giovedì 30 giugno 2011

BATMAN GUIDERA' ANCORA UNA LAMBORGHINI

E' ufficiale, per il nuovo film The Dark Night Rises, Bruce Wayne alias Batman, guiderà la nuova Lamborghini Aventador 12 cilindri da 700 cv.
Bruce Wayne, nel precedente film, aveva già preso confidenza con il "Toro" avendo avuto tra le mani una splendida Murcielago color Telesto che purtroppo andò distrutta.
Vedremo che fine riserverà alla nuova creatura di S.Agata Bolognese...
Comunque complimenti Batman! Hai buon gusto!

Vettura usata durante le riprese
Forrest Gump 

BOLLO AUTO: AUMENTO SOPRA I 225 kW (306 CV)

E' arrivata la conferma: il superbollo riguarderà solo auto con potenza superiore a 225 kw pari a 306 cv. Si attende di sapere l'entità della sovratassa...

Per gli importi guarda: http://forrestgump94.blogspot.com/2011/07/superbollo-per-le-auto-con-piu-di-225.html

SUPERBOLLO PER LE AUTO CON PIU' DI 225 KW? PARE DI SI!

Pare sia stata innalzata la soglia dai 125 kw (vedi post di stamane) a 225 kw. In questo modo il "balzello" colpirebbe solo le auto di lusso e sportive.

Duello nel Governo sulla sovrattassa per le auto di grande cilindrata, quelle superiori ai 225 chilowattora. Una categoria indefinita che comprende non solo Suv, ma anche Sav, crossover e monovolume particolarmente potenti. Ad esempio i modelli piu' potenti di Bmw X6, Mercedes SL 500, ma anche l'Aston Martin DB9, l'Audi S4 (c'e' anche la A8 usata dal premier Silvio Berlusconi), oltre ovviamente alle varie Ferrari, Maserati, Lambo e  Corvette. Tutte auto il cui prezzo minimo e' superiore ai 40.000 euro. Annunciata da giorni, la tassa viene smentita dal sottosegretario all'economia, Luigi Casero, in diretta al Tg4, pochi minuti prima del Cdm, al termine del quale arrivera' pero' la smentita direttamente dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che parla di una 'cosina' per le auto di grande cilindrata. Finisce cosi' una giornata di fibrillazione per il settore dell'auto, con le associazioni dei produttori sulle barricate e i blog degli automobilisti che si riempiono via via di commenti sprezzanti. ''Non ci sara''', annuncia Casero, mettendo per un paio d'ore la parola fine su un tira e molla che ha visto il provvedimento entrare ed uscire dalla diverse bozze predisposte dai tecnici. Quelle degli automobilisti sono pero' le tasche piu' facili da raggiungere e al tempo stesso le piu' ricche, in quanto forniscono all'Erario qualcosa come 67 miliardi di euro all'anno, cioe' il 16,2% del gettito fiscale complessivo e l'11,4% del Pil nazionale. E allora e' facilmente spiegabile il cambio di rotta: ''Abbiamo tenuto fede al nostro impegno di non gravare con misure che altri Stati hanno dovuto assumere'', ha detto Berlusconi, ma ''qualche cosina e' stata attuata, ma di pochissimo conto'', facendo riferimento proprio alle ''grandi auto, quelle con cilindrata molto elevata'' per le quali ''ci sembrava logico, visto che il possesso testimonia una grande capacita' di spesa''.

4-7-2011 Per gli importi guarda: http://forrestgump94.blogspot.com/2011/07/superbollo-per-le-auto-con-piu-di-225.html

LUCE E GAS AUMENTI: DA DOMANI 52 EURO A FAMIGLIA IN PIU'

 (ANSA) - ROMA, 30 GIU - A partire da domani le tariffe della luce e del gas aumenteranno. Per l'elettricita', secondo quanto ha deciso l'Autorita' per l'energia nell'aggiornamento trimestrale, e' previsto un rialzo dell'1,9% e per il gas del 4,2%. Una famiglia tipo spendera' dunque 8 euro in piu' per la luce e circa 44 euro in piu' per il gas. In totale l'aggravio di spesa e' dunque di 52 euro su base annua.

BOLLO AUTO: AUMENTO SOPRA I 170 CV

Guarda questo post aggiornato: http://forrestgump94.blogspot.com/2011/06/superbollo-per-le-auto-con-piu-di-225.html
Colpo di scena. Torna la tassa più odiata al mondo, il superbollo, che per anni ha logorato la vita dei dieselisti prima e poi dei fuoristradisti. Ora a farne le spese però saranno tutti i tipi di auto (dai 4x4 alle due volume, dalle Sw alle monovolume) visto che la sovrattassa colpirà tutti i modelli con potenze da 170 cavalli (compresi) in su. Sembra impossibile - per via della scia di polemiche che si è portata dietro questo balzello - ma è proprio quello che prevede la bozza di manovra aggiornata a oggi.

La norma infatti, introduce - a partire dal 2011 -  "un addizionale annuale erariale della tassa automobilistica per i veicoli di potenza superiore a 125 chilowatt" non ancora quantificata. Si sa solo che in caso di mancato pagamento si applica una sanzione pari al 30% dell'importo non versato.

Il punto è che con un limite a 125 Kilowatt-170 cavalli si includono diversi modelli del segmento D - quello della Passat o della Mondeo per capirci - e addirittura alcune auto del segmento C, quello della Golf. Insomma una strage perché in questo calderone troviamo monovolume da famiglia, berline da viaggio, medie di ogni genere. E, poi, ovviamente, anche le supercar, in ogni caso "vaccinate" (e quindi indifferenti) ad ulteriori balzelli visto che già oggi una Ferrari 458 Italia paga 1620 euro di bollo l'anno.

4-7-2011 Per gli importi guarda: http://forrestgump94.blogspot.com/2011/07/superbollo-per-le-auto-con-piu-di-225.html

mercoledì 29 giugno 2011

NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE - LA STORIA

Nostra Signora di Guadalupe è l’appellativo con cui i cattolici venerano la Madonna apparsa ad un indio, Juan Diego Cauhtlatoatzin, tra il 9 ed il 12 Dicembre 1531 vicino a Città del Messico sulla collina del Tepeyac.
Per narrare questa incredibile e miracolosa apparizione della Santa Vergine mi avvarrò dello scritto “Nican Mopohua” (Qui si racconta) redatto da Antonio Valeriano (1531-1605) studioso Nahuatl e politico dell’epoca.

