15 Settembre 2011- Quello sopra non è il mero titolo di questo post, ma è lo striscione che gli operai della Irisbus hanno affisso al cancello della fabbrica in provincia di Avellino.
Certo la Irisbus è un’azienda e come tale deve produrre utili, no perdite. Non è l’istituto Fatebenefratelli! I dirigenti lamentano un calo produttivo dovuto alla crisi, si è passati dai 717 autobus prodotti nel 2006 agli attuali 145. Troppo pochi per tenere in piedi baracca e burattini.
Ma il mercato è veramente in crisi o come al solito è la Fiat ad essere in crisi?
Come vi ho già dimostrato, dati alla mano, (http://forrestgump94.blogspot.com/2011/09/fiat-un-modello-che-fa-ridere-i.html) la crisi dell’auto riguarda solo alcuni comparti ed alcune marche lasciando totalmente indenni i marchi tedeschi e pare che anche nel settore degli autobus i tedeschi non risentano poi tanto della crisi guardando, nella fattispecie, in casa Mercedes. Eppure i loro autobus costano sicuramente più dei “nostrani”…come mai? Mha, forse incapacità gestionale?? L’analisi e la soluzione spetterebbe ad un buon “capitano d’impresa” e non ai soliti finanzieri arrembanti che di produzione, qualità e sostanza del prodotto non ne capiscono un tubo…e a quanto pare anche di marketing!
Mi è piaciuto molto questo striscione, uno striscione inusuale, uno striscione che non offende nessuno e non se la prende con nessuno, uno striscione dettato dalla disperazione di padri e madri di famiglia che però lascia aperta la porta alla speranza. In chi sperano? In Dio naturalmente! Non certo in Marchionne e nel suo piano industriale “Fabbrica Italia”.
Mentre accadeva tutto ciò l’A.D. Fiat volava da Francoforte a Detroit per trattare il rinnovo del contratto di lavoro degli operai Chrysler. Lì non si scherza, gli accordi scritti e sottoscritti con il governo americano vanno rispettati. Lì gli operai mica si può lasciarli a casa! Carta canta! Da noi gli accordi presi con il governo italiano sono solo…parole al vento!
Nessun commento:
Posta un commento