giovedì 17 luglio 2014

IL TITOLO FIAT GUIZZA IN BORSA MA NON PER LE PERFORMANCE DI VENDITA IN EUROPA COME SOSTENUTO DA TUTTI I MEDIA....

BERLINO/MILANO (Reuters) - Volkswagen è interessata a rilevare Fiat, ma l'accordo sull'eventuale prezzo è ancora lontano.
E' quanto scrive sul proprio sito web la rivista tedesca Manager Magazin, citando fonti societarie anonime.
Secondo il mensile, il presidente e maggiore azionista di Volkswagen, Ferdinand Piech, e le famiglie Elkann e Agnelli, con i rispettivi negoziatori, hanno già avuto alcuni colloqui sul tema. Le due famiglie, con la Giovanni Agnelli & C. al vertice della catena partecipativa, detengono il 30,055% di Fiat.
L'operazione riguarderebbe un'acquisizione totale o parziale di Fiat Chrysler.La rivista sottolinea che ci sono tuttavia una serie di ostacoli al raggiungimento di un accordo: oltre alla distanza di posizioni sul prezzo, l'AD di Fiat Chrysler Sergio Marchionne starebbe esplorando ipotesi alternative. Inoltre Volkswagen starebbe anche valutando le acquisizioni di altre società nel settore dei mezzi pesanti, ma tutte le operazioni assieme non sarebbero sostenibili.Il mensile aggiunge che i proprietari di Fiat avrebbero intenzione di concentrarsi sul marchio di lusso Ferrari e abbandonare la tradizionale attività nel settore auto.
Volkswagen sarebbe invece interessata a un'integrazione con Chrysler perchè in questo modo potrebbe risolvere i propri problemi sul mercato nordamericano.
No comment da parte di Fiat e Volkswagen. Anche Exor al momento non commenta.
Alla conferenza stampa annuale di marzo, l'AD di Volkswagen Martin Winterkorn aveva detto che il gruppo non aveva piani di espansione attraverso ulteriori acquisizioni. La casa automobilistica tedesca in passato aveva però espresso in diverse occasioni un interesse per Alfa Romeo, sempre respinto da Marchionne.
La rivista con l'intero articolo sarà diffusa domani.

Sulla scia delle indiscrezioni stampa il titolo Fiat ha accelerato in borsa e intorno alle 10,45 guadagna il 3,3%. Exor, l'accomandita della famiglia Agnelli che detiene il 30% della casa automobilistica italiana, sale del 2,3%. Volkswagen cede l'1,75%.   
Altro che performance di vendite , altro che quote di mercato... Grazie a rumors Fiat guadagna !!

martedì 6 maggio 2014

GENNY 'A CAROGNA FOR PRESIDENT!

dopo la figura barbina e meschina che ha fatto lo stato italiota, Forrest Gump propone Genny a' Carogna come presidente del consiglio, prefetto ed eurodeputato. Capacità ne ha dimostrate eccome..!



 

domenica 27 aprile 2014

TESLA MOTORS VALE COME GENERAL MOTORS... POSSIBILE?

come vedete non sono l'unico a pensarla così, l'articolo è di febbraio oggi vale come Gm:

Attualità, Finanza

Le stranezze di Wall Street: Tesla Motors vale quasi come General Motors


Qui c’è qualcosa che non va, per quanto il business delle auto elettriche in cui Tesla sta facendo passi da gigante sia promettente, l’impressione è che Wall Street stia sopravvalutando la società fondata da Elon Musk

elon musk tesla
Quanto vale un’azienda ? Come fare per stabilire il suo valore di mercato ?
Per risolvere questo problema esistono davvero una miriade di strumenti appartenenti a tante diverse scuole di pensiero, ma certo non ci vuole un fenomeno della finanza per capire che, probabilmente, il titolo Tesla Motors è un “tantino” sopravvalutato dalla borsa.
Pensate che, mentre vi scriviamo, Tesla capitalizza esattamente il 75% di General Motors:

Come mai siamo così perplessi ? Beh, date un’occhiata al fatturato delle due aziende:
Tesla Motors:
Period EndingSep 30, 2013Jun 30, 2013Mar 31, 2013Dec 31, 2012
Total Revenue 431,346   405,139   561,792   306,332  
General Motors:
Period EndingDec 31, 2013Dec 31, 2012Dec 31, 2011
Total Revenue 155,427,000   152,256,000   150,276,000 
Certo, non c’è solo il fatturato da considerare quando si parla del valore di una società, in borsa contano tantissimo le aspettative di crescita futura ma, francamente, non ci sembra sicuro vedere che una società basa gran parte del suo valore sulle aspettative future piuttosto che sui risultati presenti.
 

