nei grandi centri urbani italiani il metro quadro è ancora un investimento di valore. Lo evidenziano i dati di idealista.it, che evidenziano una tenuta dei prezzi delle case di seconda mano nel terzo trimestre superiore alle attese.
A Roma, i prezzi crescono in media dello 0,7% a 4.546 euro/m². Tre quartieri crescono a ritmi pari o maggiori al tasso d'inflazione di settembre: in particolare Monte Verde (4,7%; 4.740 euro/m²) beneficia dello spostamento dell'asse turistico romano verso trastevere e dell'effetto speculativo di alcune dismissioni degli scorsi anni; la riqualificazione urbana e i collegamenti fanno la differenza in Arvalia-Portuense (3,1%; 4.221 euro/m²) e in Appio Latino (3,1%; 5.078 euro/m²). Qualche affanno per i quartieri di pregio: il peggiore è Prati (-3,1%; 6.338 euro/m²), seguito dai Parioli (-0,8%; 7.006 euro/m²) e dal centro storico (-0,3%; 7.657 euro/m²).
A Milano nel periodo considerato aumentano dello 0,3% i prezzi delle case, a 3.994 euro/m². Il trend rialzista è guidato dalla zona San Siro (3,1%; 4.932 euro/m²), l'unico a che cresce a ritmi pari al tasso d'inflazione del periodo. Se si eccettuano Lorenteggio-Bande Nere (2,2%; 3.494 euro/m²) e Fiera-De Angeli (2,3%; 5.215 euro/m²), deboli o marginali gli altri rincari. Lla situazione dei prezzi non sì è ancora non stabilizzata nel centro storico (-4,9%; 8.025 euro/m²), come testimoniano i continui alti e bassi susseguitisi nell'area nel corso di quest'anno.
Le aree periferiche rimangono le più colpite: Famagosta-Barona (-3,2%; 3.097 euro/m²), Baggio (-2,9%; 2.628 euro/m²), Certosa (-2,1%; 2.819 euro/m²) e Comasina-Bicocca (-1,8%; 2.804).
Tra i grandi comuni in controtendenza, Napoli, dove i prezzi delle case sono calati dello 0,7% a 3.374 euro/m². Scendono nel terzo trimestre le quotazioni delle case nei quartieri Chiaia ? Posillipo ?San Ferdinando con 5.764 euro al metro quadro (-2,4%) e Miano ? Secondigliano, -1,4% con 2.095 euro/m².

domenica 9 ottobre 2011

UNA VECCHIA STORIELLA - Ma sempre attuale

Ricevo e pubblico la mail di un caro amico e lettore a commento del post: Santoro chiede l'obolo...10 euro!  http://forrestgump94.blogspot.com/2011/10/santoro-chiede-lobolo10-euro.html
Una storiella divertente e sempre attuale. Buona lettura.

 Non solo la mamma di F.G. diceva le frasi importanti. Anche la mia mamma,  già nel 1950 raccontava:
Un giorno un gatto nero, affamato, incontra un gatto rosso che stava mangiando da una ciotola colma di cibo. Me ne dai un pò - disse il gatto nero - ho tanta fame.  Alla risposta negativa, il gatto nero fece notare al gatto rosso che proprio per la sua natura avrebbe dovuto essere altruista e dividere una parte del cibo. ma il gatto rosso rispose:  caro amico, quando ho fame sono comunista, ma quando mangio sono conservatore !

SANTORO CHIEDE L'OBOLO...10 EURO!

Dopo i politicanti attaccati alla poltrona con la colla è l'era dei conduttori attacati al video. Michele Santoro, dopo aver lasciato la Rai ,che lo ha ben stipendiato nel corso degli anni a suon di milioni di euro, proprio non vuole andare in pensione e lancia la sua idea di tv libera coalizzando una seri di network locali per mandare in onda la sua nuova trasmissione: "Comizi d'amore".
Niente di strano o di rivoluzionario in tutto ciò lo aveva già fatto qualche lustro fa il buon Gianfranco Funari ma con una piccola differenza: lui non aveva chiesto soldi a nessuno. Se è vero che un "libero professionista", come lo è un conduttore tv, è imprenditore di se stesso allora che i suoi progetti se li finanzi da solo, come un qualsiasi imprenditore, chiedendo magari un prestito in banca!
Facile finanziare le proprie idee a gratis con i soldi degli altri...per poi tenersi in tasca gli utili! Caro Santoro, questo comportamento sa da "assistenzialismo", da Lei più volte denunciato nelle sue trasmissioni (vedi Fiat ecc.). L'esempio prima di tutto...Lei parla bene ma razzola male...
Si, certo anche Lei ha il diritto di dire la sua, siamo in un paese libero, ma allora creda in se stesso ed oltre la faccia ci metta i suoi soldi e non chieda l'obolo agli altri.
In periodi difficili come questo è giusto e doveroso aiutare le famiglie in difficolta (padri e madri di famiglia che hanno perso il lavoro, gente in mezzo ad una strada, persone malate che non hanno i soldi per curarsi...) e non i milionari come Lei che si sentono "paladini" del popolo a spese degli altri. E' facile fare il "comunista" in una villa con piscina...
E poi caro Santoro, parliamoci chiaro, è da anni che nelle sue trasmissioni si da eco a scandali e scandaletti (anche giustamente) ma non si trova mai qualcosa di propositivo per migliorare la situazione. L'unica Sua proposta è di mandare il governo a casa, ok d'accordissimo ma chi ci mettiamo? Bersani? Dalla padella alla brace!
Basta urlare al lupo, inizi a dare soluzioni, i problemi endemici italiani sono noti a tutti...le soluzioni no!

