martedì 24 gennaio 2012

COSTA CONCORDIA: L'IMMAGINE DELL'ITALIA CHE AFFONDA! - Tra leggerezze e mezze verità

In questa triste storia, tutta italiota, partiamo da un presupposto: IL PESCE PUZZA DALLA TESTA!
Il Comandante Schettino è appurato e garantito che ricopriva un compito ed un grado non consono alle proprie capacità attitudinali pscico-fisiche. È appurato quindi che sia stato la causa principale del disastroso naufragio della Concordia ma ciò che nessuno, o quasi, vuole appurare è che il Comandante Schettino stia per essere “immolato” nell’altare dei colpevoli come capro espiatorio per coprire le maggiori responsabilità della Società armatrice ovvero la Costa crociere.
Infatti lo stesso pg della Toscana Beniamino Deidda ha dichiarato: «Il datore di lavoro è garante delle norme di sicurezza e ne è responsabile. In questo caso ci sono stati problemi e incredibili leggerezze». Il riferimento alla Costa è chiaro. Deidda non usa mezzi termini: «La magistratura - spiega - cerca i nessi causali degli eventi. Per ora l'attenzione generale si è concentrata sulle colpe del comandante, che si è rivelato tragicamente inadeguato. Ma chi lo sceglie il comandante? Occorre spingere lo sguardo sulle scelte fatte a monte dal datore di lavoro, e cioè dall'armatore». E ha aggiunto: «Poi c'è anche il tema fondamentale della organizzazione della sicurezza. Scialuppe che non scendono, personale che non sa cosa fare, scarsa preparazione a gestire l'emergenza, ordini maldestri come quello assurdo di tornare nelle cabine. La confusione che c'è stata rivela un'incredibile trascuratezza nell'applicazione delle norme di sicurezza. La sicurezza va organizzata prima con esercitazioni e simulazioni, e gestita dopo”.
Per non dire poi dell’ormai certa usanza di fare l’inchino davanti all’isola, usanza imposta dalla stessa Costa crociere ai suoi comandanti a fini meramente pubblicitari. Emerge quindi che non fu una bravata o un colpo di testa di Schettino ma una manovra voluta ed imposta dalla Società armatrice!
Sentendo l’intervista alla passeggera, che per prima allertò le forze dell’ordine della situazione a bordo della Concordia, colpisce la sua dichiarazione: “ molti dei camerieri e del personale a bordo non erano italiani e quando chiedevamo spiegazioni non erano in grado di risponderci perché non parlavano neanche l’italiano”. Come mai questo? Non ci sono italiani disposti a fare i camerieri su una nave da crociera di lusso? No signori, la verità probabilmente è questa: un cameriere (italiano) imbarcato su di un transatlantico guadagna mediamente più di 2.000€ netti al mese, sicuramente un filippino (erano la maggior parte dei camerieri) si accontenta di 1.000€.
Ma un “ombra” cala anche sull’unico eroe di questa triste storia, ovvero il Comandante De Falco. Se è vero che ha agito in modo autoritario (giustamente) e lucido di fronte ad uno spaurito e confusionario Schettino, è  vero che anche lui ha le sue colpe!
Infatti, De Falco, non ha ottemperato al suo dovere di vigilanza, era suo infatti il compito di vigilare sulla rotta della nave intervenendo tempestivamente appena ne avesse rilevato delle irregolarità. Il suo intervento invece è avvenuto a disastro avvenuto. Ricordo che un qualsiasi natante non si può avvicinare a più di 500 mt dalla costa, un transatlantico di quelle dimensioni deve stare dalle 2 alle 5 miglia (c.a 4-10 km)! Dove era De Falco quando la nave si avvicinava fino a meno di 200mt? Perché sul suo radar non è stato rilevato l’avvicinamento?
Mha, non voglio polemizzare oltre.
Purtroppo è un’altra triste pagina di storia tutta italiota!

Forrest Gump

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