BANCA POPOLARE DI VICENZA VALORE AZIONI 2014

Durante la parte Ordinaria, l'Assemblea ha fissato in 62,50 euro il prezzo dell'azione, invariato rispetto al 2013. Questo valore è stato indicato dal Consiglio di Amministrazione lo scorso 1 aprile 2014 sulla base di un'approfondita perizia formulata da un autorevole consulente esterno. 
E' il terzo anno consecutivo che il valore delle azioni viene confermato a 62,50.
Naturalmente, come nel caso di Veneto Banca, non ci sarà dividendo avendo chiuso l'esercizio in perdita.

Forrest Gump

AZIONI VENETO BANCA NUOVO VALORE 2014

Dopo l'assemblea dei soci svoltasi ieri, il nuovo Cda proporrà per la prima volta nella storia della banca trevigiana, una correzione al ribasso delle azioni. Il nuovo valore sarà di 39,50 euro contro i 40,75 precedenti.

Forrest Gump 

mercoledì 2 aprile 2014

VENETO BANCA: BANKITALIA CHIEDE AZZERAMENTO CDA. IL PRESIDENTE TRINCA PRONTO A DIMETTERSI

Bankitalia ha chiesto l'azzeramento del cda di Veneto Banca. La lettera firmata dal direttore generale Salvatore Rossi, sarebbe arrivata una settimana fa, dopo l'approvazione del bilancio 2013 chiuso con una perdita di 96,1 milioni a fronte di una rigorosa politica di accantonamenti e della conferma della ripatrimonializzazione dell'istituto con quartiere generale a Montebelluna.

A novembre  la Vigilanza aveva evidenziato "carenze nel governo societario e nei controlli interni nel fronteggiare il peggioramento della qualità dell'attivo" ed era tornata alla carica a gennaio chiedendo al cda di valutare "ipotesi di integrazione con altri istituti di credito".Intanto, il presidente Flavio Trinca, secondo quanto riporta il Sole 24 ore, sarebbe disposto a fare un passo indietro e lasciare la presidenza al presidente di Confindustria Treviso Alessandro Vardanega, in risposta a quanto chiesto da Bankitalia e per preservare l’autonomia della banca rispetto al matrimonio con la Popolare di Vicenza.

domenica 23 febbraio 2014

Vi PRESENTO IL MINISTRO PADOAN. ECCO CHI È VERAMENTE...

 di Gianni Lannes


Uno affidabile per il lavoro finale che porterà l'Italia dentro il baratro. Pier Carlo Padoan? In Argentina lo ricordano per unica ragione: aver spinto il Paese sudamericano nell’abisso economico. Ex dirigente del Fondo monetario internazionale, ex consulente della Bce ed ex vice segretario dell’Ocse. Ecco un telegrafico identikit del nuovo titolare dell’economia telecomandata dall'estero. In altri termini, uno sicuro per il sistema di potere dominante.
 
Rammentate cosa dichiarò un anno fa il neo ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan? Testuale: «La riforma Fornero è stato un passo importante per la risoluzione dei problemi dell’Italia». Avete capito ora cosa ci attende?
Padoan

Scelto personalmente dal presidente abusivo della Repubblica Giorgio Napolitano e osannato dai mass media italiani. Sentite cosa scrisse di lui sul “New York Times” il premio Nobel per l’economia Paul Krugman: «Certe volte gli economisti che ricoprono incarichi ufficiali danno cattivi consigli; altre volte danno consigli ancor peggiori; altre volte ancora lavorano all’Ocse».

Un passo indietro: Padoan era responsabile in Argentina per conto del Fondo monetario internazionale nell’anno in cui il Paese sudamericano fece bancarotta.