Forrest Gump

Mamma diceva sempre, la vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita. Forrest Gump

sabato 8 ottobre 2011

STEVE JOBS: FUNERALI GIA' CELEBRATI IN SEGRETO.

00:10 - I funerali del fondatore di Apple, Steve Jobs, ucciso mercoledì sera da un cancro al pancreas, si sono svolti in segreto nel pomeriggio. Ad annunciarlo è il Wall Street Journal che, citando una fonte vicina al colosso informatico, ha riferito che una "piccola cerimonia privata" ha già avuto luogo. Apple ha reso noto che non ci sono eventi pubblici in programma.
Sui giornali, intanto, si parla già della sua eredità, per la sua famiglia, e per quei milioni di persone praticamente dipendenti da quei prodotti con la mela che sono diventati a livello mondiale un'icona dell'era digitale. A quanto rivelano i ben informati, Steve Jobs avrebbe lasciato nei forzieri del quartier generale della Apple a Cupertino un prezioso 'tesoretto' fatto di progetti operativi per la realizzazione di prodotti da lanciare sul mercato almeno per i prossimi quattro anni.

Alla sua famiglia Jobs lascia un impero, un'azienda che, nata in un garage, è ora in competizione con il colosso Exxon Mobil per il titolo di azienda di maggior valore in America, che tradotto in cifre significa oltre sette miliardi di dollari. Una montagna di soldi, che più di una volta hanno attirato le critiche di coloro che ritengono che, come Warren Buffet o Bill Gates, egli avrebbe dovuto devolvere parte della sua fortuna in beneficienza. Chissà se nelle sue ultime volontà ci sarà un passo in questa direzione.

venerdì 7 ottobre 2011

BEST GLOBAL BRANDS 2011 SETTORE AUTO

Ai primi posti ancora Toyota, Mercedes e BMW. Rientra Nissan dopo tre anni d'assenza

TRATTO DA OMNIAUTO.IT

GIAPPONESI FORTI, TEDESCHI ALL'ATTACCO, ITALIANI IN RITIRATA  La classifica Best Global Brands ci mostra ancora una volta Toyota in testa ai marchi automobilistici. Nonostante l'anno particolarmente difficile, con i richiami da affrontare e il terremoto da superare, Toyota ha mantenuto il primato all'11esimo posto con un valore stimato pari a 27,76 miliardi di dollari. Anche la giapponese Honda ha guadagnato una posizione rispetto all'anno scorso e la connazionale Nissan che è al 90esimo posto con 3,8 miliardi di dollari per aver riavviato la produzione molto rapidamente subito dopo il terremoto di marzo. Sale anche la coreana Hyundai, ora 61esima e non più 65esima, mentre le tedesche del Gruppo Volkswagen sono avanzate velocemente: Volkswagen è ora 47esima da 53esima e Audi 59esima invece di 63esima. Ferrari, che già l'anno scorso era scivolata dall'88esimo al 91esimo posto, è invece 99esima e si legge nel commento di Interbrand che continua ad offrire ai clienti l'esperienza del proprio brand con l'apertura del Ferrari World ad Abu Dhabi, mentre i richiami per la Ferrari 458 Italia non sembrano metterne a rischio l'immagine. "Come i competitor Ferrari continua a lavorare su motori più efficienti che abbassino la soglia delle emissioni di CO2 e su ibridi - si legge nel report -. Il brand continua la sua espansione in Cina e nel 2011 ha aperto in India il primo concessionario".

LA CLASSIFICA FILTRATA PER L'AUTORiportiamo di seguito la classifica Best Global Brands solo in riferimento all'auto.
Toyota 11esima (stabile)
Mercedes 12esima (stabile)
BMW 15esima (stabile)
Honda 19esima (era 20esima)
Volkswagen 47esima (era 53esima)
Ford 50esima (stabile)
Audi 59esima (era 63esima)
Hyundai 61 (era 65esima)
Porsche 72esima (stabile)
Nissan 90esima (new entry)
Ferrari 99esima (era 91esima

FITCH BOCCIA L'ITALIA E LA DECLASSA - Come del resto era prevedibile- DECLASSATA ANCHE LA SPAGNA

(Finanza.com) Dopo Standard & Poor's e Moody's, arriva per l'Italia anche il declassamento da parte della terza agenzia di rating statunitense. Fitch Ratings ha annunciato di aver abbassato da AA- ad A+  il merito di credito sul debito a lungo termine dell'Italia, con outlook negativo. Fitch rimarca come l'elevato livello di debito pubblico e la debole crescita economica rendono il Paese molto vulnerabile a turbolenze esterne. L'outlook negativo riflette proprio i rischi associati alla possibilità di un ulteriore intensificarsi della crisi del debito dell'eurozona. In generale Fitch rimarca come il profilo di credito sovrano dell'Italia rimane forte e con una situazione di bilancio più forte rispetto a molti altri Paesi europei. Per impedire un'eventuale crisi di liquidità l'Italia potrebbe contare sul sostegno di Bce, Efsf e Fmi.
Fitch Ratings ha posto l'accento anche sulla tardiva risposta del governo italiano all'accentuarsi della crisi del debito, ritardo che ha contribuito a erodere la fiducia sul Paese. Secondo l'agenzia di rating sono necessari ulteriori sforzi e riforme strutturali anche se l'ultima manovra ha evidenziato uno rafforzamento dello sforzo verso il consolidamento fiscale.
Per banche serve ulteriore rafforzamento patrimoniale
In merito al sistema bancario italiano, Fitch ritiene necessario un aumento dei coefficienti patrimoniali per allinearli con quelli dei peers internazionali e alle regole di Basilea III. "Un ulteriore peggioramento della crisi del debito dell'eurozona e la volatilità dei titoli di stato italiani - sottolinea la nota di Fitch - potrebbe erodere la fiducia verso le banche italiane".
Declassata anche la Spagna
L'intensificarsi della crisi del debito ha indotto l'agenzia di rating Fitch ad abbassare anche il merito di credito della Spagna. Il rating sul debito a lungo termine è sceso da AA+ a AA- con outlook negativo. Il taglio di rating è anche frutto della revisione al ribasso delle previsioni di crescita nel medio termine. L'outlook negativo riflette invece i rischi legati alla possibilità di un ulteriore intensificarsi della crisi del debito dell'eurozona.