Dieci anni dopo la conquista di Città del Messico, quando ormai regnava la pace  e la fede cominciava a fiorire, accadde che un indio uomo povero del popolo il cui nome era Juan Diego, mentre si recava di sabato a Tlatilolco per la catechesi settimanale, nei pressi della collina del Tepeyac sentì come un canto melodioso di uccelli rari.
Juan Diego guardando la cima del colle si domandava da dove provenisse questo canto e se  fosse stato degno di udirlo. Sentì allora dalla sommità del colle una voce che con dolcezza lo chiamava. “Juanito, Juan Dieguito”.  Senza turbamento e con profonda gioia si diresse sulla sommità del colle ove vide una giovane Signora la cui bellezza superava ogni immaginazione ed il suo vestito risplendeva come il sole. Di fronte a cotanta bellezza egli si prostrò ed ascoltò le parole della Signora che disse: “Ascolta, Juanito, mio povero figlio amatissimo, dove sei diretto?” egli rispose: “Mia amabilissima Signora e Regina, voglio raggiungere la tua piccola casa di Messico Tlatilolco per seguire l’istruzione religiosa che lì ci viene impartita dai nostri sacerdoti, che sono l’immagine vivente di Nostro Signore”.
La Signora gli rilevò allora la Sua volontà: “Sappi, mio povero figlio amatissimo, che io sono La Perfetta Sempre Vergine Santa Maria, la madre del verissimo ed unico Dio, di colui che è l’autore della vita, del creatore degli uomini, di colui nel quale tutte le cose sussistono, del Signore del cielo, del padrone della terra. Desidero ardentemente che in questo luogo venga costruita la mia piccola casa sacra, mi venga eretto un tempio, in cui io voglio mostrarlo, renderlo manifesto, darlo alle genti attraverso il mio amore, la mia compassione, il mio aiuto, la mia protezione, perché, in verità, io sono la Madre misericordiosa: tua, di tutti coloro che abitano questa terra e di tutti quegli uomini che mi amano, mi invocano, mi cercano e ripongono in me tutta la loro fiducia. Qui ascolterò il vostro pianto e i vostri lamenti. Mi prenderò a cuore e curerò tutte le vostre numerose pene, le vostre miserie, i vostri dolori per porvi rimedio. E perché si possa realizzare quanto il mio amore misericordioso desidera, recati al palazzo del vescovo a Città del Messico e digli che io ti mando per rivelargli quanto desidero, e cioè che mi provveda qui una casa, erigendomi un tempio ai piedi di questo colle. Gli racconterai tutto ciò che hai visto e ammirato e ciò che hai udito. Stai sicuro che te ne sarò molto grata e ti ricompenserò; per questo ti arricchirò e ti glorificherò. La tua fatica e il servizio che mi fai andando a sollecitare la mia petizione saranno degnamente ricompensati. Ora che hai ascoltato, mio povero figlio amatissimo, la mia parola, và e porta a termine la missione!”.
Juan Diego si alzò e andò dritto a Città del Messico al palazzo vescovile presieduto da Juan de Zumarraga, un francescano. Dopo una lunga anticamera il vescovo lo ascoltò senza dargli molto credito e lo congedò dicendo che doveva riflettere sul suo racconto.
Il povero indio, amareggiato poiché non era riuscito ad adempiere all’incarico affidatogli dalla Madonna, si diresse verso il Tepeyac e qui ebbe la felice sorpresa di incontrare nuovamente la Regina del Cielo. Appena la vide le si prostrò innanzi e Le spiegò che non era riuscito a portare a termine il compito poiché il vescovo non gli aveva creduto e nella sua umiltà Juan Diego disse: “Io in verità sono uomo dei campi, sono coda, sono ala; io stesso ho bisogno di essere condotto, portato in spalla. Il luogo dove tu mi invii, o Vergine mia, mia Povera Figlia amatissima, non è adatto a me mi è estraneo. Per favore dispensami! Anche se so che chiedendoti questo ti reco dispiacere e ti disgusto, o mia dolcissima Signora, meritando così il tuo sdegno”. La Madonna rispose: “Ascolta, mio povero figlio amatissimo. Non sono pochi i miei servi fedeli a cui potrei affidare l’incarico di portare il mio messaggio. Ma è molto necessario che vada proprio tu e nessun altro e che attraverso la tua mediazione si realizzi il mio desiderio e si porti a compimento il mio volere. Perciò ti prego vivamente, mio povero figlio disprezzato, anzi ti ordino di presentarti nuovamente domani al vescovo. Gli farai sapere ancora una volta ciò che desidero affinchè mi costruisca il tempio che gli chiedo e ripetigli che sono personalmente io, La Sempre Vergine Santa Maria, la Madre di Dio, a mandarti”.
Juan Diego si impegnò con la Vergine ad andare nuovamente dal vescovo l’indomani per perorare la Sua richiesta.
Il giorno seguente, Domenica, dopo la messa Juan Diego si recò al palazzo del vescovo e dopo molte insistenze ottenne udienza. Il povero indio pregò Zumarraga di prestare fede al suo racconto ma il vescovo disse che non poteva realizzare quanto chiedeva solo sulla base della sua parola e perciò chiedeva un segno che attestasse la reale provenienza della richiesta. Appena uscito Juan Diego il vescovo ordinò ad alcuni servi fidati di pedinarlo per vedere ove si fosse recato e chi avrebbe visto. Ma misteriosamente all’altezza del Tepeyac l’indio sparì dalla loro vista senza che lo riuscissero più a rintracciare. Tornati dal vescovo molto imbarazzati per come era andata la vicenda lo persuasero a non dargli retta dicendo che se fosse tornato un’altra volta gli avrebbero dato una lezione in modo che non dicesse più bugie.
Nel frattempo, Juan Diego, trovò la Signora alla quale riferì le parole del vescovo. Ella dopo averlo ascoltato disse: “Bene, figlio mio, torna qui domani mattina e porterai al vescovo il segno che ti ha chiesto. In tal modo ti crederà! Non dubiterà più e non sospetterà ancora di te. E sappi, figlio mio, che io ricompenserò la preoccupazione, il lavoro e la fatica che per me stai sopportando. Adesso và, perché domani ti aspetto qui”.
Ma tornato a casa Juan Diego trovò lo zio Juan Bernardino gravemente malato. Corse subito a chiamare un medico e non potè il giorno seguente recarsi all'appuntamento con la Madonna. Lo zio durante la notte peggiorò e pregò il nipote di recarsi all’alba a Tlatilolco per chiamare un sacerdote che lo confessasse e lo preparasse ad un a buona morte.
Il martedì mattina, prima del sorgere del sole, Juan Diego si mise in viaggio e appena giunse in prossimità del sentiero che costeggia il Tepeyac pensò che se avesse incontrato la Signora questa lo avrebbe subito inviato dal vescovo con il segno richiesto ma ciò avrebbe vanificato la richiesta di un sacerdote da parte dello zio morente. Aggirò la collina pensando ingenuamente che, così facendo, avrebbe evitato di incontrare la Signora. Ma la Madonna, che tutto vede e tutto sa, gli venne incontro sul fianco del colle e gli disse: “Che cosa è accaduto mio figlio amatissimo? Dove sei diretto?” Egli si sentì smarrito o forse si vergognò e prostrandosi a terra raccontò alla Vergine la situazione di suo zio morente e della richiesta di questi di un sacerdote “rassicurando” la Madonna che appena compiuto il suo dovere verso lo zio sarebbe tornato per ricevere il segno da portare al vescovo. La Madonna disse: “Ascolta,  figlio mio, riponilo nel tuo cuore. Non temere e non affliggerti. Non si turbi il tuo cuore e non preoccuparti né di questa né di qualsiasi altra infermità. Non sto forse qui io, che sono tua Madre? Non stai forse sotto la mia protezione? Non sei forse nel cavo del mio manto, nella croce delle mie braccia? Cosa vuoi di più? Niente deve affliggerti e turbarti. Non angustiarti per l’infermità di tuo zio, perché per ora non morirà. Sappi anzi con certezza che è già perfettamente guarito”.
Nel contempo la Vergine apparve a Juan Bernardino sanandolo completamente.
Juan Diego si sentì immediatamente sollevato e La supplicò di mandarlo subito dal vescovo per portargli il segno che lo avrebbe indotto a credere al messaggio.
La Madonna invitò Juan Diego a salire sulla cima del colle spiegandogli che avrebbe trovato una grande varietà di fiori, di coglierli facendone dei mazzetti e di riportarli alla Sua presenza. E’ da tener presente che era il 12 Dicembre, non era periodo di fioritura tanto meno sul brullo Tepeyac ove a mala pena cresceva qualche cardo in mezzo ai sassi. L’indio obbedì e arrivato sulla sommità trovò una miriade di profumatissimi fiori di Castiglia che sembravano gioielli preziosi. Ne fece dei mazzetti e gli avvolse sulla tilma e li portò alla Celeste Signora. Ella li prese e li ripose tutti insieme nell’ayate di Juan Diego. “Mio povero figlio amatissimo, questi diversi fiori costituiscono la prova, il segno, che tu devi portare al vescovo. Da parte mia gli dirai che il mio messaggio è l’espressione della mia volontà, che egli deve eseguire. Sono anche la prova che tu sei il mio messaggero e sei meritevole della massima fiducia. Ti comando tuttavia con molto rigore di aprire il tuo ayate unicamente alla presenza del vescovo, solo a lui mostrerai ciò che porti. Gli racconterai tutto puntualmente. Gli dirai che ti ho ordinato di salire sulla sommità del colle per tagliare fiori e gli riferirai tutto ciò che hai visto ed ammirato. In modo che tu possa vincere il vescovo e lui si decida ad edificare il tempio che gli ho chiesto, in conformità alla mia volontà”.
Con il cuore pieno di gioia l’indio si recò in città dal vescovo ma giunto al palazzo i servi, riconosciutolo, non vollero farlo passare. Pazientemente si mise ad attendere e vista la sua tenacia ed essendosi accorti che portava qualcosa nella sua tilma, i servi iniziarono ad importunarlo per vedere ciò che nascondeva. Juan Diego temendo che potessero malmenarlo, aprì leggermente la tilma dalla quale si intravvedevano magnifici fiori. Cercarono allora di prenderne qualcuno poiché emanavano anche un buonissimo profumo ma non vi riuscivano in nessun modo poiché questi si sottraevano apparendo come ricamati o dipinti. Corsero immediatamente dal vescovo per riferire l’accaduto e questi diede ordine che fosse introdotto intuendo che quella poteva essere la prova richiesta.
Juan Diego raccontò tutto per filo e per segno al vescovo, quindi aprì il suo ayete, in cui erano deposti i fiori raccolti, e non appena questi si sparsero a terra , subito sul mantello si disegnò e si manifestò alla vista di tutti l’amata immagine della perfetta Vergine Santa Maria, Madre di Dio, nella forma e figura in cui la vediamo oggi, così come è conservata nella sua amata casa, nel tempio eretto ai piedi del Tepeyac e che invochiamo con il titolo di Guadalupe.
Visto ciò il vescovo ed i presenti caddero in ginocchio, la guardavano non con curiosità ma con cuore sincero. Il vescovo con le lacrime agli occhi si rattristò per non aver accolto subito il suo messaggio e pregò. Juan de Zumarraga trattenne un intera giornata l’indio come suo ospite e si fece mostrare il luogo ove la Santa Vergine voleva la sua casa. Il vescovo diede ordine di iniziare subito la costruzione e con solenne processione la Tilma fu deposta nella sua casa il 26 Dicembre dello stesso anno e tutti ne riconoscevano la provenienza soprannaturale e le presentavano le loro suppliche.


Curiosità e storia:

-Nel 1571 l’ammiraglio Doria possedeva la prima copia della figura della Madonna di Guadalupe e la affisse nella propria nave durante la battaglia di Lepanto.

-La Madonna indossa una cintura di colore viola che per gli indios dell’epoca indica una donna in gravidanza. Recenti studi compiuti da ricercatori internazionali hanno potuto constatare la presenza di un nascituro nel ventre del dipinto.

-Nella collina del Tepeyac era venerata la dea Coatlicue che per gli aztechi rappresentava “nostra madre”. La Madonna è apparsa proprio lì per portare alla vera conoscenza di Dio e di Sua Madre tutti i popoli.

-Nel 1756 il pittore Miguel Cabrera mette in evidenza come il dipinto esuli dalle tecniche classiche e conosciute della pittura umana. Successivi studi, anche recenti, non hanno fornito spiegazioni sulla provenienza dei colori usati ne sulla tecnica di pittura non essendoci alcun fondo preparatore sul mantello di ayete. Rimane pertanto sconosciuta a tutt’oggi la sua origine e come possa conservarsi intatta nel corso dei secoli.

-Nel 1791 accidentalmente si rovescia dell’acido muriatico sulla parte destra del dipinto compromettendolo gravemente. Ma nel corso degli anni inspiegabilmente, senza alcun trattamento, il tessuto danneggiato si è ricostituito.

-Nel 1921 Luciano Perez depone ai piedi della Madonna una bomba nascosta in mezzo ad un mazzo di fiori. La Basilica subirà ingenti danni ma la Tilma non verrà neanche sfiorata dall’esplosione tant’è vero che anche il suo vetro rimarrà miracolosamente intatto. L’attentatore non farà neanche un giorno di galera essendo difeso dallo stesso presidente municipale e dal procuratore generale (socialisti) che anzi accusano i cattolici dell’atto.

-Nel 1936 il chimico Khun esaminando il tessuto non trova traccia di coloranti.