Allora a cosa si riferiva il professor Krugman? Padoan è stato l’uomo che ha gestito per conto del Fondo monetario internazionale la crisi argentina. Nel 2001, Buenos Aires fu costretta a dichiarare fallimento dopo che le politiche liberiste e monetariste imposte dal Fmi (suggerite da Padoan) distrussero il tessuto sociale del Paese. In quegli anni il neo ministro si occupò anche di Grecia e Portogallo. Krugman scrisse in un altro articolo che furono proprio le ricette economiche «suggerite da Padoan a favorire la successiva crisi economica nei due Paesi».

Ecco cosa ha detto Padoan a proposito della crisi greca: «La Grecia si deve aiutare da sola, a noi spetta controllare che lo faccia e concederle il tempo necessario. La Grecia deve riformarsi, nell’amministrazione pubblica e nel lavoro». In altre parole, Atene avrebbe dovuto rendere il lavoro molto più flessibile, alleggerendo (licenziando) la macchina della pubblica amministrazione.

Nel marzo del 2013, quando la Grecia era sull’orlo del collasso indotto dalle speculazioni finanziarie, l’allora numero due dell’Ocse suggerì direttamente: «C’è necessità che il governo greco adotti una disciplina di bilancio rigorosa e di un continuo sforzo di risanamento dei conti pubblici, condizioni preventive per il varo di misure a sostegno dello sviluppo».

Mister Padoan è stato per quattro anni responsabile per conto del Fmi della Grecia. Successivamente, ha influenzato le politiche economiche di Atene in qualità di vice presidente dell’Osce.

Dopo la cessione definitiva della Banca d'Italia e della riserva aurifera nazionale (depositata a New York invece che a Roma) ai privati (grazie soprattutto  a Napolitano), vanno in onda gli ultimi affari sporchi che distruggeranno definitivamente le risorse naturali dello Stivale. 

domenica 16 febbraio 2014

DELLA VALLE LE CANTA AL PRESIDENTE DELLA FIAT, SCUSATE FCA

Tratto da: IL GAZZETTINO


FIRENZE - «Il poveretto di Jaki non perde mai tempo di ricordare agli italiani che è un imbecille». Lo ha detto Diego Della Valle parlando con i giornalisti a Firenze e riferendosi alle dichiarazioni di John Elkann sui giovani. «Dovremmo fare un referendum - ha aggiunto il patron di Tod's e della Fiorentina - e chiederci se lo vogliamo ancora in Italia».

«È una vergogna - ha aggiunto Della Valle - che uno degli Agnelli dica che oggi in Italia i giovani hanno i posti di lavoro». «Uno che si permette di dire che i ragazzi stanno a casa perchè non hanno voglia di lavorare, perchè il lavoro c'è, è un imbecille - ha continuato - lo tengano a casa, lo tengano un po' a riposo e vada a sciare».


BRAVO DELLA VALLE COME SI PUÒ DARTI TORTO? 

mercoledì 8 gennaio 2014

TITOLO FIAT: SPAZZATURA!

Fiat, titolo sempre più spazzatura. Moody's verso declassamento
Sempre più caro il servizio di 11.7 miliardi di debiti. Possibile downgrade (sotto BA3), post Chrysler. Ecco la verità.
"Moody’s Investors Service ha comunicato oggi di aver messo il rating a lungo termine di Fiat S.p.A. (Ba3) ed il rating sulle obbligazioni emesse da Fiat Finance and Trade Ltd, S.A. e da Fiat Finance North America, Inc. (B1) sotto osservazione per possibile downgrade".

venerdì 3 gennaio 2014

FIAT CHRYSLER: L'AZIENDA AMERICANA PAGA PER META' IL SUO ACQUISTO DA PARTE DI FIAT. COME GIA' DETTO QUASI TRE ANNI FA FIAT NON FA PIU' INDUSTRIA MA FINANZA, ED ECCONE LA PROVA! NASCE UNO DEI GRUPPI AUTOMOBILISTICI PIU' INDEBITATI AL MONDO ED IL TOPOLINO FIAT ACQUISTA L'ELEFANTE CHRYSLER. A RISCHIO I POSTI DI LAVORO IN ITALIA.