FOTOVOLTAICO E RINNOVABILI: LUCI ED OMBRE TUTTE ITALIANE!

Come sempre sostenuto da Forrest, il settore dell'energia rinnovabile ed in particolare del fotovoltaico in Italia è mal gestito ed in mano alla pura speculazione. Il continuo fiorire di impresette nel settore fa sorgere più di qualche dubbio sulla qualità del prodotto e del servizio offerto e mette in luce l'aspetto meramente speculativo del momento. Quindi si alle fonti alternative ma con un giusto programma energetico nazionale, al fine di evitare anche che l'incentivo dei pannelli solari del vicino venga pagato con le nostre bollette!

tratto dal sito di "la Repubblica"
 

Perché è giusto mettere un freno alle rinnovabili (e altre considerazioni)

Inevitabili le polemiche sul decreto del governo che vuole rivedere “diritti e doveri” dei produttori di energia da fonte rinnovabile. Si tratta di provvedimenti, per una volta, di buon senso. Anche se in qualche caso, bisogna dire che il governo si è svegliato troppo tardi. Con il rischio di confondere le idee a un settore che in Italia non si è ancora completamente consolidato. Vediamo perché.
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1) Partita con grave ritardo rispetto agli altri paesi, l’Italia ha risalito posizioni nella produzione di energia eolica e solare anche con il ricorso a incentivi mediamente molto superiori rispetto al resto d’Europa. Questo ha drogato il sistema e ha continuato a farlo anche quando gli incentivi sono stati diminuiti (con l’inizio dell’anno con il nuovo conto energia) grazie al crollo del prezzo dei pannelli solari, spinti dalla concorrenza dei prodotti cinesi (di qualità inferiore, va detto). In sostanza: prima si è creata la bolla e ora si tenta di farla scoppiare. Come? Con la sospensione degli incentivi nel caso in cui venga raggiunta l’obiettivo di 8mila megawatt di fotovoltaico prima del 2020. Questo è un problema, perché molti operatori hanno programmato i propri investimenti contando sul fatto di ottenere incentivi per un determinato numero di anni. E ora rischiano di veder ridotto e di parecchio il loro profitto. Se da una parte è vero che i ricchi incentivi italiani hanno fatto moltplicare gli operatori che hanno disseminato la penisola di impianti, è altrettanto vero che l’hanno fatto nel rispetto di regole “esagerate” ma pur sempre regole. E ora, vengono cambiate le regole del gioco in corsa.
2) Va ricordato che gli incentivi vengono pagati dagli italiani con la bolletta energetica. Il che non è corretto, perché una famiglia di più persone paga una quota di incentivi più alta di una famiglia monoredditto indipendentemente dal reddito. Fino a ora è passato inascoltato l’appello dell’Autorità per l’Energia di spostare il peso degli incentivi sulla fiscalità generale (dove vale il principio che ognuno paga le tasse in base a quelloc he guadagna).
3) Più di una inchiesta ha dimostrato l’infiltrazione della malavita nel business dell’eolico. In questo campo ben vengano gli interventi più restrittivi del legislatore anche se, a prima vista, ci vorrebbe qualcosa di più di semplici controlli anti-truffa. In questo campo, il fenomeno da estrirpare è quello degli sviluppatori: intermediari locali che “acquistano” un diritto a costruire un impianto eolico e poi cercano un imprenditore del settore cui rivendere l’opzione. Si tratta, appunto, di intermediari che fanno salire i costi. Gli operatori “professionisti”, inoltre, dovrebbero essere tutelati dai ricatti e dalle infiltrazioni della malavita nei cantieri.
4)  Positiva la nuova regola che consente ai soggetti pubblici di mettere a disposizione di terzi i tetti degli edifici di proprietà per la realizzazione di impianti per al produzione di energia rinnovabile. In questo modo, anche gli enti pubblici possono incamerare qualche fondo, ma soprattutto si evita che venga ancora consumato altro suolo in una paese come il nostro in cui il territorio è un bene limitato dalla catena alpina e dalla dorsale appenninica. Non a caso, è già nato più di un movimento di protesta contro la proliferazione ”disordinata” di impianti fotovoltaici. Che dovrebbero invece sorgere sui tetti di capannoni, case e uffici, o là dove il territorio è già compromesso come ex fabbriche o aree dismesse.
5) Detto tutto ciò, se tutto questo portasse al blocco delle attività nel campo delle rinnovabili sarebbe gravissimo. Giustificherebbe chi solleva il dubbio che tutto ciò avvenga per sostenere le regioni del nucleare. Ma il problema è la mancanza di un piano energetico nazionale che si dia degli obiettivi precisi sul numero di centrali, con quali combustibili andrebbero alimentate, quanti rigassificatori e quale quota di rinnovabili. Un piano che in Italia manca da 30 anni.

7 OTTOBRE MADONNA DEL ROSARIO

Vorrei ricordare, o portare a conoscenza per chi non lo sapesse, il perchè di questa importante Festa Cristiana. Buona lettura!