-Nel 1951 il fotografo José Carlos Salinas Chávez dichiarò che in entrambe le pupille di Maria, fortemente ingrandite, si vedeva riflessa la testa di Juan Diego. Nel 1977 l'ingegnere peruviano José Aste Tonsmann analizzò al computer le fotografie ingrandite di 2500 volte e affermò che si vedono ben cinque figure: Juan Diego nell'atto di aprire il proprio mantello, il vescovo Juan de Zumárraga, due altri uomini (uno dei quali sarebbe quello originariamente identificato come Juan Diego) e una donna. Al centro delle pupille si vedrebbe inoltre un'altra scena, più piccola, anche questa con diversi personaggi. Nella puntata di Voyager (programma televisivo) del 12 ottobre 2009, viene detto che i personaggi fino a quel momento trovati sono 13.
-La fibra di maguey che costituisce la tela dell'immagine, non può durare più di 20 o 30 anni. Vari secoli fa si dipinse una replica dell’immagine su una tela di fibra di maguey simile, e la stessa si disintegrò dopo alcuni decenni. Mentre, a quasi 500 anni dal miracolo, l’immagine di Maria continua a essere perfetta come il primo giorno.
-La pelle di Maria è mulatta, di un colore ancora inesistente al tempo di Juan Diego, poiché le unioni tra i conquistatori spagnoli e le donne indigene non erano ancora avvenute, essendo stata Città del Messico conquistata da soli dieci anni. Maria sarebbe apparsa in sembianze tali, quindi, da predire le generazioni che in futuro avrebbero popolato il paese ma che ancora non c'erano
-La disposizione delle stelle sul manto non sarebbe casuale ma rispecchierebbe quelle che in cielo, da Città del Messico, era possibile vedere la notte del 9 dicembre 1531.

 -Juan Diego è stato proclamato Santo da Giovanni Paolo II il 31/07/2002

-La Madonna di Guadalupe è venerata come Regina del Continente Americano e la Sua Festa è il 12 Dicembre, giorno della sua ultima apparizione

particolare dell'occhio sx
Persona visibile nell'occhio sx


...e non ho altro da dire (Forrest Gump) 

FERRARI ECCELLENZA ITALIANA O INDECENZA SPECULATIVA?

Propongo questo interessante articolo del 2009, tratto dal sito DERAPATE, con i relativi commenti (sono solo alcuni) di gente che con Maranello ci ha avuto a che fare. Possibile che tutto ciò che fà il Gruppo Fiat deva essere "osannato" per poi rendersi conto, il più delle volte, che è solo una bufala?

Dopo aver saputo che davano 6 milioni di dollari a Michael Schumacher per non fare niente, il sospetto che la Ferrari fosse una fabbrica da sogno per lavorarci c’era venuto!
Ora ne abbiamo la conferma: il prestigiosissimo Great Place to Work Institute ha premiato la Ferrari S.p.A. come migliore azienda di lavoro in Italia. Dietro di lei si sono piazzati colossi mondiali come Microsoft, Coca Cola, America Express, Sevel e Johnson Wax.
Nel sito ufficiale della Ferrari viene spiegato che la politica di miglioramento del posto di lavoro è iniziata nel 1997 con la galleria del vento progettata da Renzo Piano. Successivamente altri nomi di rilievo hanno dato il loro contributo come Marco Visconti e Massimiliano Fuksas.
Ultimo tassello in ordine di tempo di questo progetto denominato “Formula Uomo” – che prevede il lavoratore come fulcro del sistema aziendale e mira a valorizzare capacità e creatività di ciascuna persona – è la recentissima costruzione del Maranello Village. Un complesso residenziale riservato ai dipendenti della Ferrari studiato in ogni minimo dettaglio e offerto loro a tariffe agevolate.
Insomma. Un ambiente di lavoro da sogno in un azienda da sogno che produce auto da sogno. Se avete la passione dei motori non vi resta che compilare un bel curriculum ed inviarlo a Maranello. E chissà che il sogno non si realizzi…
via | ferrariworld.it

Leggiamo un pò i commenti a questo articolo:
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non diciamo c..... io ci ho lavorato e gli stipendi sono da fame.Mi piacerebbe sapere chi da’ questi premi.Il livello medio degli operai e’ il 2 e vuol dire meno di 900 euro al mese.Chiedete ogni quanto danno aumenti escludendo quelli del cnn.
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DOPO 2 ANNI DI LAVORO IN FERRARI IL PRIMO AUMENTO …. ORA HO 39 ANNI E PERCEPISCO DA OPERAIO UNA CIFRA DEGNA DI UN CONTRATTO METALMECCANICO CHE SI SA’ E’ IL PIU’ SCARSO DI TUTTI…MA SI VIVE. IL MINIMO SINDACALE E’ 1050 EURO AL MESE D’APPERTUTTO E LA FERRARI E’ A CNM METALMECCANICO … CERTO CHE LA DIFFERENZA TRA UN OPERAIO CON 20 ANNI DI SERVIZIO COME ME ED’ UNA BURBA E’ PARECCHIA…. RICORDA CHE LA FERRARI PAGA COME LA FIAT E COME UNA QUALSIASI AZ. METALMECCANICA ..QUINDI ABBI LA CORTESIA DI NON DIRE TU DELLE C..SPUTARE NEL PIATTO DOVE SI MANGIA E’ LA COSA PIU’ BRUTTA CHE CI SIA!!!!!
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si, il posto ideale dove lavorare nei sogni, ma non nella realtà. fino ai dirigenti, guadagna di più un insegnante. ci sono ingegneri con paghe da fame. i costi del maranello village: conviene di più prendersi un appartamento da soli…è tutto fumo!!
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il Maranello village , un residence per i dipendenti Ferrari ??? Ma che’ e’ un hotel vero e proprio per tutto l’indotto Ferrari , oltre alle paghe da fame , i vari Ferrari Store , voglio prendere anche questi . Grazie Ferrari Grazie !!!!
Camilla Modena
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VISTO CHE QUESTO VILLAGGIO E’ UN HOTEL/ RESIDENCE A TUTTI GLI EFFETTI , MA PERCHE’ CI FANNO CREDERE CHE MONTEZEMOLO PENSA ALLA QUALITà DELLA VITA DEI DIPENDENTI ;SECONDO VOI NON PENSA SOLO AD ULTERIORI INTROITI CHE ARRIVANO NELLE TASCHE DELLA FERRARI. ???
CHISSA’ COME SARANNO CONTENTI GLI ALBERGATORI DI MARANELLO E I LORI DIPENDENTI !
Willy – Maranello -
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io c’ho lavorato fino a febbraio di quest’anno….il lavoro è bellissimo è un sogno…ma lo stipendio da fame fa svanire questo sogno ancor prima di avere delle soddisfazioni!!
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Sono un ragazzo che lavora in ferrari da quattro anni,quando sono arrivato ero entusiasta di entrare a far parte di questo gruppo,ma a distanza di tempo mi pento amaramente di questa scelta non per il lavoro,ma perche’non mi sento appagato e considero lo stipendio che ricevo troppo misero rispetto alla fama che porta quest’azienda.Dispiace dire queste cose ,ma la Ferrari illude e delude tutti coloro che come me sognavano di entrare a far parte della stessa.DO’ JE TUT FUM ENUD ARRUST.

Vi basta?

KLM USERA' BIOCARBURANTE DERIVATO DA OLI USATI IN CUCINA

Klm: voli con biocarburante tra Amsterdam e Parigi




Da settembre più di 200 voli alimentati da oli usati in cucina



28 Giu - 16:28 Il gruppo Air France-Klm, nominato per sei anni consecutivi leader nell’indice Dow Jones Sustainability, ha annunciato che a settembre entreranno in esercizio tra Amsterdam e Parigi più di 200 voli Klm alimentati a biokerosene derivato da oli usati in cucina. Lo riporta travelquotidiano.com che precisa che il carburante è prodotto da Dynamic Fuels con il supporto di SkyNRG, consorzio fondato ndi Klm, North Sea Group e Spring Associates con lo scopo di sviluppare la produzione di biocarburanti

martedì 28 giugno 2011

ACCISE SUI CARBURANTI NUOVO AUMENTO

CARBURANTI: DA OGGI AUMENTO ACCISA 4 CENT PER EMERGENZA IMMIGRATI

Dopo aver accolto i clandestini (si, clandestini perchè la maggior parte di loro hanno questa qualifica) nel nostro bel paese di Tunitalia ci prepariamo anche a mantenerli (fosse vero chissà dove finiranno questi soldi...). Riporto solo per curiosità l'elenco delle varie accise che gravano sui nostri carburanti. Leggete bene perchè ci sono voci veramente...esilaranti!


(ASCA) - Roma, 28 giu - Da oggi le accise su benzina e gasolio sono aumentate di 4 centesimi al litro per ''fronteggiare lo stato di emergenza umanitaria nel territorio nazionale determinato dall'eccezionale afflusso di cittadini appartenenti a Paesi del Nord Africa''.

Lo ha stabilito l'Agenzia delle Dogane, secondo quanto rileva la Staffetta Quotidiana.

Le nuove accise aumentano per la benzina a 611,30 euro per mille litri (da 571,30 euro per mille litri) e per il gasolio a 470,30 euro per mille litri (da 430,30 euro per mille litri). Il tutto da oggi fino al 30 giugno, perche' dal 1 luglio entreranno in vigore anche i nuovi aumenti previsti dal decreto sul fondo unico dello spettacolo. Dal 1 luglio al 31 dicembre 2011 le accise saliranno ancora a 613,20 euro per mille litri per la benzina e 472,20 euro per mille litri per il gasolio.

lunedì 27 giugno 2011

LA DIFFERENZA TRA VENETO E TRENTINO? LA CLASSE POLITICA!

