giovedì 4 agosto 2011

RISERVE AUREE ITALIANE: ORO LA RICCHEZZA D'ITALIA

5 Agosto 2011- Le riserve auree sono la vera ricchezza del nostro stato. Pochi sanno che l'Italia è al quarto posto al mondo per riserve auree dopo Usa, Germania e Francia. Una politica economica, quella di accantonare ed investire nel metalo giallo, che risale ai tempi di Mussolini e che si è protratta con alti e bassi fino ai giorni d'oggi. Non è difficile trovare tra le nostre riserve lingotti recanti sigle che ci riportano alla monarchia ed al fascismo.
La Banca d'Italia nel 2004 dichiarava riserve auree per 25,5 miliardi di €, nel 2009 erano 60,4 miliardi ed a fine 2010 erano ben 83 miliardi complice anche il continuo apprezzamneto dell'oro sui mercati internazionali.
Si sa per certo che molte delle verghe e dei lingotti della nostra riserva nazionale sono detenuti a New York presso la Fed e molti in Svizzera a Basilea ma non si sa quanti, o per meglio dire, non viene comunicato il dato. Giunti a questo punto ci si domanda perchè il governo non faccia un bel inventario di questo tesoretto e lo comunichi agli italiani? Sarebbe una bella notizia che placherebbe anche molte paure incontrollate che scuotono il nostro mercato finanziario ma ancor più si potrebbe evitare qualche "appropriazione indebita" da parte di chi che sia come già successo in passato nel nostro bel paese.
L'Italia in questo è stata lungimirante, al contrario dell'Inghilterra che pochi anni fa sostenendo che l'oro non era più un buon investimento smobilizzò grandi quantità di metallo giallo (ora si mangia le mani), anche se nel 2004 il governo italiano decise di smobilizzare una considerevole quantità d'oro per ripianare parte del debito statale avendo riserve eccedenti rispetto a quanto deciso da Francoforte. Di questa operazione però si sà poco o nulla.
Caro Ministro delle Finanze, ci tranquillizi,  faccia chiarezza lo abbiamo sto oro o no? Sarebbe l'unica mossa azzeccata fatta dai vari governi! Speriamo!

Forrest Gump

1 commento:

  1. Oggi sono circa 90 miliardi. Basterebbe metterne sul mercato per una ventina, al solo scopo della diminuzione del debito. Cifra irrisoria in termini economici ma di impatto. Grazie.

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