La festa del Rosario fu istituita da san Pio V, in ricordo della vittoria riportata a Lepanto sui Turchi. E', cosa nota come nel secolo XVI dopo avere occupato Costantinopoli, Belgrado e Rodi, i Maomettani minacciassero l'intera cristianità. Il 20 maggio 1571 venne firmata la Lega Santa contro i Turchi. Vi aderirono il regno di Spagna, la repubblica di Venezia, lo Stato Pontificio, le repubbliche di Genova e di Lucca, i Cavalieri di Malta, i Farnese di Parma, i Gonzaga di Mantova, gli Estensi di Ferrara, i Della Rovere di Urbino, il duca di Savoia, il granduca di Toscana.

Nel mondo intero le confraternite del Rosario pregavano intanto con fiducia.

I soldati di Don Giovanni d'Austria implorarono il soccorso del cielo in ginocchio e poi, sebbene inferiori per numero, cominciarono la lotta. Dopo 4 ore di battaglia spaventosa, di 300 vascelli nemici solo 40 poterono fuggire e gli altri erano colati a picco mentre 40.000 turchi erano morti. L'Europa era salva.

Nell'istante stesso in cui seguivano gli avvenimenti, San Pio V aveva la visione della vittoria, si inginocchiava per ringraziare il cielo e ordinava per il 7 ottobre di ogni anno una festa in onore della Vergine delle Vittorie, (inizialmente detta di S. Maria della Vittoria), titolo cambiato poi da Gregorio XIII in quello di Madonna del Rosario. La celebrazione venne estesa nel 1716 alla Chiesa universale, e fissata definitivamente al 7 ottobre da S. Pio X nel 1913.

La «festa del santissimo Rosario», com'era chiamata prima della riforma del calendario del 1960, compendia in certo senso tutte le feste della Madonna e insieme i misteri di Gesù, ai quali Maria fu associata, con la meditazione di quindici momenti della vita di Maria e di Gesù. Il Rosario è nato dall'amore dei cristiani per Maria in epoca medioevale, forse al tempo delle crociate in Terrasanta. L'oggetto che serve alla recita di questa preghiera, cioè la corona, è di origine molto antica. Gli anacoreti orientali usavano pietruzze per contare il numero delle preghiere vocali. Nei conventi medioevali i fratelli laici, dispensati dalla recita del salterio per la scarsa familiarità col latino, integravano le loro pratiche di pietà con la recita dei « Paternostri », per il cui conteggio S.Beda il Venerabile aveva suggerito l'adozione di una collana di grani infilati a uno spago. Poi, la Madonna stessa, apparendo a S. Domenico, gli indicò nella recita del Rosario un'arma efficace per debellare l'eresia albigese.

Nacque così la devozione alla corona del rosario, che ha il significato di una ghirlanda di rose offerta alla Madonna. Promotori di questa devozione sono stati infatti i domenicani, ai quali va anche la paternità delle confraternita del Rosario. Fu un papa domenicano, appunto S. Pio V, il primo a incoraggiare e a raccomandare ufficialmente la recita del Rosario, che in breve tempo divenne la preghiera popolare per eccellenza, una specie di «breviario del popolo», da recitarsi la sera, in famiglia, poiché si presta benissimo a dare un orientamento spirituale alla liturgia familiare.

giovedì 6 ottobre 2011

BRAND: DOMINA COCA-COLA, TECNOLOGIA IBM, AUTO TOYOTA E MERCEDES, LUSSO LOUIS VUITTON

Una classifica "blindata", quella di Interbrand, la società che ogni anno calcola il valore dei primi 100 marchi al mondo. Nel 2011 ai primi tre posti ci sono altrettanti colossi americani, Coca-Cola, Ibm e Microsoft, sul podio nello stesso identico ordine dal 2001. Ma anche tra i primi dieci brand del 2011 non si muove niente. O quasi. All'ottavo posto si è infilata Apple, facendo un salto di nove posizioni: nel 2010 l'azienda fondata da Steve Jobs era al 17° posto.
Da record anche l'aumento del valore del brand, passato da 21,143 miliardi di dollari a 33,492 (+58%), un balzo preceduto da quello del 2010 (+37% sul 2009) e del 2009 (+12%). Il caso Apple conferma il ruolo dominante della tecnologia, che nella top ten ha sei brand: oltre a Ibm, Microsoft e Apple ci sono Google (4° posto), Intel (7°) e Hewlett-Packard (10°).
Interessante notare che 78 marchi su 100 hanno visto aumentare, spesso a due cifre e in percentuale superiore ai ricavi, il loro valore. Tra i balzi più significativi quelli dei marchi del lusso e dell'abbigliamento, il che ci porta agli unici tre italiani presenti nella classifica di Interbrand. Gucci (passato dal 44° al 39° posto, con un valore di 8,763 miliardi di dollari, in crescita del 5% rispetto al 2010), Armani (dal 95° al 93°, con un calore di 3,794 miliardi, in aumento del 10%) e Ferrari, passato dal 91° al 99° posto, ma con un valore del marchio di 3,591 miliardi, comunque superiore dell'1% a quello calcolato da Interbrand per il 2010. Le prime 15 posizioni sono dominate da aziende del settore tecnologico, del largo consumo, dell'entertainment e dell'automotive, il primo marchio del lusso è Louis Vuitton, al 16° posto con un valore stimato di 23,172 miliardi (+6%). Il rivale di sempre Hermès (in Francia è in corso una battaglia finanziaria con Lvmh, la holding che controlla Vuitton, che vorrebbe aumentare la sua quota in Hermès) è al 66° posto, con un valore di 5,356 miliardi (+12%). Al 70° e 73° posto due tra i marchi di gioielleria più conosciuti al mondo, Cartier e Tiffany, in crescita rispettivamente del 18 e 9%. Notevole infine il balzo di Burberry, che si trova al 95° posto rispetto al 100° del 2010 e il cui valore è cresciuto del 20% a 3,732 miliardi.
Solo tre le new entry, in una classifica ancora dominata dagli Stati Uniti: la coreana Nissan (90° posto), John Deere (97°) e un'altra azienda coreana, la Htc (99°), che ha sorpassato Nokia come terzo produttore al mondo di cellulari.