Pubblico questo interesante articolo del CORRIERE DEL VENETO che un gentile amico mi ha inviato. Interessante notare come la reale e migliore qualità della vita percepita in Trentino non è da imputare solo alla loro autonomia (ottenuta anche con le bombe, ma che hanno saputo valorizzare nel corso degli anni con una oculata amministrazione  politica e finanziaria) ma anche ad un buon governo della regione.
I veneti? Ricchi ma male amministrati! La loro autonomia? Al momento pura utopia!


Veneto e Trentino, un gap (anche) civico

Due Regioni a confronto


Quando andiamo nel Trentino Alto Adige, la sensazione è di arrivare in un altro paese, migliore di quello che abbiamo appena lasciato. Ci sentiamo diversi, quasi fossimo nell’Italia che vorremmo: senza scritte sui muri, pulita, organizzata, rispettosa dell’ambiente e della propria cultura. Nelle valli troviamo strade lisce come biliardi, guard-rail di legno, case pittoresche con i tetti di tegole e non di lamiera, nei prati l’erba è sfalciata e in quota pascolano mucche e cavalli, nei negozi di alimentari ci sono prodotti di qualità, i ristoranti offrono buoni piatti a prezzi convenienti. Merito dell’autonomia, che blocca l’emorragia di denaro verso Roma? Certo, ma altrettanto sicuro è che i loro amministratori i soldi li investono come si deve e sanno programmare il futuro. Perché anche in Veneto c’è ricchezza: però non è gestita altrettanto bene. Forse che il segreto della miglior qualità della vita, che troviamo nella vicina Regione, sta nella formula politica?
Macché, Trentino e Alto Adige sono aperti a tutto l’arco dei partiti: a Bolzano la Südtyroler Volkspartei è legata da sempre ai comunisti/progressisti, ieri Pci oggi Pd. Qui da noi Bossi strilla da decenni, lì Magnago ha tracciato un percorso definitivo; è vero che negli anni Cinquanta ci fu il rinforzino di qualche bombetta a opera di Klotz e Amplatz (altro che i nostrani aserenissimi » con tanketto: macchiette, a confronto), ma è altrettanto innegabile che il federalismo, promesso e ripromesso dalla Lega, i nostri cugini tridentini se lo gestiscono da un pezzo: si chiama autonomia amministrativa, linguistica, scolastica, sanitaria. Dalla sfera politica veniamo a quella sociale. Com’è che lassù non troviamo i mendicanti che affollano i centri storici del Veneto o le bosniache accovacciate (a volte sdraiate: letteralmente) nelle calli veneziane? Sono forse più cattivi di noi, i trentini, cacciano gli extracomunitari, li maltrattano? Tutt’altro, in fatto di religiosità e cattolicesimo possono darci dei punti. E l’industria, con i suoi risvolti negativi? C’è anche lì, ma non ha cementificato e degradato l’ambiente come dalle nostre parti. Ma allora, qual è il segreto che fa la differenza tra noi e loro? Non lo so. Tutto analizzato, tutto considerato, tutto soppesato, il mistero rimane mistero: sarebbe come voler fare un bicchiere di buon merlot con gli ingredienti chimici. Allora azzardo un’ipotesi: forse i trentini-altoatesini hanno un maggior senso civico e fanno tutto con più buon senso e serietà. Prendiamo un esempio banale: siamo entrambi attaccati alle tradizioni, ma tra una sfilata degli Schützen e le nostre becere sagre della luganega o ridicoli cortei storici, ce ne passa; sarebbe come - per dirla col Guicciardini, che rimproverava a Machiavelli di rifarsi all’antica Roma - «volere che uno asino facessi el corso di uno cavallo ». E magari il gap fosse tutto qui.
Beppe Gullino

sabato 25 giugno 2011

CARLO RUBBIA: NUCLEARE SICURO CON IL TORIO

Girando per il web ho trovato questo bellissimo articolo di Paolo della Sala che mi permetto di proporvi. Uno che ha capito cosa volesse dire Carlo Rubbia con il suo no al "vecchio" nucleare ed un si alle rinnovabili ed alla ricerca sul nucleare "pulito" con il torio. Cosa sempre sostenuta ed auspicata dalle pagine di Forrest Gump... Anche della Sala ha capito che bisognava dire no al nucleare all'uranio (pericoloso ed anti economico) ma si alla ricerca su quello al torio (come sostenuto da Rubbia). Purtroppo le parole del Nobel, in questi mesi, sono state manipolate (alcuni blog hanno addirittura sostenuto che il Rubbiatron fosse strato creato per il funzionamento delle centrali nucleari al torrio senza capire che, invece, è un macchinario per lo smaltimento delle scorie dal quale possono derivare le centrali del futuro al torio ma non è nato per tale scopo!). Ma quello che ormai conta è che l'Italia si è tagliata fuori dal futuro dell'energia nucleare pulita...chi vivrà vedrà!

In un Paese di guelfi e ghibellini, di pro e contro nuke, resterà sempre valida la legge del Terzo escluso, che quasi sempre è la migliore.
Così si da' voce al primo cialtrone che passa, mentre non si dà attenzione al Nobel Carlo Rubbia.
La prima obiezione di Rubbia  contro il nucleare "standard" è sulla spesa economica da impiegare in Italia: con la creazione di sole quattro centrali non si ridurrebbero i costi dell'energia elettrica.
La Francia ha adottato da decenni il nucleare ed ha ben 59 centrali. Inoltre Parigi si assicura con la forza delle armi l'accesso alle miniere di uranio: in Ciad, in Libia, e in altre nazioni dell'Africa occidentale.
Sul mercato internazionale il costo dell'uranio sta di nuovo crescendo, mentre il business si poteva fare due anni fa quando il prezzo era sceso, come avevo scritto io*.
 Vale la pena di un approfondimento scientifico, come richiesto da Rubbia (ma la sua proposta bloccherebbe gli affari delle tre lobby -petrolio, nucleare, sostenibili-, ecco il punto).
Lo scienziato italiano propone da anni l'utilizzo delle centrali al torio al posto dell'uranio. Intanto con una tonnellata di torio si produce l'equivalente di 200 tonnellate di uranio. Inoltre, il torio è un materiale presente in natura con molta più abbondanza rispetto all'uranio. Anche in Italia.
  Lo smaltimento delle scorie sarebbe molto più rapido rispetto ai milioni di anni necessari per il riassorbimento delle scorie di uranio (decine di anni). Infine il torio a differenza dell'uranio non è utilizzabile come arma nucleare.
Dopo Fukushima la paura  per l'impiego di centrali nel nostro paese torna a salire. Tra paura e contrapposizioni sterili, finiremo per sbagliare tutto ancora una volta, e su un tema strategico come l'energia, mentre -se la tecnologia di Rubbia fosse valida potremmo diventare un Paese all'avanguardia nel mondo e vendere tecnologia per miliardi di euro. Tra poche settimane saremo chiamati alle urne per decidere attraverso il referendum 2011 sul nucleare.
Rubbia propone di utilizzare insieme al nucleare pulito un mix di fonti di energia alternativa: eolico, geotermico (gli unici redditizi) e il solare (insostenibile economicamente, perché non rende).
--> QUI un'intervista in merito a Rubbia.
--> Un articolo sul Rubbiatron, macchina del Cern per lo smaltimento delle scorie.

venerdì 24 giugno 2011

TUNISINI CLANDESTINI CHE FINE HANNO FATTO? DOVE SONO FINITI?

Ve lo ricordate questo post? Era fine Marzo e il vostro Forrest aveva già previsto che i clandestini (ai quali nel frattempo il governo ha concesso un permesso di soggiorno temporaneo di 6 mesi) si sarebbero dati alla macchia!

BENVENUTI IN TUNITALIA! di Forrest Gump

 Eh si, dopo aver festeggiato i 150 anni dell’unità d’Italia ci accingiamo a “festeggiare” la nascita del nuovo stato di TUNITALIA. Le nostre porte sono sempre aperte…A TUTTI!
Se è vero che per dovere morale, civile e cristiano dobbiamo accogliere i rifugiati politici e di guerra, ovvero persone che fuggono da situazioni belliche e che per solito hanno perso tutto ma non ancora la vita, non è affatto vero che dobbiamo accogliere i clandestini, ultimamente tunisini, che abbandonano il loro paese in cerca di… fortuna??? No, non penso, anzi mi domando proprio cosa cerchino. Ricordo che in Italia esiste il reato di clandestinità (come nel resto d’Europa), ricordo inoltre che la Tunisia è appena stata “liberata” dalla presenza di Ben Alì dallo stesso popolo tunisino che chiedeva libertà e democrazia. Ma come? Ottengono ciò che vogliono e scappano?
Gli italiani, nella 2° guerra mondiale, appena liberati esultarono e si diedero un gran da fare per la ricostruzione del loro paese ed in ciò fummo aiutati anche dai paesi stranieri (come gli USA con il piano Marshall) ma a casa nostra, ed è quello che noi dovremmo fare con loro!
Ma stasera(29-3-2011), al TG5, il ministro Maroni ha detto che domani 6 navi italiane caricheranno questi clandestini per portarli via da Lampedusa e, udite udite, “spalmarli” nelle varie regioni italiane all’interno di non meglio identificati centri d’accoglienza. Poiché siamo in Italia non è difficile capire come andrà a finire: il 20-30% (se va bene) verrà rimpatriato ed il rimanente si darà “alla macchia” dai centri d’accoglienza e rimarrà clandestino qui da noi, almeno fino alla prossima “sanatoria”.
Ho visto anche Berlusconi al TG5 che difendeva, a spada tratta, la sua reputazione ed onorabilità contro la magistratura di sinistra. Caro Presidente, dei suoi processi ed affari non mi interessa niente (sono cose che riguardano lei), come non mi interessa sapere dalla stampa che Lei guadagna 40 milioni di € all’anno, non sono invidioso, visto poi come li spende… Quello che mi interessa è che faccia il Suo dovere di Presidente del Consiglio per il bene dell’Italia e degli italiani, per questo l’hanno eletta non perché si occupi dei suoi affari. Per questi deleghi qualcun altro e ci tiri fuori dalla m…!
 A tutti i clandestini dico: BENVENUTI IN TUNITALIA TERRA DEI CACHI E DI… MACACHI!!!


