domenica 21 ottobre 2012

KATERI TEKAKWITHA LA PRIMA SANTA PELLEROSSA


FOTO DAL WEB
12:09 - Si chiama Kateri Tekakwitha: è la prima santa pellerossa, nata nel 1656 nell'attuale Stato di New York, morta in Canada a soli 24 anni. Canonizzata da Papa Benedetto XVI all'inizio dell'anno della fede, Gah-Dah-Li Degh-Agh-Widtha, era stata beatificata nel 1980 da Giovanni Paolo II. La giovane pellerossa non è l'unica nuova santa: insieme a lei il papa ha proclamato oggi altri sei santi con rito solenne.
In lingua mohawk il suo nome significa "Colei che ha la sua strada nelle sue mani": a causa del vaiolo le si sfigurò il viso e perse la vista, tanto che fu costretta a camminare tenendo le mani protese in avanti per allontanare gli ostacoli. Kateri è anche la patrona dell'ecologia insieme a San Francesco d'Assisi, la sua festa viene celebrata il 14 luglio, la stessa data di quella del santo del Cantico delle creature. Le sue reliquie sono conservate presso la Missione San Francesco Saverio di Kahnawake, vicino a Montreal.

Di lei si racconta che rimase orfana a quattro anni, sopravvivendo a un'epidemia di vaiolo che decimò il suo villaggio, il suo fisico si fece fragile, indebolita nella vista, segnata in volto da cicatrici. Fu adottata dagli zii, che non avevano figli. Era una cacciatrice, partecipava alla grande caccia stagionale, come era consuetudine delle donne mohawk. Lavorava duramente nei campi, era particolarmente abile nella concia delle pelli e nel ricamo con le perline. Una donna come tante mohawk ma che finì per essere presa di mira per la sua fede.

La chiamavano con disprezzo "la cristiana", la bastonavano e la minacciavano. Poiché la domenica non lavorava per dedicarsi alla preghiera, non le veniva dato cibo e doveva trascorrere a digiuno il suo giorno festivo. Amava cantare i vecchi inni religiosi che aveva sentito da sua madre e capiva di essere alla ricerca di qualcosa che ancora non sapeva definire ma che trovava nella meditazione, nel silenzio, nella solenne bellezza della natura. Nonostante la malattia era sempre gioiosa, dolce, e gentile.

La giovane pellerossa divenne in modo sempre crescente una fervente 'figlia di Dio': la sua sollecitudine per i malati, i sofferenti, i più poveri, la sua umile dolcezza e la carità verso tutti, resa ancora più trasparente dalla sua trasparente purezza, non potevano rimanere nascoste. Gli zii cercarono di unirla in matrimonio con l'inganno ad un giovane guerriero. Ma lei fuggì, rifugiandosi nella missione dei gesuiti che era appena stata fondata a Caughuawaga. Passò quegli anni dedicando ogni energia ad insegnare preghiere cristiane ai fanciulli e assistere gli anziani e malati. La sua salute cagionevole non resse e morì il 17 aprile 1680. Le sue ultime parole furono «Jesos Konoronkwa» (Gesù ti amo). Pochi minuti dopo la morte - prosegue il racconto - il volto di Kateri si trasformò in una luce sorprendente e le cicatrici scomparvero.
TRATTO DA TGCOM

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