la cerimonia sarà pagata per quasi la metà dalla Chrysler stessa. Cioè dalla sposa. Cosa significa? Semplice: il 41,46% della società americana in mano a Veba (il fondo sanitario degli ex dipendenti in pensione) verrà comprato dalla Fiat usando, per oltre la metà dell’importo, 4,350 miliardi di dollari, la liquidità di Chrysler stessa. Come? Attraverso il varo di un dividendo straordinario da parte di Chrysler di 1,9 miliardi che andrà totalmente a Veba e al quale la Fiat (che possiede il 58,54% della società) rinuncerà. E se si considera che la liquidità di Chrysler è di circa 9,3 miliardi di dollari ma che solo 2 (secondo un report di Morgan Stanley) sono i miliardi effettivamente utilizzabili (ovvero liberi da impegni), si può capire quale sia stata l'abilità di Marchionne. 
Contestualmente Fiat verserà 1,750 miliardi di dollari usando le proprie disponibilità più 700 milioni in 4 rate uguali di 175 milioni di dollari. Una mossa che conferma l’abilità finanziaria di Sergio Marchionne, che riesce a far sborsare alla Fiat molto poco, e non tutto subito, diventando padrone del 100% della terza casa automobilistica americana la cui conquista era iniziata nel 2009 dopo il default «controllato» gestito dall’Amministrazione Obama. La borsa ha talmente gradito l’operazione che il titolo Fiat, in apertura di contrattazioni, è subito schizzato verso l’alto di oltre il 12%
RICORDO PERÒ CHE FIAT CHRYSLER E' UNO DEI GRUPPI AUTOMOTIVE PIÙ INDEBITATI AL MONDO  ED IL SECONDO A LIVELLO EUROPEO DOPO PEUGEOT!!! PROSSIMI OBBIETTIVI, COME GIÀ RIPORTATO PIÙ DI 2 ANNI FA DA FORREST:
QUOTAZIONE IN BORSA A NY
SPOSTAMENTO SEDE IN USA
INCASSO DI UN BEL PO' DI SOLDINI DA PARTE DEGLI AGNELLI &CO. DOPO QUOTAZIONE
E LA FINANZA CREATIVA E' SERVITA!
I DEBITI? SE LI BECCHERANNO GLI OPERAI, CONTRIBUENTI, BANCHE E QUANT'ALTRO !!!! EVVIVA OBAMA E LA SUA POLITICA DA FINTO BUONO MA DA OTTIMO LOBBISTA AL SERVIZIO DEI POCHI E SOLITI NOTI!!!
...E NON HO ALTRO DA DIRE
FORREST GUMP

MENTRE FIAT DIVENTA AMERICANA, COME PREVISTO 3 ANNI FA, MOLTI ESALTANO I DATI DI VENDITA CHRYSLER...MA NON È TUTTO ORO CIÒ CHE LUCCICA!!

AUTO: IN USA IL 2013 E' FINITO SOTTO TONO, DICEMBRE DELUDENTE PER I GRUPPI DI DETROIT


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 03 gen - Il settore automobilistico americano a premuto il piede sul freno a dicembre con vendite che, dopo mesi di incrementi annuali, hanno chiuso un anno altrimenti solido per i principali gruppi. Va detto che le immatricolazioni restano sopra i minimi visti nel pieno della crisi finanziaria ma le sfide non mancano con una competizione sempre piu' agguerrita. Sono le vendite di autocarri e camion, i cosiddetti "truck", a sostenere la domanda. Il contributo non e' pero' bastato a spingere i dati di vendita a centrare le attese degli analisti. Chrysler, Ford e General Motors hanno infatti deluso ma almeno i primi due gruppi hanno visto vendite superiori a quelle del dicembre 2012. Nel caso della controllata di Fiat, dicembre e' stato archiviato con un +6% contro attese per una crescita dell'8,4% dopo il +16% di novembre. A pesare sono state le auto (-17%) con i modelli Chrysler 200 e 300 in flessione di oltre il 30%. Bene i truck con un +15%. I veicoli Jeep invece continuano a dare soddisfazioni al numero uno Sergio Marchionne. Per Ford dicembre e' finito con vendite in aumento del dell'1,8% contro stime per un incremento del 4,5%. Anche in questo caso sono state le auto (-9,3%) a frenare la performance di gruppo, mitigata dai truck (+7,3%). La vera delusione e' arrivata da Gm con un calo inatteso delle vendite nell'ultimo mese dell'anno scorso: -6% contro stime per un +1,5%. La colpa e' dei marchi Chevrolet e Buick. Per Chrysler e Ford il 2013 e' stato comunque il migliore anno rispettivamente dal 2007 e per dal 2006.