Certi fatti te li ricordi bene, altri invece per niente. Strano! (Forrest Gump)

giovedì 23 giugno 2011

MEDJUGORJE 30° ANNIVERSARIO

A migliaia per 30 anni Medjugorje


In programma sabato messe e celebrazioni liturgiche in 15 lingue



A migliaia per 30 anni Medjugorje (ANSA) - BELGRADO, 23 GIU - Decine di migliaia di persone stanno affluendo a Medjugorje (sud della Bosnia-Erzegovina) in occasione del 30/o anniversario dell'inizio delle apparizioni della Madonna ad alcuni bambini della zona. Come hanno riferito oggi i media, almeno 50 mila pellegrini provenienti da numerosi Paesi, non solo europei, sono gia' giunti nella piccola localita' bosniaca dove sabato prossimo sono in programma messe e celebrazioni liturgiche in almeno 15 lingue.

GUIDA ALL'ACQUISTO DELL'AUTO: CHE SIA DIESEL!

Sembra un paradosso ma è vero. Nel tempo dell’ecologia galoppante, del green che fa trend e dell’anti inquinamento i motori diesel cantano vittoria.
Partiamo dalla considerazione del valore di inquinamento delle varie “classi” Euro: tanto per iniziare diciamo che l’Euro 5 ha ridotto le emissioni inquinanti di un qualsiasi motore a scoppio del 97% rispetto ad un vetusto Euro 0 ovvero non catalizzato! Un dato esorbitante ma non così tanto rispetto ad un antiquato Euro 3 che le aveva già ridotte del 90% e l’Euro 4 che era arrivato al 94%. Si parla già di Euro 6 ma ne vale la pena?
Nel lontano 2003 il premio Nobel Rubbia sosteneva che le Euro 4 erano già così pulite che non valeva la pena, e la spesa, di accanirsi a progettare altri sistemi anti inquinamento poichè il loro sviluppo e successiva produzione oltre che essere anti economici (poi gli avrebbero pagati gli automobilisti) erano anche anti ecologici poiché bisognosi di energia per fare il loro lavoro. Non solo, chi non si è accorto che un’auto catalizzata consuma di più di una non provvista di catalizzatore? Si ma inquina meno…
Per quanto riguarda l’emissione di CO2 il diesel comincia la sua vittoria. Il valore di CO2 tiene conto degli atomi di carbonio presenti nel carburante. Gasolio e benzina hanno gli stessi atomi di carbonio ma il gasolio pesa il 12% in più, indi un litro di gasolio darà il 12% in più di CO2 rispetto ad un motore benzina…Sbagliato! Si, perché i motori diesel sono molto più parchi nei consumi rispetto ai benza di c.a. il 30-35%  (naturalmente common rail di ultima generazione). Se ne deduce allora che un motore a gasolio dei giorni d’oggi emette c.a. il 25% in meno di CO2 rispetto ad uno attuale a benzina.
Fino all’anno scorso ci hanno imbottito la testa che andare a gas era trendy ed ecologico ma soprattutto conveniente…Balle!
Il GPL è un sottoprodotto del petrolio e da un barile di greggio se ne ricava solo il 3-4%, meno di qualunque combustibile. E’ presente in modeste quantità nella superficie di alcuni giacimenti petroliferi e noi italiani lo ricaviamo dal metano (naturale) CHE IMPORTIAMO DA Libia e Nigeria. Il GPL deve essere “stoccato” nel serbatoio sotto forma di gas e quindi è ingombrante e mediamente un motore subisce un calo del 15-20%. A questo si può porre rimedio se l’iniezione avviene in forma liquida ma qui si aprono un sacco di altri problemi. La quantità di GPL nel mondo è limitata (anche se lo possiamo ricavare industrialmente) ed il suo costo è elevatissimo ma risulta meno caro della benzina per via di accise ridotte al minimo poiché è usato come riscaldamento nelle zone ove la rete del metano non è presente usufruisce quindi di un prezzo “calmierato”.
Di METANO, invece, ce n’è a volontà con riserve superiori a quelle del greggio ma il suo impiego nelle auto è ancora più svantaggioso del GPL, sia in termini di perdita di potenza sia per la sollecitazione termica.
Fino a pochi mesi fa il “GAS” sembrava la panacea anti consumi ed anti inquinamento…risultato? Terminati gli eco-incentivi statali le vendite GENN-MAGG. 2011 GPL 2,77% contro il 20,08% dell’anno precedente!!! E le auto a metano sono passate all’1,92% dal 4,43% (dati veramente esigui) dello stesso periodo dell’anno trascorso.
Il Gas va bene solo ed esclusivamente a chi deve circolare nei centri ove i solerti sindaci attuano i blocchi del traffico e basta! Avete notato in merito che finiti gli eco incentivi si sono anche drasticamente ridotti i blocchi del traffico nelle varie città?? Mistero…!!!
Passiamo alla più grande presa in giro: le IBRIDE.
Prima di tutto notiamo che a parte Honda, Toyota e poche altre le ibride sono tutte macchine da milionari….Cayenne, Touareg, X6 e via dicendo. Si perché l’ibrido comporta maggior peso avendo anche un motore elettrico e quindi maggior costo iniziale, pertanto per fare bella figura in termini di prestazioni, e non far sembrare cara un utilitaria, hanno equipaggiato “ibridamente” soprattutto auto già care in partenza, tanto caro per caro se la comprerà come sempre un milionario! Non illudetevi di andare in “modalità” ecologica molto a lungo con queste auto: massimo 5 km per le più “leggere”. A chi serve l’ibrida? Ai tassisti (New York e Milano ne sono l’esempio con Honda e Toyota) che girano prevalentemente in città per avere una guida rilassante ma consumando come un buon diesel con l’unico pro di poter, in parte ,driblare i blocchi del traffico ma a loro sto problema non li tocca… Trovata pubblicitaria delle Case giapponesi? Direi di si! Anche perchè se viaggiate in autostrada o su statale a velocità costante, la vostra ibrida (giapponesi comprese) consumerà più di un comune diesel ma anche di un analogo benzina, dovendosi portare dietro un peso supplementare dato dal motore elettrico che farà da zavorra.
Le ELETTRICHE? Prezzi folli (anche se in continua discesa), autonomia ridotta(anche se in continua salita) a proposito se ne avete una e rimanete per strada dove vi attaccate con la spina?? (problema da risolvere) E prestazioni mediocri (anche se in continuo aumento). In definitiva volete un’elettrica pura? Pensateci tra un lustro e più…
Ma che fine hanno fatto le vere ecologiche ad idrogeno con costi di rifornimento ridicoli e prestazioni ottime? Chiedetelo a Bmw e Mercedes che le hanno pronte da anni ma misteriosamente sparite...!
Chi vince? IL DIESEL che è un prodotto meno pregiato della benzina e può essere ricavato in maggior quantità dal petrolio, il 55% contro il 14% della benzina, consuma meno ed emette meno CO2 (come già visto) e con i motori common rail ha più coppia!!
P.S. la stessa GM produrrà una nuova utilitaria in India di 1000 c.c., prevista per i prossimi anni in milioni di pezzi, un’auto che farà girare il mondo (secondo loro). Che motore è previsto? SOLO DIESEL, NATURALMENTE!!




  • Mamma diceva sempre: la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita! (Forrest Gump)
  • ORO IL NUOVO EL DORADO

    Ripropongo il post di Aprile relativo alle quotazioni di oro ed argento... buona lettura.

     



    martedì 26 aprile 2011


    ORO ED ARGENTO IL PERCHE' DI UN BOOM

    L’oro sui mercati borsistici ieri ha raggiunto il tetto storico di 1.518,32 dollari l’oncia mentre l’argento ha toccato quota 49,82 dollari, sfiorando il record di 50,35 dollari l’oncia del 18 gennaio 1980: tale impennata nei prezzi dei due beni rifugio per eccellenza rivela fragilità sulle strategie e risultati di ripresa economica mondiale e il timore degli investitori. Ma i soldi per comprare l’oro a prezzi record da dove vengono? La principale fonte di liquidità è la Federal Reserve americana: ancorando i tassi reali di interesse a zero consente al sistema finanziario/industriale americano di uscire dalla crisi. Inoltre tramite il riacquisto di titoli del Tesoro americano – quantitative easing – di fato è come se stampasse letteralmente dollari. Con questa liquidità immessa nel sistema si spera di riattivare attività produttive reali.
    Nei fatti fiumi di denaro vanno a gonfiare bolle finanziarie che hanno per obiettivo la speculazione. Vedi speculazioni azionarie, immobiliari, materie prime e, nel nostro caso, anche oro e argento.
    Come reagisce la FED? Reputa ancora tollerabile tale effetto collaterale e la politica monetaria a favore della maggiore liquidità nel sistema va avanti.
    Anche Cina e India influiscono su tale scenario grazie alle enormi riserve di dollari accantonate in decenni di sbilancio commerciale attivo nei confronti degli USA. Per non far svalutare tali riserve di moneta a causa dei problemi di bilancio pubblico americano, India e Cina vendono dollari, per contenerne appunto la svalutazione. Meglio possedere euro, ma anche oro e argento.
    Oro e argento, perche sono valutati in dollari? Il motivo principale è dovuto allo strapotere storico degli USA nei giochi geoeconomici mondiali. Ma il boom di oro e argento è causato esclusivamente dalla svalutazione del dollaro? In realtà gli investitori vogliono liberarsi della moneta, quindi anche dall’euro. Le valute cartacee sono per antonomasia i beni più esposti ad oscillazioni e sbalzi di valore. La bolla dell’oro si sgonfierà? Presto per dirlo, ma come sempre accade prima o poi le quotazioni tenderanno al ribasso, ma non in maniera traumatica per il mercato.

    ORO QUOTAZIONI RECORD

    Ricordate il post di qualche tempo fa in cui mettevo in evidenza il  perchè di una possibile ascesa continua dell'oro? Ecco i risultati...