VENETO BANCA OTTIMA SENCONDO STANDARD & POOR'S

Per pura curiosità pubblico il comunicato stampa emesso a metà Aprile da Veneto Banca. E' un comunicato che si rifà al rapporto annuale di Standard & Poor's sulla solidità del sistema bancario italiano.
Sinceramente non so quanto valga il giudizio dato dalle varie agenzie di rating, comunque complimenti ad una bella realtà Italiana e Veneta come la banca in questione.

VENETO BANCA TRA GLI ISTITUTI PIU’ SOLIDI D’ITALIA
Secondo Standard & Poor’s Veneto Banca è uno dei pochi istituti in Italia ad avere un capitale adeguato per
resistere in uno scenario di stress sostanziale.
La considerazione si evince dal Rapporto annuale sulla salute del sistema bancario italiano, pubblicato oggi
dalla società di rating statunitense.
In un momento in cui la normativa di Basilea 3 mette la solidità patrimoniale delle banche in primo piano a
livello mondiale, Standard & Poor’s analizza la situazione dei maggiori istituti italiani utilizzando un
coefficiente diverso del “Tier 1”: il RAC – Risk Adjusted Capital - dato dal rapporto tra il capitale di buona
qualità e gli attivi ponderati per i rischi.
Il Rac indica quanto capitale una banca ha, in relazione a tutte le sue attività, tenendo conto dei rischi che
corre; secondo la società di rating, la sicurezza è garantita per valori del Rac superiori all’8%.
Su 12 istituti analizzati, solo Veneto Banca, Mediobanca e, parzialmente, Unicredit rispondono
ai livelli richiesti
.
Coefficienti per Basilea e per
Standard & Poor's sulla solidità
patrimoniale.
TIER RATIO 1
PER BASILEA
Dati in percentualeCOEFFICIENTE RAC FINE 2010*
dic-10 A B C D
INTESA SAN PAOLO 9,4 6,8 7,9 7,8 9,2
UNICREDIT 9,5 6,6 8,5
BANCA MPS 8,4 6,0 6,8 6,8 7,6
UBI BANCA 7,5 6,8 7,7 7,9 8,9
BANCO POPOLARE 7,2 6,3 6,1 7,3 7,0
BPER 6,8 7,1 7,2
MEDIOBANCA 11,1 8,1 7,8
BANCA POPOLARE DI MILANO 7,8 6,9 7,1
BANCA POPOLARE DI VICENZA 8,0 7,7 7,4
VENETO BANCA 8,7 8,0 7,6
BANCA CARIGE 6,7 5,9 5,9
CREDITO EMILIANO 8,6 7,1 6,7
MEDIA 8,7 6,7 7,6
(*) RAC= risk adjusted capital: coefficiente
patrimoniale aggiustato per i rischi: (A) Rac prima
della diversificazione; (B) Rac dopo la
diversificazione; (C) Rac prima della diversificazione
tenendo conto degli aumenti di capitale annunciati;
(D) Rac dopo la diversificazione tenendo conto degli
aumenti di capitale annunciati. Fonte: Standard &
Poor's

Vedi anche ultimo aggiornamento: http://forrestgump94.blogspot.com/2011/10/veneto-banca-e-popolare-di-vicenza-tra.html
Comunicato stampa
Montebelluna, 15 aprile 2011

MOODY'S DOPO L'ITALIA DECLASSA UNICREDIT ED INTESA

6 Ottobre 2011 ore 7.51-
(Reuters) - Moody's, a seguito del taglio di tre notch del rating dell'Italia annunciato martedì sera, ha rivisto al ribasso il giudizio su INTESA SANPAOLO e UNICREDIT, portandolo per entrambe ad 'A2' da 'Aa3'.
L'agenzia ha inoltre tagliato il rating di alcune società controllate dallo stato, abbassando quello di ENI ad 'A1' da 'AA3', quello di ENEL e TERNA ad 'A3' e quello di FINMECCANICA a Baa2.
Moody's ha infine confermato il rating di GENERALI ad 'Aa3', modificando l'outlook a negativo a stabile.
Rivisto anche il giudizio sul debito di 30 enti locali.

MORTO STEVE JOBS

Washington, 6 ott. (Adnkronos/Aki) – Steve Jobs, il padre di Apple e di alcune delle piu’ brillanti invenzioni dell’era digitale, e’ morto a soli 56 anni. A stroncare un uomo che sembrava imbattibile e’ stato il cancro al pancreas, la malattia contro cui lottava dal 2004. Negli Usa e nel mondo era conosciuto come il “guru”, il “visionario”, il “Leonardo Da Vinci di oggi”, o meglio, il piu’ grande innovatore dei nostri tempi. A lui si devono l’iPod, l’iTunes, l’iPhone e l’iPad, strumenti che hanno rivoluzionato un’industria intera, lasciando un’impronta indelebile nella nostra societa’
La sua straordinaria vita professionale inizia nel 1976, quando in un garage fonda Apple con Steve Wozniak e Ronald Wayne. Ma poi non furono – come ammise piu’ volte in pubblico lo stesso Jobs – “tutte rose e fiori”. Nel 1985, quando Apple conosce le prime difficolta’, viene messo alla porta dalla stessa azienda che aveva creato. Fu un colpo durissimo. In quella occasione, come gia’ era successo durante la sua non facile gioventu’, Jobs non si perse d’animo : si cimento’ col cinema di animazione e lo rivoluziono' lanciando Pixar, oggi un colosso nella mani della Disney.


