venerdì 5 aprile 2013

IL NUCLEARE SALVA VITE UMANE. ECCO I RISULTATI DI UN RECENTE STUDIO CONDOTTO ANCHE DALLA NASA


Questa è una notizia che farà discutere, soprattutto chi associa istintivamente l'energia nucleare al pericolo e alla morte. Al contrario, un nuovo studio ha calcolato le vite umane che l'energia ha salvato e potrà salvare: 1 milione e 840.000 vite salvate dal 1971 al 2009, e fino a 7 milioni di vite che potranno essere salvate fra il 2010 e il 2050.


Lo afferma uno studio intitolato "Prevented mortality and greenhouse gas emissions from historical and projected nuclear power", e pubblicato sulla rivista Environmental Science and Technology da Pushker Kharecha e James Hansen, del Goddard Institute for Space Studies, un laboratorio della Nasa e dell'Earth Institute della Columbia University.


Il concetto alla base della ricerca è semplice. In assenza di centrali nucleari, la quantità corrispettiva di elettricità generata sarebbe stata prodotta per lo più da centrali termoelettriche. Gli autori allora sono partiti dai dati sulle vittime provocate ogni anno dall'inquinamento atmosferico causato dalle centrali a combustibili fossili: in base a quelle cifre hanno calcolato quanti morti ci sarebbero stati senza le centrali nucleari e quanti ce ne potrebbero essere in futuro.


L'articolo confronta anche le stime dei morti provocati dalle diverse fonti di energia, comprendendo tutto il ciclo del combustibile, dall'estrazione mineraria allo smantellamento degli impianti: fra 7,15 e 114 morti per ogni miliardo di kWh prodotti con il carbone; fra 0,7 e 11,2 morti per miliardo di kWh con il gas; 0,074 morti per miliardo di kWh con il nucleare.


Oltre al bilancio in termini di vite umane, lo studio riporta anche le stime in termini di emissioni di gas serra: 64 miliardi di tonnellate di anidride carbonica in meno fra il 1971 e il 2009, fra 80 e 240 miliardi di tonnellate in meno fra il 2010 e il 2050.


Paolo Gangemi

Nessun commento:

Posta un commento