    Era nell’aria ormai da qualche tempo: l’oro è tornato a salire ed ha finalmente rotto il muro dei 1550$/oz.
    Come si può osservare nell’area grafici di forexinfo.it la giornata è stata più che positiva per il metallo prezioso per eccellenza che ha rotto senza indugi il muro dai 1500$ l’oncia toccando un massimo in area 1,557$.

    Al momento la quotazione dell’oro sta ritracciando in area 1553$ ma tutto fa supporre nuovi rialzi nel breve periodo alla ricerca di nuovi record a 1600$ l’oncia, sfruttando anche la relativa debolezza del dollaro data dai problemi dell’economia USA e tassi confermati proprio oggi tra lo 0 e lo 0,25%.

    domenica 19 giugno 2011

    TOP GEAR LEGGE FORREST GUMP??

    James May "Top Gear"
    Come spesso faccio anche l’altro giorno ho comprato l’ultimo numero, quello di Luglio appena uscito, della rivista Top Gear attratto dalla copertina dove troneggiano tre bellissime Lamborghini Aventador. Sotto un titolone: “TORI SCATENATI”. Non vi ricorda qualcosa??? Si, un po’ di similitudine c’è, ma che volete era Aprile quando pubblicai il mio primo post “Lamborghini la storia di un toro scatenato” e poi il toro della Lambo è scatenato. Inizio la lettura del servizio e…sorpresa! “Quando vedo passare un’Alfa Romeo, diceva Henry Ford, mi tolgo il cappello..”. Ma è esattamente la stessa frase che ho usato io per l’apertura del mio post mesi fa e la riciclano per il loro articolo!! Incredibile!
    Faccio una ricerca con Google e scopro che se si digita “Lamborghini storia” il mio post è in prima pagina, anche se nel blog di Allround Engineering che dopo avermi “oscurato” si è guardato bene dall’oscurare un mio post che gli procura molti lettori! Speriamo che il suo “oscurantismo” sia totale e definitivo così potrò godere della farina del mio sacco…
    Non so se sia una fatalità o meno comunque grazie James, vuol dire che il mio post ti è piaciuto.


    - Jenny: Si chiama Forrest, come suo padre.
    - Forrest: Anche suo padre si chiama Forrest?
    - Jenny: Sei tu il padre, Forrest!                             (Forrest Gump)

    mercoledì 15 giugno 2011

    ITALIA BOLLETTA ENERGETICA RECORD PER IL 2011

    FERRARI QUOTATA IN BORSA PRIMA DI CHRYSLER?

    MILANO (MF-DJ)--"La quotazione della Ferrari non e' sul mio tavolo, ma resta un'opzione". Parlando a Gavi (Alessandria) alla presentazione del nuovo crossover Freemont, Sergio Marchionne non ha escluso la quotazione della scuderia emiliana, controllata dalla Fiat con il 90%.
    Nei mesi scorsi, si legge in un articolo di MF, l'a.d. del Lingotto aveva gia' ventilato un'eventuale ipo della Rossa, tuttavia le sue parole assumono ben altro valore adesso che la Fiat e' salita al 52% di Chrysler e che si e' assicurata i diritti, spettanti prima al Tesoro Usa, sugli eventuali extra-profitti che incasserebbe il sindacato americano Uaw dalla vendita della propria quota (44,7%) in un'eventuale ipo della casa di Auburn Hills. In pratica, al di sopra di una certa soglia (che ha un valore base di 4,25 miliardi di dollari nel 2010, ma che viene aumentata al tasso del 9% all'anno), i proventi della quotazione Chrysler non andrebbero piu' nelle tasche del sindacato, ma alla Fiat. Per questo il sindacato ora potrebbe anche trasferire le azioni direttamente alla Fiat.
    Nei fatti, quindi, Marchionne e' di fronte a un bivio ma ha la necessita' di reperire risorse e continuare a crescere in Chrysler. Da un lato c'e' la via maestra, che prevede la quotazione della casa di Auburn Hills, che di fatto escluderebbe l'ipo di Maranello. Dall'altro c'e' la possibilita' che Fiat sia costretta a rilevare la quota di Uaw (ieri Marchionne ha escluso che ci siano trattative in corso) e quindi vari il collocamento della Rossa per sostenere la scalata a Chrysler. Sul mercato potrebbe cosi' finire il 39% della scuderia emiliana, con Torino comunque in maggioranza assoluta. In questo senso ieri Marchionne ha spiegato che "la quotazione di Chrysler e' ancora piu' probabile dell'acquisto da parte della Fiat della quota Uaw in Detroit". Il problema e' che la decisione non spetta alla sola Fiat. Per questo l'ipo Ferrari e' molto piu' di una semplice idea. A conferma di questo stallo, Marchionne ieri ha spiegato che l'ipo di Chrysler sicuramente non avverra' quest'anno. red/alb alberto.

    martedì 14 giugno 2011

    LAMBORGHINI LA STORIA DI UN TORO SCATENATO

    Ripropongo un post, pubblicato ad Aprile in un altro blog, a firma Forrest Gump sulla storia di Ferruccio Lamborghini. Buona lettura!

    LAMBORGHINI, LA STORIA DI UN TORO SCATENATO di Forrest Gump

    di Forrest Gump



    Se celebre fu la frase di Henry Ford: “Quando vedo passare un Alfa mi levo il cappello”, non altrettanto celebre ma ricca di significato fu la frase di Frank Sinatra quando gli consegnarono la sua Miura: “Chi vuole sembrare qualcuno compra una Ferrari, chi è qualcuno compra una Lamborghini”. Ho voluto aprire questo scritto con un tocco polemico perché proprio ad una “diatriba” fra il “Drake” e Ferruccio si deve la nascita della Lamborghini Automobili…unica vera antagonista della Ferrari a livello mondiale.
    Ma torniamo alle origini; Ferruccio Lamborghini nasce a Renazzo di Cento (Fe) il 28 Aprile 1916, sotto il segno del Toro, da una modesta famiglia agraria, suo padre e suo zio erano piccoli proprietari terrieri. Viene battezzato il 2 Maggio con i nome di Ferruccio Elio Arturo (a ricordo dei nonni) ed avrà quattro fratelli.
    Ferruccio ben presto è chiamato a dare una mano nel podere di famiglia ma preferisce dedicarsi ad altre attività manuali. All’interno di una piccola stalla si inventa una bottega ove si cimenta con successo nella riparazione e creazione di oggetti di uso domestico ed agrario. All’interno della “bottega” campeggia la scritta lasciata da suo nonno: “Se lavorerai di buona voglia il frutto verrà dopo la foglia” ed a ciò sarà improntata la vita del giovane. Preso il classico “pezzo di carta” all’Istituto tecnico di formazione professionale di Taddia di Cento va a lavorare presso il fabbro del paese, con disappunto del padre, ove affina le sue doti di manualità. Con i primi soldi acquista una moto che in breve sostituirà con una mitica Norton 350. Nasce in lui la passione per la meccanica ed i motori. Durante la seconda guerra mondiale viene inviato a Rodi ove si occuperà del 50° autoreparto come autiere e meccanico. Arriva l’8 settembre 1943, tutto il reparto si disperde, e Ferruccio si apre un’officina riparando mezzi meccanici un po’ per tutti, compresi gli alleati inglesi, dai quali si fa pagare in sterline d’oro. In questo periodo conosce Clelia Monti, figlia di emigranti ferraresi, che sposerà qualche anno più tardi nel 1947 una volta rientrato in Italia. Nello stesso anno nascerà Antonio, noto come Tonino, e proprio a causa di complicanze post-parto Clelia morirà.
    Ferruccio per cancellare dalla mente la tragedia si butta a capofitto nel lavoro. Intuisce con gran fiuto imprenditoriale che una parte del futuro dell’Italia sarà nella meccanizzazione agricola e comincia a dedicarsi alla costruzione di trattori, allora una rarità nelle nostre campagne.
    Acquista presso un campo ARAR, ove si alienano i residuati dei mezzi militari a poche lire, una camionetta 4x4 inglese con motore Morris. La smonta, la adatta, la modifica e ne esce…un trattore! Il Carioca, il primo trattore Lamborghini, che esporrà alla festa di S. Biagio del 1948 a Cento (Fe). 
     