Nel 1996 Jobs ritornera’ in soccorso della sua creatura, la Mela, praticamente sull’orlo del baratro dopo i colpi inferti dalla concorrente, Microsoft. Si trattava di compiere quasi un miracolo, cio’ che fece Jobs lanciando la seconda fase di “Apple”, quella che conosciamo tutti perche’ e’ sinonimo di smart-phone, touch screen, IMac ma anche di un nuovo modo di ascoltare musica, leggere i giornali e navigare su Internet.


“L’effervescenza, la passione e l’energia di Steve sono state fonti di innumerevoli innovazioni che hanno arricchito e migliorato tutte le nostre vite – ha dichiarato Apple in un comunicato – Grazie a Steve il mondo e’ immensamente migliorato”. Al mondo pero’ Steve Jobs non lascia solo le sue “intuizioni geniali”, ma lascia una vita, la sua, che in se stessa e’ gia’ una lezione per tutti. Il suo vero testamento, probabilmente Steve Jobs lo consegno gia’ nel 2005 quando parlando ai neolaureati di Stansford lancio’ il monito: “siate folli, siate affamati”, il motto della sua vita. Lui che abbandono’ l’universita’ per non fare spendere ai genitori adottivi i risparmi di tutta la loro vita, che dormi’ sui pavimenti del college per seguire improbabili corsi di calligrafia. Eppure, come disse allora ai ragazzi, “nella vita spesso la questione e’ sapere collegare i punti, mettendo a frutto le esperienze passate” e facendosi guidare dall’unica cosa che conta, la passione. E, difatti, quei corsi di calligrafia, seguiti solo per passione, si rivelarono utilissimi gia’ nel primo Macintosh, famoso per l’accuratezza e l’estetica dei suoi caratteri oltre che per la modernita’ dell’interfaccia grafica. “Dovete credere in qualcosa: il vostro guru, il destino, il karma o altro. Questo approccio non mi ha mai mollato ed e’ questo che ha fatto la grande differenza nella mia vita”
Tutta l’America oggi e’ in lutto per la perdita di un dei suoi piu’ grandi uomini. Ringraziamenti per quello che ha fatto, assieme alle condoglianze, sono arrivate dai suoi amici, Bill Gates e Mark Zuckerberg, e dai piu’ conosciuti capitani d’aziende americani. Alle 21:30 di sera anche un lungo messaggio di cordoglio del Presidente Barack Obama: “Steve e’ stato tra i piu’ grandi innovatori dell’America, coraggioso abbastanza da pensare in modo diverso, audace abbastanza da credere di poter cambiare il mondo e con il talento sufficiente per farlo”. Steve – continua Obama – “e’ la personificazione dell’ingegno americano: facendo personal computer e mettendo internet nelle nostre tasche, ha fatto della rivoluzione dell’informazione qualcosa di accessibile, divertente ed intuitivo”. Steve, ricorda ancora Obama, “era solito dire che viveva ogni giorno come fosse l’ultimo. E l’ha fatto per davvero, trasformando le nostre vite, ridefinendo l’intera industria e compiendo una delle piu’ difficili imprese della storia umana: ha cambiato il modo in cui ognuno di noi vede il mondo”. “Forse – conclude il messaggio presidenziale – il fatto stesso che il mondo ha appreso la notizia della sua morte da uno degli strumenti che lui ha inventato e’ il tributo piu’ grande al successo di Steve”.

mercoledì 5 ottobre 2011

LA BCE COMPRA TITOLI DI STATO ITALIANI E PER IL MOMENTO SCONGIURA L'AUMENTO DI SPREAD CON BUND TEDESCHI

(ANSA) - ROMA, 5 OTT - La Banca centrale europea sta comprando titoli di Stato europei, in particolare di Italia e Spagna. Lo riferisce l'agenzia Bloomberg che cita fonti informate sulle transazioni

ITALIA DECLASSATA DI TRE GRADINI DA MOODY'S - Al peggio non c'è mai fine. Prepariamoci a nuovi record di spread con i Bund tedeschi!

(Finanza.com) L'agenzia di rating Moody's ha tagliato il rating dell'Italia di tre gradini, portandolo da Aa2 ad A2. L'outlook, ossia le prospettive sul rating, sono negative.   Moody's ha giustificato la decisione citando l'incertezza politica, i rischi alla crescita e il contesto difficile per i Paesi dell'Eurozona. L'agenzia aveva messo sotto osservazione il rating lo scorso 17 giugno.   Il 20 settembre scorso l'agenzia Standard & Poor's aveva ridotto il rating sul debito italiano a breve e a lungo termine, portandoli da A+ ad "A" e "A1".

martedì 4 ottobre 2011

FIAT: TITOLI IN PICCHIATA

Fiat: scivola (-7%) in Borsa, male titoli auto in Europa


Dalla mattinata vendite concentrate su Lingotto



Fiat: scivola (-7%) in Borsa, male titoli auto in Europa (ANSA) - ROMA, 4 OTT - Seduta di forti vendite in Piazza Affari per il gruppo Fiat, in una giornata assai debole (l'indice Dj stoxx del settore ha ceduto oltre il 6%) per tutti i titoli dell'auto in Europa: Fiat industrial ha chiuso in calo dell'8,46% a 4,88 euro, la societa' dell'auto ha perso il 7,47% finale a quota 3,66. Male anche la controllante Exor, in ribasso del 7,05% a un prezzo di 13,44 euro. L'avvio di giornata ha visto le vendite concentrarsi sul gruppo guidato da Sergio Marchionne, all'indomani dello strappo del Lingotto con Confindustria. A meta' giornata, sempre in Piazza Affari, il titolo perdeva il 7,22% a 3,67 euro, dopo un breve congelamento per eccessivo scostamento al ribasso. Giu' anche Fiat Industrial (-6,37%) nel giorno in cui Rbs taglia del 15% le stime sugli utili dei costruttori europei di auto.

