Una classifica "blindata", quella di Interbrand, la società che ogni anno calcola il valore dei primi 100 marchi al mondo. Nel 2011 ai primi tre posti ci sono altrettanti colossi americani, Coca-Cola, Ibm e Microsoft, sul podio nello stesso identico ordine dal 2001. Ma anche tra i primi dieci brand del 2011 non si muove niente. O quasi. All'ottavo posto si è infilata Apple, facendo un salto di nove posizioni: nel 2010 l'azienda fondata da Steve Jobs era al 17° posto.
Da record anche l'aumento del valore del brand, passato da 21,143 miliardi di dollari a 33,492 (+58%), un balzo preceduto da quello del 2010 (+37% sul 2009) e del 2009 (+12%). Il caso Apple conferma il ruolo dominante della tecnologia, che nella top ten ha sei brand: oltre a Ibm, Microsoft e Apple ci sono Google (4° posto), Intel (7°) e Hewlett-Packard (10°).
Interessante notare che 78 marchi su 100 hanno visto aumentare, spesso a due cifre e in percentuale superiore ai ricavi, il loro valore. Tra i balzi più significativi quelli dei marchi del lusso e dell'abbigliamento, il che ci porta agli unici tre italiani presenti nella classifica di Interbrand. Gucci (passato dal 44° al 39° posto, con un valore di 8,763 miliardi di dollari, in crescita del 5% rispetto al 2010), Armani (dal 95° al 93°, con un calore di 3,794 miliardi, in aumento del 10%) e Ferrari, passato dal 91° al 99° posto, ma con un valore del marchio di 3,591 miliardi, comunque superiore dell'1% a quello calcolato da Interbrand per il 2010. Le prime 15 posizioni sono dominate da aziende del settore tecnologico, del largo consumo, dell'entertainment e dell'automotive, il primo marchio del lusso è Louis Vuitton, al 16° posto con un valore stimato di 23,172 miliardi (+6%). Il rivale di sempre Hermès (in Francia è in corso una battaglia finanziaria con Lvmh, la holding che controlla Vuitton, che vorrebbe aumentare la sua quota in Hermès) è al 66° posto, con un valore di 5,356 miliardi (+12%). Al 70° e 73° posto due tra i marchi di gioielleria più conosciuti al mondo, Cartier e Tiffany, in crescita rispettivamente del 18 e 9%. Notevole infine il balzo di Burberry, che si trova al 95° posto rispetto al 100° del 2010 e il cui valore è cresciuto del 20% a 3,732 miliardi.
Solo tre le new entry, in una classifica ancora dominata dagli Stati Uniti: la coreana Nissan (90° posto), John Deere (97°) e un'altra azienda coreana, la Htc (99°), che ha sorpassato Nokia come terzo produttore al mondo di cellulari.
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