    Carioca Lamborghini 1948

    Fra i contadini lo stupore è grande e Ferruccio con piglio di abile commerciante non si fa scappare l’occasione. A fine sera raccoglie ben 11 ordini con anticipi da 100.000 lire l’uno. Un successo! Nel frattempo frequenta una giovane maestra elementare, Annita Borgatti, che sposerà nel 1949. Partono per Napoli, in viaggio di nozze, e proprio vicino alla città partenopea si imbatte in un campo ARAR pieno di motori Morris. Ferruccio contratta, spunta il prezzo voluto, torna di corsa a casa ed ottiene dalla Cassa di Risparmio di Cento un prestito di 10.000.000 di lire (cifra notevole al tempo) per l’acquisto di ben MILLE motori Morris. Lo considerano un pazzo, uno che vuol fare il passo più lungo della gamba, ma lui ci crede, ha fiutato l’affare… E’ pronto a fare il salto di qualità: da artigiano ad industriale!
    In poco tempo la produzione raggiunge le 10 unità giornaliere ed è costretto ad avviare i lavori per la costruzione di una nuova fabbrica di oltre 1000 mq. E dopo pochi mesi altri capannoni…è l’apoteosi! Ferruccio ormai possiede diverse proprietà immobiliari ed alcune lussuose ville, gira in Ferrari, Jaguar e Maserati e nella sua villa al mare, al Lido di Savio, fa sci nautico con un Riva spinto da un motore V12 da lui voluto.
    Ma non si ferma, non è appagato. Malgrado sia totalmente digiuno di marketing il suo fiuto lo spinge negli USA, lì ha un’intuizione geniale. Torna e fonda la Lamborghini Bruciatori (1959) capendo che ben presto le vetuste caldaie a carbone verranno soppiantate dai bruciatori a nafta ed inizia anche la produzione dei primi condizionatori. Un successo! Ora è uno degli industriali più in vista d’Italia! Nello stesso anno inizia la produzione di elicotteri che però deve sospendere immediatamente a causa del diniego da parte del governo a svolgere tale attività. Augusta in fabula…E’ un vulcano, un genialoide impulsivo ed inizia a far costruire televisori per poi accantonare il progetto. Fonda la Lamborghini Oleodinamica ma non è finita, si butta sui motori marini. Manco a dirlo il successo è strepitoso! Vincerà, nel corso degli anni, numerosi titoli mondiali off-shore…
    La sua passione per le auto e la meccanica lo porta all’acquisto di una Ferrari GT 250 2+2 e qui la storia è nota… Afflitta da numerose noie alla frizione, la Ferrari, viene smontata da Ferruccio che, suo malgrado, scopre che le frizioni dei suoi trattori sono simili, ma di qualità migliore, rispetto a quella della blasonata GT. E’ un giorno di Novembre del 1962 e Lamborghini si reca a Maranello per parlare direttamente con il “Drake”(si conoscevano, era un buon cliente per Ferrari). Consideriamo che il Sig. Lamborghini fatturava 10 volte la società Ferrari ed era uno dei più grandi industriali dell’epoca con migliaia di maestranze…Ma Enzo Ferrari, come era solito fare, fece attendere oltre due ore il suo interlocutore e se ciò non bastasse lo riceve facendolo stare in piedi durante tutto il colloquio! L’Ing. Ferrari liquida il “cliente” dicendo: “Tu continua a costruire i tuoi trattori a me lascia costruire le mie macchine sportive”. Ferruccio dal carattere sanguigno recepisce lo “sfottò” come una sfida e replica duramente in dialetto: “Le farò vedere se non sono capace di fare anch’io delle fuoriserie, magari migliori delle sue”. In risposta scatta una frecciata: “Si, magari farai dei trattori granturismo!”. Riguardo a quella giornata Tonino Lamborghini ricorda che “tornò a casa decisamente fuori dai gangheri, una delle volte che lo vidi più arrabbiato”. Dal canto suo Enzo Ferrari disse ad un suo collaboratore: “Abbiamo perso uno dei nostri migliori clienti” non credendo troppo sull’effettiva capacità di Lamborghini di fare concorrenza alle sue auto.


    Ferrari GT 250 2+2

    La sua reazione è immediata. Nei primi mesi del 1963 fonda la Lamborghini Automobili, individua un’area a S. Agata Bolognese, l’acquista e costruisce un’enorme fabbrica con macchine a controllo numerico e pavimenti in maiolica. Approfittando della “ notte dei lunghi coltelli” in atto alla Ferrari da parte dell’Ingegnere, che sta facendo “pulizia” all’interno dell’azienda di persone ormai con troppo potere. Con un blitz a suon di milioni di lire (d’allora) Ferruccio recluta ben 18 tecnici dal Cavallino con lo scopo di creare una GT “con le palle di un toro”. Affida a Paolo Rambaldi, noto grafico, la creazione del nuovo logo ( che utilizzerà d’ora in poi anche sui trattori) ed afferma: “Se Ferrari ha voluto il Cavallino, io per simbolo voglio il Toro, un Toro scatenato!” Detto, fatto!
    Per il cuore delle sue creature vuole un papà veramente eccezionale: Giotto Bizzarrini, che fino a poco tempo prima aveva dato vita ai motori delle più blasonate vetture di Maranello come la Testa Rossa e la 250 GTO. L’ordine perentorio dato a Bizzarrini è di creare un motore V12 (ancora usato per le Top Lambo) di 3.500 cc. con coppia bassa che non “sparasse” troppo alto. Ferruccio sapeva bene che i clienti avrebbero guidato soprattutto su strada e non in circuito, ed il problema delle Ferrari era che i motori erano da “corsa” e davano il meglio di se agli alti regimi, ottimi in pista ma non sulle tortuose strade collinari di allora.
    Il compito è: un motore con 350 cv (la Ferrari più potente ne aveva 320) entro 4 mesi per un compenso di 4.000.000 di lire ed una penale per ogni cavallo in meno di quelli stabiliti. Lo spirito affaristico di Lamborghini lo si ritrova anche qui…
    Il “matrimonio” tra i due dura poco. A luglio dello stesso anno a causa di dissapori (il motore raggiunge la potenza prevista ma a oltre 9000 giri) Bizzarrini abbandona il progetto. I tempi stringono, il “capo” vuole presentare l’auto al salone di Torino di fine anno.
    Il motore ormai c’è ed il telaio viene affidato ad un occhialuto ventisettenne di Parma, Gian Paolo Dallara che vorrà ruote indipendenti anche per l’asse posteriore. Uno schiaffo alla Ferrari, ancora ferma al ponte rigido posteriore! Della carrozzeria se ne occupa la semi-sconosciuta Sargiotto di Torino con la matita di Franco Scaglione.


    Lamborghini 350 GTV

    Il 26 Ottobre 1963 esce la prima “Lambo” dalla fabbrica di S. Agata. È la 350 GTV. La sua presentazione al salone di Torino è accolta con “freddezza” non piacciono quelle linee da Bat-mobile (non quella di Batman ma la Berlinetta Aerodinamica Tecnica di Bertone). Avveniristico ed inusuale il logo del toro disassato sulla sinistra con la firma di Ferruccio… un flop! Ordini zero! L’auto non andrà mai in produzione e nel 1985 se la compra un miliardario giapponese per la sua collezione.
    Parte immediatamente il progetto 350 GT con a capo Dallara e Stanzani, scopo: presentare al salone di Torino del 1964 l’anti Ferrari!
    Ferruccio non bada a spese vuole il meglio, strappa alla Maserati anche un certo Bob Wallace, un tipo alto 2 metri scapestrato dal piede pesante come piace al boss… a lui affida l’intero collaudo del nuovo progetto e spesso con Bob sale in auto anche Ferruccio, per provare l’adrenalina prodotta dalle sue creature e da qualche incidente…!
    La 350 GT va in produzione e viene esposta come prototipo a Ginevra nel 1964 ed in versione definitiva al salone di Torino dello stesso anno. L’accoglienza da parte della stampa questa volta è calorosa, un po’ meno quello della rivista “Quattroruote” da sempre dalla parte del Cavallino.
    Tredici gli ordini raccolti, tutti destinati all’estero, ma l’auto piace malgrado il prezzo di 5.500.000, il doppio di una Jaguar E. In poco più di un anno ne vengono prodotti oltre 120 esemplari. A Maranello iniziano a strizzare… Soprattutto quando il 3 Novembre 1965, al Salone di Torino, Lamborghini presenta un autotelaio in alluminio alleggerito di concezione aeronautica mai visto prima. La notizia fa il giro del mondo fra il serio ed il faceto. Alla mezzanotte del primo giorno si piazza davanti allo stand Lamborghini un uomo stempiato in compagnia della moglie ad ammirare il telaio come se fosse una scultura. Ferruccio lo riconosce, è Nuccio Bertone! Lo avvicina e azzarda: “Me la vuole vestire lei?” Come ricorderà lo stesso Bertone: “Ancora attonito per la novità accettai con entusiasmo” avendo già in mente di affidare il progetto al nuovo arrivato Marcello Gandini che d’ora in poi vestirà tutte le Lambo di successo.



















    Lamborghini
    350GT 1964













    telaio PT 400 futura MIURA



    Nel 1967 va a listino la 400 Gt venduta a 6.670.000 lire in 273 esemplari in un anno!


    400 GT


    Palais des Expositions di Ginevra Marzo 1967 stand Lamborghini: viene presentata ufficialmente la MIURA P400…Sconvolgente!!!!
    Il successo della Lamborghini è ufficialmente bissato con l’uscita di questo modello, la stampa specializzata è esterrefatta per la bellezza ed aggressività delle linee, oltre che per le prestazioni, che ne fanno l’auto prodotta in serie più veloce del mondo: oltre 280 km/h. Per quest’auto, la stampa americana, conia il termine “Super car” (ancora usato per indicare auto sportive ad elevate prestazioni) e qualcuno a Maranello “stramazza al suolo”…
    L’auto è un concentrato di tecnica e di bellezza ed è la star del salone. In tre giorni “fioccano” ben 170 prenotazioni!
    La Miura riscosse un successo mondiale e fidelizzò persone del yet-set al marchio del Toro come: il re d’Arabia, Dean Martin, lo scià di Persia, i Beatles, il sultano del Brunei e il “noto” Frank Sinatra cliente del Toro fino alla morte. Ne volle una anche la principessa Grace Kelly, dopo che il marito Ranieri, ne guidò una all’apertura del Gp di Monaco di quell’anno con lei accanto…la volle azzurro cielo metallizzato.
    Per vederla arriva a Ginevra anche Jim Clark che, a quanto pare, ne volle una pure lui… L’auto è talmente innovativa che viene addirittura esposta al MOMA di New York tra le opere d’arte!