EURO BIS - IL FALLIMENTO DELL'EURO!

(Finanza.com) Pubblichiamo integralmente un commento di Richard Woolnough, di M&G Optimal Income Fund

Non siamo grandi sostenitori della moneta unica da un punto di vista economico. Riconosciamo tuttavia il desiderio politico ed economico delle autorità di mantenerla in vita nonostante le sue inefficienze economiche. Questo non ci trattiene tuttavia dal considerare le opzioni disponibili ai politici e ai legislatori. Se la moneta unica deve essere abbandonata, qual è il modo meno deleterio per farlo? Abbiamo già esposto in commenti precedenti il concetto del "Nuovo Euro"* in quanto successore dell'Euro. Questo "Euro-bis" è necessario per assicurare che un mercato più ordinato possa portare avanti i contratti finanziari e commerciali stipulati in Euro e per bilanciare più equamente le conseguenze del crollo della moneta unica tra risparmiatori e debitori. Questo paniere di valute che chiamiamo "Euro bis" succederebbe all'Euro in modo simile quanto questo ha fatto con l'ECU. Il paniere valutario che formerà l'Euro bis potrebbe essere basato sul contributo di ciascun Paese dell'area Euro al capitale della BCE.

La visione della moneta unica è sottoposta a uno stress enorme, di cui sono chiari segnali l'assenza dei rappresentanti tedeschi al vertice della BCE, il fatto che governatori delle banche centrali di Paese esterni all'Euro - quali Mervyn King, a capo della Bank of England - parlino di ipotesi innominabili, i commenti di funzionari governativi fuori dall'Eurozona come il segretario al Tesoro Usa Geithner, e la dichiarazione del Ministro degli Esteri britannico William Hague che mercoledì scorso definiva l'euro "un edificio in fiamme senza uscite". Le autorità devono necessariamente prendere in esame un piano B che possa almeno mitigare il disastro che un'introduzione disordinata delle monete nazionali provocherebbe. L'esistenza dell'Euro bis quale piano B alternativo, anche se non venisse mai applicato, fornirebbe minori elementi negativi rispetto alle teorie attuali e aiuterebbe quindi la stabilità dei mercati.

lunedì 3 ottobre 2011

FIAT IL TITOLO CROLLA CON LA SODDISFAZIONE DI MARCHIONNE & CO.

3 Ottobre 2011- Il titolo Fiat crolla ma ciò non preoccupa affatto l'A.D Marchionne e la dirigenza, anzi è l'occasione, forse studiata e voluta, di fare un buon affare! (finanziario e non industriale)
Infatti nelle oltre 280 pagine di contratto sottoscritto, con il governo Usa per l'acquisto di Chrysler, fra le numerose postille e clausole ne figura una alquanto bizzarra che può essere così riassunta: il valore da attribuire all'ultima tranche di azioni Chrysler sarà proporzionale al valore delle azioni Fiat. In poche parole meno valgono le Fiat e meno il Lingotto dovrà pagare le azioni agli americani. Una vera genialata che era già stata messa in luce mesi addietro da vari economisti e dagli stessi sindacati italiani, non c'è quindi da stupirsi se proprio ora il titolo Fiat fa registrare i suoi minimi da oltre un anno. Si, perchè entro la fine del 2011 Torino dovrebbe sottoscrivere l'ultima tranche di azioni Chrysler e stando così le cose le prenderà a prezzo di saldo! Complimenti...forse siete riusciti a gabbare anche gli americani!

Forrest Gump

domenica 2 ottobre 2011

PRESENTATA LA YPSILON CON MARCHIO CHRYSLER MA FATTA IN AMERICA

2 Ottobre 2011 - Ieri è stat presentata ufficialmente alla stampa la nuova Chrysler Ypsilon, ovvero il mero "copia e incolla" della Lancia Ypsilon ma con il marchio yankee.
Direte voi ben venga, sarà prodotta in Italia dando più lavoro alle nostre maestranze ed all'indotto nazinale, considerando anche il fatto che il resto della gamma Lancia viene prodotta in america poichè trattasi semplicemente di modelli Chrysler ma con marchio Lancia. No, non è così.
Il Signor Marchionne, per rispettare i vincoli imposti dal governo Usa per l'acquisto di Chrysler tra i quali l'aumento della produzione ed il mantenimento dei posti di lavoro, fa produrre la Ypsilon italica in terra straniera ed esattamente a Toluca, ove viene prodotta anche la 500 per il mercato americano.
Il risultato è sempre lo stesso e già denunciato più volte in questo blog: aumenta la produzione Chrysler (ormai produce l'intera gamma Lancia e Fiat Freemont ed altri modelli in futuro sfornerà) e l'occupazione negli stabilimenti Usa il tutto a discapito di quella italiana.
Il bello è che qust'auto non verrà venduta negli Usa, poichè giudicata "inadeguata" al mercato americano, e verrà esportata in Inghilterra ove Chrysler è presente come marchio.
Complimenti, da noi chiudono e da loro producono.

Forrest Gump

LAMBORGHINI E' CERTIFICATA ISO 50001. LA PRIMA IN ITALIA NEL SETTORE AUTO.

