martedì 10 aprile 2012

LA GERMANIA BLOCCA IL PROLIFERARE DEL FOTOVOLTAICO E NON HA TUTTI I TORTI. ECCO IL PERCHE'...IN ITALIA L'IMPIANTO DEL VICINO LO PAGHIAMO NOI GRAZIE AI CONTINUI RECENTI AUMENTI IN BOLLETTA!

In soldoni è riassumibile con un ‘nein danke’ al fotovoltaico il contenuto della conferenza stampa tenutasi il 23 febbraio a Berlino, conferenza stampa in cui il ministro dell’Ambiente tedesco Norbert Röttgen ed il ministro dell’Economia Philipp Rösler hanno presentato una proposta di revisione delle politiche di incentivazione al fotovoltaico tedesco che molto probabilmente verrà approvata dal Bundestag nei prossimi giorni ed è previsto entrerà in vigore già dal 9 marzo 2012.
Il provvedimento si può riassumere sinteticamente in quattro punti:
· Taglio immediato dal 20 al 30% sulle tariffe incentivanti attuali (si veda tabella) e successivo abbassamento di 0.15 cent/kWh al mese a partire da maggio e per tutto il 2012;
· Incentivo concesso solo per l’energia immessa in rete ed eliminazione del bonus sull’energia auto-consumata;
· Incentivo riconosciuto al massimo sull’85% della produzione per impianti fino a 10 kWp e sul 90% della produzione per impianti di potenza maggiore;
· Tetto di potenza incentivabile per un singolo impianto pari a 10 MWp.
Le tariffe incentivanti tedesche arriveranno nel 2016 per i grandi impianti a valori inferiori ai 7 c€ per chilowattora, valori realmente competitivi con il costo di produzione elettrica da fonti fossili o da nuovo nucleare.
Con questa manovra il governo tedesco si aspetta vengano installati in Germania impianti fotovoltaici per una potenza complessiva compresa tra i 2.5 ed i 3.5 GWp sia nel 2012 che nel 2013, meno della metà dei circa 7.5 GW installati nel 2011. Successivamente si prevede una riduzione di circa 400 MWp annui fino al 2016.
Insomma, se la Germania spegnerà i suoi 9 reattori nucleari in attività che generano una potenza complessiva di 12 GW pare chiaro che il governo tedesco non prevede che tale produzione venga rimpiazzata con energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici.
Molto probabilmente è in arrivo una revisione al ribasso delle tariffe per il fotovoltaico anche in Italia. Si susseguono infatti da più di un mese le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente Corrado Clini sulla necessità di una riduzione degli incentivi “troppo generosi” e si parla di un termine dell’incentivazione al raggiungimento della grid parity.
I discorsi sul raggiungimento della grid parity per ora sembrano piuttosto vuoti e lo saranno fino a che non si darà una definizione condivisa di cosa sia la grid parity. Se per gp si considera un pareggio tra il costo dell’energia prodotta da un impianto fotovoltaico ed il costo dell’energia elettrica che si paga in bolletta (16-20 c€/kWh) probabilmente nel sud Italia già ci siamo, se si intende invece il pareggio con il costo di produzione dell’energia da altre fonti, quindi per semplicità con il costo dell’energia nella borsa elettrica (7-8 c€/kWh), allora siamo ancora piuttosto lontani. Ma comunque una cosa è certa: a Pantelleria la grid parity la si raggiungerà ben prima che a Bolzano.
Volendo fare un rapido confronto tra le incentivazioni per il fotovoltaico in Italia ed in Germania (applicando le modifiche proposte) se si considera un impianto domestico da 3 kW in esercizio dal 1° gennaio 2013 (data in cui anche in Italia si passerà ad un regime di feed in tariff e quindi le offerte sono più confrontabili) l’impianto Italiano riceverebbe 37.5 c€/kWh per l’energia immessa in rete ed un bonus di 23 c€/kWh sull’energia auto consumata contro i 18.15 c€/kWh che riceverebbe un identico impianto installato in Germania per l’energia immessa e senza aver diritto ad alcun bonus per l’auto consumo, se si considera poi la maggiore insolazione nel nostro paese che permette all’impianto una maggiore produzione annua (+ 30% circa rispetto alla Germania) e se si considera che l’incentivo per impianti domestici in Germania viene riconosciuto sull’ 85% della produzione, è evidente come l’incentivazione Italiana sia estremamente più favorevole.
Per un impianto di grandi dimensioni da 1 MWp costruito su tetto le cose non cambierebbero di molto, l’impianto italiano entrato in esercizio il 1°gennaio 2013 riceverebbe 28.1 c€/kWh contro i 15.15 c€/kWh dell’impianto tedesco, questi ultimi pagati solo per il 90% della produzione annua. Insomma, una differenza notevole, un rapporto quasi 3:1 tra le incentivazioni che probabilmente richiederà al più presto una revisione delle tariffe previste nel IV conto energia anche alla luce del fatto che il prezzo al dettaglio dei soli pannelli fotovoltaici è arrivato ben al di sotto di 1 €/Wp per le soluzioni più economiche mentre è poco sopra questo valore per pannelli in silicio monocristallino di discreta qualità.

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