    Miura P400


    E pensare che Ferruccio aveva previsto di produrne 50 l’anno! Intervistato dalla stampa un po’ sbigottito per l’enorme successo dirà: “E’ la donna più bella del mondo”.
    Il none “Miura” deriva da quello di una famosa razza di tori da combattimento, la più cattiva secondo gli esperti, allevati in Andalusia da Edoardo Miura, un hidalgo con gli stessi caratteri somatici del dittatore Francisco Franco. Da allora tutte le auto del “Toro” entrate in produzione avranno nomi legati alla tauromachia, esclusa la Countach. La leggenda vuole che appena Edoardo Miura seppe che Lamborghini aveva presentato un’auto con il suo nome si arrabbiò moltissimo. Ferruccio fa visita al Sig. Miura in Spagna ed i due diventano grandi amici tant’è che l’hidalgo ordinerà una “Miura” e dei trattori…
    Con questa vettura Ferruccio dà una vera identità al marchio Lamborghini, ovvero quello di VETTURE ESTREME. Si, estremamente belle ed estremamente performanti…ed è ancora così!
    Nel 1968 viene presentata la Espada 400 GT, una Lambo per famiglia da 250 km/h, e la Islero e nel 1970 la Jarama e l’Urraco, della quale seguiranno tre versioni: P250, P200 e P300.
    Bob Wallace si fa dare una Miura, la smonta, la modifica, la ritocca nel telaio e nel motore e ne esce un’auto da corsa pronta per la pista. Ma Ferruccio dice no! E Bob la chiamerà Miura Jota (nome che deriva dall’allegato J della FIA per omologare il modello come vettura da corsa modificata). Diverrà un’auto laboratorio dalla quale prenderà vita la futura Countach e la versione SV (Super Veloce) della Miura stessa. La Jota verrà successivamente venduta ad un collezionista bresciano, il quale però non potrà mai godersela, infatti poco prima della consegna verrà distrutta in un pauroso incidente sulla tangenziale di Brescia.
    L’auto però piace talmente tanto ai clienti del Toro, più estremi e danarosi, che Ferruccio la produrrà in una quindicina di esemplari con il nome Miura SJ. Oggi non ha prezzo…
















    Jarama



















    Urraco

    Siamo al Salone di Ginevra del 1971 e lo stand Lamborghini stupisce tutti, ancora una volta, con un prototipo di nome Countach! Partiamo dal nome; è un’espressione in dialetto torinese che esprime meraviglia e stupore e che viene rivolto anche verso le “belle ragazze”. Ed è l’espressione che esce dalla bocca di Nuccio Bertone dopo aver visto gli schizzi di Marcello Gandini. Il nome viene “proposto” all’anglofono Bob Wallace, per sentire come suona in inglese, ed alla fine a Ferruccio che l’approva, anche se non ha a che fare nulla con i tori.
    Molti pensano che sia un estremo esercizio di stile della Casa ma i clienti, entusiasti, si affrettano a prenotare la nuova e stupefacente Lambo senza sapere che dovranno aspettare ben tre anni per averla. Ricordiamo che allora era solo un prototipo e Ferruccio voleva tastare il terreno prima di metterla in produzione. Seguirono ben due anni di duri test e collaudi da parte di “piedone” Bob e di un giovane da poco approdato al reparto collaudo di nome Valentino Balboni.













    Countach LP400

    Balboni approda quasi per caso in Lamborghini, ha 19 anni e sta passando a piedi davanti alla fabbrica di S. Agata proprio mentre una bisarca scarica dei telai della Miura. Vede tutti indaffarati e si offre per dare una mano. Alla fine del lavoro domanda agli operai se può essere assunto, gli dicono di inviare una lettera alla direzione ed una settimana dopo si ritrova tra le maestranze del Toro. In breve tempo entrerà nelle grazie del gran capo che lo promuoverà collaudatore insieme a Bob. Nei mitici anni dello sviluppo della Countach le strade intorno a S. Agata furono soprannominate la “Balboni Higway” per le “prodezze” compiute dal tester. Ora, a scanso di equivoci, la “Balboni Higway” è tappezzata di autovelox!!
    Recentemente Balboni è andato in “pensione” e la Lamborghini gli ha dedicato un’edizione speciale della Gallardo: la Gallardo Valentino Balboni, trazione posteriore e cambio manuale…alla vecchia maniera!





























    Countach

    Bianca o Nera qual è la più bella?? Ricordo a metà degli anni ’80 mi trovavo a Bergamo, per sostenere gli esami di fine anno presso una scuola privata, ed il pomeriggio all’uscita della scuola trovavamo sempre parcheggiate in centro due stupende Countach, una bianca ed una nera. Avevamo 16 anni e le nostre tensioni e preoccupazioni per gli esami sparivano all’istante alla vista di queste due meraviglie. Scaturivano accese discussioni se era più bella quella bianca, con interni rossi, o quella nera con interni bianchi…Mha, dilemma mai risolto! Comunque, se ancora non lo avete capito, da allora divenni di “parte”ed il mio “cuore” (automobilistico) scelse per sempre la Lambo a discapito della pur bella “Testa Rossa”…FINE


    Con il ’68 iniziano anni bui per l’Italia. Scoppiano le prime tensioni operaie e Ferruccio, che è spesso in giro per il mondo, da Miura in Spagna, fino in Giappone da Soichiro Honda, sta per attuare il “toyotismo” carpito nel paese del Sol Levante. Tutto viene bloccato dallo sfociare delle lotte operaie. Lamborghini non riesce a capire e a digerire questa nuova “rivoluzione culturale”.
    Una mattina si ritrova sui muri di S. Agata la scritta. “Ferruccio in Miura, l’operaio a piedi”. Non se ne capacita…ma come lui padre e padrone sempre vicino ai suoi lavoratori con i quali continua a parlare in dialetto emiliano, lui che a pranzo va a mangiare in mensa insieme a loro e a fine pasto “tocia” il pane in un bel bicchiere di rosso che non fa mai mancare… lui che gli ha teso la mano dando lustro e lavoro a piccoli paesotti di provincia facendoli diventare punti di riferimento dell’industria nazionale… Ferruccio si amareggia, si chiude in se stesso, non è più l’uomo dinamico e vulcanico di prima.
    Gli operai occupano la fabbrica per ben quattro settimane, le stesse cose accadono più o meno in tutta Italia; anche a Maranello. Qui però succede qualcosa di sconvolgente: il Drake per tenere calmi gli animi e sopire i bollori operai, invita a tenere un comizio in fabbrica nientemeno che Palmiro Togliatti capo del PCI! Ferrari ha preso posizione, ed ora in poi a tutte le feste dell’Unità, a Bologna, non farà mai mancare la presenza di una sua vettura in esposizione.
    Anche Ferruccio prende posizione…LA SUA! Per ripicca attua una settimana di serrata! Lui fa sciopero contro gli operai! Un avanguardista anche in questo…!!!!
    Tutto sembra fermarsi qui ma si fa avanti una profonda crisi economica a livello nazionale. Anche la Ferrari ne è colpita, anzi più pesantemente della Lambo, verrà “salvata” in extremis dalla FIAT il 20 giugno 1969, con un’iniezione di liquidità immediata di ben 6 MILIARDI DI LIRE (di allora)!!!!!
    Alla Lamborghini Trattori, la vera cassaforte di famiglia, accade l’inaspettato. Complice la crisi economica, la vendita dei trattori va a rilento. Molti contadini dopo aver arato i loro campi si fanno pagare per arare i campi di chi il trattore non lo ha, evitando così a quest’ultimi di comprarlo. Ma la vera “botta” arriva dalla Bolivia dove il dittatore Barrientos viene destituito ed i 5.000 trattori commissionati a Ferruccio giacciono ora invenduti nei piazzali di Cento, bloccati dalle banche a garanzia dei crediti.
    In lui qualcosa si è “rotto”, amareggiato dalle lotte operaie e per timore del “ nuovo che avanza”, che non sembra portare niente di buono, decide di cedere la Lamborghini Trattori alla bergamasca SAME, anche perché lui non ce l’ha un Agnelli pronto a foraggiarlo. Nello stesso periodo la moglie chiede il divorzio.
    Da li a poco cederà anche il 51% della Lamborghini Automobili ad Henri Rossetti, miliardario sub-agente Lamborghini per la Svizzera. Nel ’74 venderà anche il restante 49% ad un amico di Rossetti, Renè Leimer. Subito dopo si pente, ed in più occasioni cerca di rientrare in possesso del pacchetto azionario senza riuscirvi.
    Si ritira vicino al lago Trasimeno con Maria Teresa, dalla quale avrà la figlia Patrizia, dove si dedica alla viticultura diventando un famoso produttore di vini, tra i quali spicca il famoso Sangue di Miura.
    Con la sua dipartita dalla Lambo molti suoi fedelissimi abbandonano l’azienda e tra i pochi che rimarranno per “sempre” figura proprio Valentino Balboni.
    Bob Wallace parte per gli USA, acquista un ranch a Phoenix (Arizona) e lo chiama niente meno che COUNTACH RANCH ove tutt’ora vive.
    Le vicissitudini della Lamborghini sono ben note, i vari passaggi di mano tra un miliardario e l’altro fino all’arrivo della Chrysler di Lee Iacocca (che andrà a trovare Ferruccio scortato da oltre 30 Lamborghini) passando per il figlio del Presidente indonesiano ed il socio malese fino ad arrivare all’attuale Audi (per fortuna!).
    Ma forse non tutti sanno che Ferruccio riuscì quasi a ricomprarsi la sua azienda una volta messa in stato di fallimento. Dalla sua tenuta, La Fiorita in provincia di Perugia, fa pervenire al giudice fallimentare un offerta di 3 miliardi e 450 milioni, è il 23 Maggio 1981.
    Purtroppo due giovani fratelli francesi, ricchissimi imprenditori del ramo alimentare, offrono 400 milioni più di lui aggiudicandosi l’asta. Dirà: “ Il giudice più di un vecchio meccanico si è fidato di un ragazzino pieno di soldi” e da allora non tenterà più di rientrare in possesso della sua creatura.
    Viene colto da malore il 5 Febbraio 1993, dopo un’intervista televisiva presso un’emittente locale, portato d’urgenza in ospedale si spegne il 20 Febbraio alle ore 20.00
    Viene seppellito nel cimitero di Renazzo, dove era nato 76 anni prima, scortato da uno stuolo di “Lambo” che in silenzio gli fanno da guardia d’onore. La piazza del paese ora porta il suo nome ed una targa ricorda come il costruttore abbia portato il nome di Renazzo nel mondo.
    Alla fine una domanda mi sorge spontanea: ma chi era in definitiva Ferruccio Lamborghini? Un eccentrico ricco industriale? Un vulcanico uomo d’affari? O semplicemente un contadino arricchito? No, per me Ferruccio Lamborghini E’ UN MITO CHE HA CREATO UNA LEGGENDA!!


    e..non ho altro da dire! (Forrest Gump)


    P.s. guardate questi 2 commercials per il mercato USA con Ferruccio e Valentino Balboni!!!