AGI) - Sant'Agata Bolognese(Bo), 1 ott.- Automobili Lamborghini - la nota azienda di auto supersportive nata nel 1963 a Sant'Agata Bolognese - ha ottenuto, per prima in Italia nel settore automobilistico, il certificato ISO 50001. Il certificato conferma - spiega l'azienda- "il forte impegno verso il miglioramento costante delle prestazioni energetiche in tutti gli ambiti: dalla progettazione, allo sviluppo e la produzione delle supersportive piu' estreme al mondo, fino alle fasi di realizzazione, montaggio e finitura della monoscocca in fibra di carbonio della Lamborghini Aventador". Il certificato comprende anche le attivita' di assistenza post-vendita e la gestione energetica dei fabbricati. Il riconoscimento e' il risultato di un complesso processo di verifica da parte dei tecnici di DNV Business Assurance - uno dei principali enti di certificazione indipendente a livello mondiale. Automobili Lamborghini ha identificato nel nuovo standard ISO lo strumento piu' adatto per monitorare il raggiungimento dei propri obiettivi di miglioramento delle condizioni ambientali e di efficienza energetica. Il nuovo standard permette inoltre una valutazione energetica dettagliata per ogni singolo progetto e impianto e permette di integrare nella valutazione gli obiettivi di riduzione della CO2 per gli stabilimenti.
  Lamborghini e' gia' in possesso delle certificazioni ISO 9001 (gestione qualita') e ISO 14001 (gestione ambientale) ed e' stata la prima azienda automobilistica italiana a ottenere la certificazione EMAS (valutazione performance ambientale).
  "Siamo davvero orgogliosi di avere ottenuto la certificazione ISO 50001, che consolida l'impegno di Lamborghini in tema di sostenibilita' ambientale ed efficienza energetica" ha dichiarato Stephan Winkelmann, Presidente e AD della Casa di Sant'Agata Bolognese. "Stiamo inoltre portando avanti azioni e progetti che porteranno lo stabilimento a essere neutrale in termini di emissioni di CO2 entro il 2015. Questo impegno sul territorio - conclude Winkelmann - va naturalmente di pari passo con lo sviluppo del prodotto, per il quale confermiamo l'obiettivo di riduzione del 35% di emissioni entro il 2015".
  Uno tra i progetti che concorrera' al raggiungimento degli obiettivi prefissati in termini di riduzione delle emissioni e di efficienza energetica sara' la realizzazione, entro il 2012, di un edificio completamente nuovo all'interno dello stabilimento centrale, che ospitera' il Reparto Montaggio Prototipi e pre-Serie, dove vengono analizzati a livello industriale e assemblati i prototipi delle vetture.

sabato 1 ottobre 2011

LE AZIENDE ITALIANE PERDONO IL 10% DEL LORO VALORE FIAT FA PEGGIO DI TUTTE -27%

Perso 10% valore da inizio anno, 'brand' Fiat cede il 27%



Crisi: gruppi italiani perdono valore (ANSA) - ROMA, 30 SET - I marchi dei grandi gruppi italiani hanno perso dall'inizio dell'anno circa il 10% del loro valore 'intagibile' a causa delle situazione economica nazionale con Generali che resta al vertice della classifica, mentre la Fiat ha ceduto piu' di un quarto del suo valore (il 27%). Questa l'analisi del consulente indipendente Brand Finance secondo cui Fiat ha perso il 27% del suo valore scendendo a quota 2,407 miliardi di euro e cedendo cosi' 888 milioni a causa di un contesto economico difficile.

NUOVA TASSA DI 3 EURO PER OGNI PNEUMATICO

1 Ottobre 2011- Da: L'eco di Bergamo.it

State pensando di prepararvi all'inverno dotando la vostra auto di gomme da neve? Preparatevi a mettere ulteriormente mano al portafogli, perché per ogni pneumatico dovrete sborsare una sovrattassa di 3 euro più Iva. Lo prevede il decreto legislativo 152/06.

Una norma varata «al fine di garantire il perseguimento di finalità di tutela ambientale, ottimizzando, anche tramite attività di ricerca, sviluppo e formazione il recupero dei pneumatici fuori uso e per ridurne la formazione anche attraverso la ricostruzione»

Per questo «è fatto obbligo ai produttori e importatori di pneumatici di provvedere, singolarmente o in forma associata e con periodicità almeno annuale, alla gestione di quantitativi di pneumatici fuori uso pari a quelli dai medesimi immessi sul mercato e destinati alla vendita sul territorio nazionale»

Tradotto in soldoni, chi dal 7 settembre scorso deve cambiare le gomme dell'auto, della moto o del camion, è tenuto a versare un contributo di smaltimento per ogni pneumatico acquistato (più Iva): 1,50 euro per ciclomotori e motocicli, 3 euro per autoveicoli e relativi rimorchi, per autocarri e autobus da 12,10 a 23,50 euro, per macchine agricole, operatrici e industriali si va da un minimo di 90 centesimi ad un massimo di addirittura 326 euro.

«In tutte le fasi della commercializzazione dei pneumatici - indica il decreto - è indicato in fattura il contributo a carico degli utenti finali necessario, anche in relazione alle diverse tipologie di pneumatici, per far fronte agli oneri derivanti dall'obbligo di cui al comma 1 (il recupero dei pneumatici fuori uso, ndr)».

Quello che rende più perplessi è il contributo in forma fissa: si pagano 3 euro più Iva sia per la gomma nuova di un'utilitaria che per quella di una Lamborghini. Ma lo pneumatico di una Panda costa 50 euro, quello di un suv anche 2-300 euro: nel primo caso l'aumento incide per quasi l'8%, nel secondo fra il 2 e il 3 %.

L'aumento è già in vigore non solo dai gommisti: anche nei supermercati che vendono pneumatici sono stati esposti cartelli che indicano la novità del contributo dovuto.